I’m a cyborg, but that’s ok (Park Chan-wook, 2006)

Sicuramente rispetto alla trilogia della vendetta e a JSA (altro non ho visto di precedente) con questo film il regista voleva uscire da un genere e da un sistema di codici prestabilito (per quanto poi Park Chan-wook codici e convenzioni di genere li rivolti sempre come calzini) per avere la possibilità di svisare a tutto tondo, sperimentando a 360° le infinite possibilità del cinema.
Forse è proprio questa la chiave, sperimentare, un film sperimentatore, d’avanguardia quasi. Mi piacerebbe sapere cosa ne scrisse il buon @MILANOODIA nel suo libro (che ahimé non ho)!

@robby perché non gli concedi una seconda possibilità alla luce delle aspettative che non rischi più che vengano tradite (in quanto già bruciate a suo tempo)? :crazy_face:

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