I fumetti franco-belgi della Gazzetta dello Sport

Non so se si può fare un unico topic per le varie serie pubblicate o in corso di pubblicazione. Spero di si, vista l’omogeneità dei prodotti (come veste editoriale e area di provenienza) e per il fatto che alcune serie son già concluse, altre sono ancora attive e altre arriveranno in futuro

Comunque premetto che fino ad ora non avevo letto praticamente niente della sterminata produzione fumettata franco-belga, a parte Tin Tin, Blake & Mortimer, Iznogoud più alcune altre cosette sparse e in troppo poche avventure per dare un giudizio più ampio: Luc Orient, Buck Danny, Michel Vaillant, Lucky Luke…

Boh, che dire. Delle varie serie me ne è sfuggita qualcuna. Elenco quelle uscite con i giudizi personali, poi faccio alcune osservazioni personali sul progetto in generale

  1. MICHEL VAILLANT: se non sbaglio è stata la prima serie lanciata in questo progetto. Mi dispiace non averla presa, vorrei ordinarla allo store della Gazzetta - il prezzo scontato è interessantissimo - ma i primi 36 numeri sono purtroppo esauriti.
    Non so se mi possa piacere o meno. Ho letto qualche episodio su dei vecchi Albi Audacia scaricati dal mulo ma l’ambientazione motoristica mi pare un pò troppo limitante. Voglio dire: a me gli sport di motori piacciono da morire, la storia delle corse automobilistiche mi affascina da quando son bambino e vedere i nostri eroi correre sulle vecchie piste come la vecchia Spa o il lungo Nurburgring dovrebbe rappresentare un motivo di acquisto ad occhi chiusi. Se si aggiunge la perizia nel disegnare i modelli di auto da corsa, realistici al massimo così come i tracciati, e seguirne l’evoluzione nel corso degli anni, dovrebbe rappresentare forse la scelta definitiva per acquistare in blocco tutta la serie.
    Ma ho letto alcuni episodi sparsi e l’azione (non sportiva) mi sembra un pò asfittica. Le trame gialle son confinate alle diatribe sulla pista o agli intrighi nei box…insomma, se da un lato l’ambientazione nel mondo dei motori è affascinante, dall’altro lato ne rappresenta anche forse il limite (troppo) evidente…boh…INDECISO

  2. RIC ROLAND: ecco, questa è stata una piacevole sorpresa. Mi è piaciuto abbastanza, diciamo molto. Personaggi simpatici, trame gialle che mescolano decisamente bene humor, suspense, enigmi, un pizzico di “falso” sovrannaturale…si, mi è piaciuta assaj. Forse si può obiettare che alla fine ogni racconto è abbastanza uguale agli altri per come è concepita la struttura gialla ma in realtà non mi pare così evidente. Anzi, molto spesso l’intrigo parte in modi decisamente inediti, spesso quasi imprevedibili, molto spesso anche fuori dai canoni classici del romanzo poliziesco d’azione. I personaggi poi - pur non eccellendo in approfondimenti psicologici - sono simpatici e anche lo stesso Ric Roland, belloccio, sicuro di sà, fighetto e sempre con auto sportive e vita d auno che il quattrino non gli manca di certo, non risulta antipatico. Il commissario Ledru, pur essendo un personaggio minore, è quello più sfaccettato: pur essendo leale e amico dei nostri eroi principali, è mosso anche da sentimenti di invidia, gelosia, arrivismo, una figura interessante e abbastanza inedita in una serial “classico”. Il meglio delle avventure sono quelle a sfondo “fantastico”, pseudo-sovrannaturale.
    Col tempo il classico buonismo degli anni 50-70 si evolve: nelle ultime avventure degli anni 90 ci son molti più morti, la ganza di Ric Roland non disdegna di girare per casa a tette di fuori…si nota l’evoluzione dei tempi, insomma. Sia le storie più vecchie che quelle nuove comunque mantengono un ritmo bello alto ed incalzante. Una piacevole sorpresa. Voto 8/10

  3. BLUEBERRY: beh, che dire, è reputato uno dei capolavori del fumetto mondiale e del western in particolare. Sono abbastanza d’accordo. Il personaggio è interessante, sfaccettato, i disegni meravigliosi, certe avventure veramente epiche e coinvolgenti. Non tutte…qualche episodio loffio c’è, soprattutto nella saga della giovinezza del nostro eroe.
    In genere si tratta diuna serie ottima, dai disegni meravigliosi che però mi sembra che vadano un pò a degradare col passare degli anni. Sinceramente preferisco il tratto più classico col Nostro che è un clone spudorato di Jean Paul Belmondo. Il Blueberry capelluto-istrice degli anni 80-90 non mi piace tantissimo come look. Negli episodi anni 70 si nota come i disegni di Jean Giraud (futuro Moebius) abbiano ispirato moltissimo il nostro Giancarlo Alessandrini dei primi anni.
    In genere una saga ottima - anche la non molto amata dai lettori “Mister Blueberry” non mi è dispiaciuta affatto, col nostro eroe un pò più stanco e più dedito al tavolo da giuoco che alle epiche guerre indiane - ma i livelli sono altissimi. La saga del tesoro confederato che porta all’incriminazione di Blueberry è pura epica, lunghissima, tentacolare, meravigliosa. I primi volumi poi - tutti concatenati da una lunghissima continuity - sono di un respiro epico che non lascia indifferenti.
    Sicuramente imprescindibile per ogni amante del buon fumetto. Voto 9/10

