I Fratelli Skladanowski (Die Gebruder Skladanowsky), Wim Wenders 1995)

1895-1995, cento anni di cinema. Wim Wenders li festeggia e li omaggia a modo suo. I Fratelli Skladanowski narra, a metà tra finzione e documentario, la (im)probabile vita dei tre fratelli di cui il titolo che due mesi prima dei Lumiere realizzarono una sorta di prima cinematografica con il loro potenziale Bioscopio. Il film, della durata di poco più di un ora e con oltre 10 minuti di titoli di coda, è, nelle sue parti di finzione girato con macchina da presa e pellicola d’epoca, come fosse un film muto. Gli intenti del regista sono chiari e la dichiarazione scitta finale è superflua: dedicato ai pionieri nascosti del cinema. E’ un modo per esaltare quello che il cinema era prima della commercializzazione più bieca, è il modo di Wenders per portare avanti il suo discorso di immagine pura, semplice e non contaminata. I fratelli skladanowski sono i pionieri non celebrati, quelli che da sotto si muovono e lavorano per fare con passione quello che gli altri fanno con altri scopi. La purezza che propoguna il regista è testimoniata da una apertura e chiusura con la figlia di uno dei fratelli skladanowski protagonista.
Il film è leggero, buonista, senza troppo mordente, e si perde nella ricerca forzata della perfezione d’epoca di cui si fa promotore.
Comunque consigliato. Anche a chi come me non ama Wenders.