I gusti musicali di Hitler

http://news.yahoo.com/s/ap/20070808/ap_en_ot/germany_hitler_records

Che sagoma questo Hitler!!1

Beh, Adolfo almeno aveva gusto…

Burgess fece sì che il protagonista di Arancia Meccanica adorasse la Nona perchè era, appunto, uno dei brani prediletti da zio Adolfo.

Ho sempre dato per scontato, suffragato da quanto riportano molte biografie, che Hitler fosse un Wagneriano convinto e che per lui non esistesse null’altro che Wagner…invece

Be’, la sua passione per Beethoven era cosa nota, ad esempio. Che poi amasse anche altra musica non mi stupisce; che fra i suoi musicisti prediletti ci fossero Ebrei neanche.

Comunque a me ha sempre fatto un certo effetto la doppiezza di molti personaggi storici, non solo del Terzo Reich, definiti sanguinari. Spesso mi sono imbattuto in personaggi che a stragi e crimini vari associavano un gusto e una raffinatezza propri a persone di cultura elevata (non è il caso di Hitler, che di fatto può esser considerato un uomo men che mediocre da questo punto di vista).
Il fatto che neppure la cultura possa fungere da argine alla malvagità mi ha sempre terrorizzato…

E’ un errore abbastanza comune, accostare malvagità ad ignoranza. Tanti teorici del terrore erano intellettuali, persone colte; il popolo bue li seguiva, e in quel caso puoi tirare in ballo l’ignoranza (ma spesso è disperazione, vedi Nazismo).

Vero, ma per me non è un errore. Nei fatti ho sempre pensato (sperato) che la cultura fosse una medicina. Non si parla di equazione malvagità=ignoranza, si parla di cultura come rimedio dell’anima, come cura per l’inclinazione (naturale?) dell’uomo per la violenza. Nel tempo mi son dovuto ricredere (ed è una delle ennesime certezze che mi son crollate addosso), e gli esempi di quello che dici sono infiniti…

Dovresti rivederti Faccia a Faccia. Il professore universitario Volonté, dice:

“Non hai capito niente della violenza… Un violento, sì, è un fuorilegge; cento sono una banda; centomila un esercito. Questo è il punto: superare il confine della violenza individuale che è un crimine, per arrivare a quella di massa… che è storia!”
(Gian Maria Volontè - FACCIA A FACCIA)

Vero, anche se torno alla storia personale dei capi degli Eisatzgruppen (i gruppi dedicati allo sterminio degli ebrei nei territori occupati), come Blobel,
oppure il generale Von Dem Bach Zelewsky: a un certo punto son crollati pure loro, nonostante fossero “solo” i mandanti e non gli esecutori.
Di fronte a una aktionen anche Himmler ebbe un crollo nervoso…