  4. COMANCHE: breve saga pubblicata dopo Blueberry. Mah…che dire, ne ho letti solo un pajo di numeri (me li comprava il mi’babbo quando ero in giro per l’Asia: tornato a Prato mi son ritrovato un centinaio di fumetti da leggere di cui ancora non vedo la fine…)…però non mi ha preso tantissimo. Non è male, anche qui c’è un tono epico e violento che è tipicamente della scuola franco-belga (anche il primo Tex di GL Bonelli, pur violento, non può certo essere paragonato in nessun modo alle “crudeltà” del fumetto dei nostri cuggini d’oltralpe) però non mi ha lasciato particolarmente il segno. Sarà che le eroine o protagoniste principali di sesso femminile - soprattutto nel west - me stanno un pò sugli zebedei.
    L’editoriale Cosmo ha pubblicato anche un volume nello stesso formato con tutte le storie inedite (one-page, rimontaggi di vignette precedenti, storie brevi) non apparse nella collana della Gazzetta. Non so perchè non siano state incluse dalla Gazzetta: forse la Cosmo le aveva già opzionate e non c’erano i diritti. Comunque con quel volume si ha tutta la produzione, quindi me lo son preso per non famri mancare niente.
    Voto: 6. Magari un giorno la rivaluterò.

  5. MC COY: ullallà, che serie!!! Porca miseria, son rimasto a bocca aperta. Violentissima, crudele, esageratissima, con disegni che oscillano tra il sublime e il cagnesco senza mezze misure. Il primo numero è di una potenza e di una violenza incredibili ed i disegni esasperano ancora di più il clima disperato in cui affoga l’inizio della saga del nostro baffuto eroe. Son rimasto a bocca aperta a leggere il primo numero, sia per i testi sia per i disegni. Nei numeri successivi c’è una svolta un pò più “leggera” o, se vogliamo, meno assurdamente violenta del primo numero ma anche qui non si scherza. Tra cacciatori di scalpi sadici, colonnelli dell’esercito (i “buoni” della saga) che ordinano tranquillamente di uccidere i ricercati per non aver troppi grattacapi, messicani e francesi che scannano a destra e sinistra, il tasso di violenza rimane altissima.
    Una menzione speciale ai disegni di Palacios: psichedelici, sublimi, dettagliatissimi. Ma in alcuni numeri (penso al secondo volume della saga) eseguiti in modo cagnesco, senza alcun perchè…tolti alcuni strafalcioni e tavole palesemente realizzate senza neanche guardare il foglio di carta, sono tra i miei preferiti in assoluto. La saga continua, anche se il primo episodio dell’ultimo numero (“Camerone”) è abbastanza deludente: pare giusto un forzato episodio celebrativo pro-grandeur francese (che ci potrebbe stare: la saga si svolge ai tempi del fallimentare tentativo di instaurare un impero francese in messico: i francesi vengono mazzolati ben bene e il fatto che ai disegni ci sia uno spagnuolo probabilmente ha creato un pò di malumori tra i lettori: mettiamo un episodino fill-in per far vedere invece che gli autori non hanno niente contro la Francia e siam tutti contenti)…però a parte questo episodio un pò forzato, fino ad ora sto leggendo una saga di una potenza notevolissima. Voto: 9,5

e mò…le serie “comiche” che direi quasi per ragazzi ma qualcuno poi mi dirà “ma no…”

  1. LUCKY LUKE: penso sia stata la prima serie in assoluto assieme a Michel Vaillant pubblicata dalla Gazzetta. Infatti corrono sempre parallele due serie: una più “seria” e una più “comica”.
    Boh, delle serie comiche, è l’unica che forse mi dispiace non aver preso. Il personaggio mi sta un pò sulle palle - sarà che ero rimasto negativamente colpito dalla disastrosa serie Tv con Terence Hill, sarà che i cartoni li ho visti eoni fa, però il personaggio non mi ha mai attratto più di tanto. Non l’ho mai odiato ma non mi ha anche mai attratto.
    Forse dovrei prendere qualche numero, magari può anche piacermi, i disegni son carini ma non so se mi tiri più di tanto

  2. I PUFFI: come direbbe un mio amico satanista: “ma che Puffi e Puffi, ma che cXXXo me ne frega a me dei Puffi!”.
    Detto tutto…boh…troppo infantile forse. Da piccolino, come tutti, guardavo i cartoni ma da qui a leggere ora a 40 anni la saga a fumetti…non so. Preferisco Tiramolla o il canguro Serafino di italiche tradizioni.

  3. ASTERIX: ecco, lui mi sta sul cazzo da sempre, è un odio aprioristico, viscerale, tronfiamente immotivato e totale. 'sta mezzasega dopata che vince tutto con la Red Bull gallica m’è sempre stato antepatico. Un pò perchè ci vedo la grandeur francese che vuol ridicolizzare la caciarona imperialità romanesca, un pò perchè la formula “con la pozione magica si può risolvere tutto” m’è sempre rimasta sulle palle (a parte Braccio di Ferro italico mentre quello dei cartoni americani non lo sopportavo, non era per niente umoristico), un pò perchè a livello comico non mi ha mai fatot ridere un granchè. I disegni però son notevoli, questo bisogna dirlo.

Boh…in finale…le serie “serie” mi paiono interessanti. Non conosco assolutamente niente delle serie western sucessive a McCoy quindi sarà un bel salto nel vuoto. Le serie comiche…se fossero cominciate adesso, forse avrei provato a prenderne qualche numero per dargli una possibilità…ora che son finite tutte, sinceramente di spendere centinaia d’euro per personaggi che non m’hanno mai tirato più di tanto (o che non mi son proprio mai piaciuti), giusto per vedere se nel 2015 mi fanno un effetto diverso, non è proprio il caso.

La veste editoriale è, secondo me, ottima. Bei volumi stampati su carta lucida, grafica omogenea per le varie testate, prezzo veramente interessante in rapporto al numero di pagine (oh, per leggere un volume di Bluberry o di McCoy ci vuol tempo, i fumetti franco-belgi son generalmente molto verbosi). L’unica cosa che non mi piace moltissimo sono gli editoriali e le pagine non di fumetto. A volte sono interessanti e ben fatti. Altre volte sanno di poco, forse perchè son io che son totalmente ignorante di storia del fumetto franco-belga. Però non ci si può di certo lamentare…voglio vedere chi tira fuori 92 pagine fitte fitte di fumetto a quei prezzi li, ci vuol molto tempo a leggere ogni numero.

Aspetto con trepidazione la saga di Blake & Mortimer annunciata per il prossimo inverno: anche se forse a molti non può piacere per la sua eccessiva verbosità (le prime avventure battono forse il record per l’esageratissima quantità di dialoghi presenti in ogni tavola…scaricare o aspettare per credere!) ma si arriva a quello che forse i francesi sapevano fare meglio: il fumetto d’avventura mixato con eruditissimi elementi storici per i quali sapevano eccellere veramente. Sicuramente tireranno fuori anche Tin Tin (non so se in parallelo con B&M: pur essendo questa forse più la “serie comica” e B&M la serie “seria”, più o meno il format e le tematiche delle avventure sono abbastanza simili) e si dice che ci siano in cantiere per il 2016 numerose altre serie…boh…vista la sterminata produzione franco-belga dagli anni 40 in poi, è tutta manna che viene dal cielo. Magari tirano fuori anche i Topolini inediti degli anni 50 mai arrivati in Italia (la saga di “Les Mysteres de la Tour Eiffel”, “Le Tour de France de Mickey” e la lunghissima ma tediosissima saga di “Mickey a traves les siecles”)…boh, vediamo

Comunque, è una iniziativa alla quale do un bel pollice all’insù (volevo dire “pollice verso” ma non so se è la stessa cosa o il contrario, non l’ho mai imparato…).
L’abbinamento editoriale con questa cura, con questi prezzi, con questi personaggi, col coraggio di tirar fuori un fumetto che forse non è popolarissimo in Italia tra le giovani generazioni…che dire? una iniziativa bella e (fino ad ora) decisamente ben fatta, al di la dei gusti personali. Sicuramente c’è chi apprezza anche Lucky Luke o Asterix o è un grandissimo esegeta (boh, uso paroloni a caso per darmi un tono, eh) di Michel Vaillant…però nel complesso presentare le saghe complete di questi personaggi a prezzi popolari e con un format a metà strada tra il cartonato d’autore e la rivista popolare settimanale…boh…mi pare una grande idea.

Adesso in edicola si può trovare l’edizione italiana dei “Les Archives Tintin”. Ogni settimana una storia diversa arricchita da redazionali inediti a cura della Moulinsart. Bella edizione, buona la qualità della carta, volumi cartonati. Rapporto qualità/prezzo ottimo.
Luc Orient non lo conosco, com’è?