I maledetti figli dei fiori - Jennifer on my mind (Noel Black, 1971)

I maledetti figli dei fiori Anno 1971 Titolo Originale Jennifer on My Mind Durata 86 Origine USA Colore C Genere DRAMMATICO Specifiche tecniche 35 MM, DE LUXE Tratto da romanzo “Heir” di Roger L. Simon Produzione BERNARD SCHWARTZ PRODUCTIONS, JOSEPH M. SCHENCK PRODUCTIONS Distribuzione UA EUROPA Vietato 18
Regia Noel Black Attori Michael Brandon Marcus Tippy Walker Jenny Steve Vinovich Ornstein Lou Gilbert Max Chuck McCann Sam Peter Bonerz Sergei Renée Taylor Selma Bruce Kornbluth Dolci Robert De Niro Mardigian Jeff Conaway Hanki Barry Bostwick NankiSoggetto Roger L. Simon Sceneggiatura Erich Segal Fotografia Andrew Laszlo Musiche Tom Paxton Stephen J. Lawrence canzone “Where the Good songs Go” Montaggio John W. Wheeler Scenografia Ben Edwards Costumi Joseph G. Aulisi Effetti Ira Anderson Jr.

http://www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm_2009.jsp?codice=18820

INCREDIBILE! un film con deniro che non c’è in internetx..
ma è così raro? manco in inglese (■■■■■■■,youtube,emule,winmix) nessn risultato–
Ma lo danno in tv o sat? vhs edizioni?

C’è il dvd americano

Ad esempio:

http://www.amazon.com/Jennifer-on-My-Mind/dp/B000BXD724

A distanza di anni circola la versione italiana?

Non riuscendolo a trovare in italiano mi sono arreso a guardarlo in inglese, avendo recuperato una buona copia.

Il titolo italiano in questo caso è assolutamente idiota e confusivo, dirotta totalmente l’immaginazione dello spettatore in direzioni che nulla c’entrano con la vicenda narrata. Il titolo originale Jennifer on My Mind invece è del tutto azzeccato e pertinente.
Si tratta di uno sguardo sulla tossicodipendenza molto originale e personale, un film minore nel panorama delle pellicole New Hollywood che però sicuramente non merita l’oblio al quale è stato relegato (anche in patria esiste solo un vecchio dvd fuori catalogo).
Un ragazzo benestante, orfano di una famiglia riccha che gli ha lasciato una fortuna, vive una fase di transizione in cui si trova privo di punti di riferimento stabili e bighellona vivendo un po’ alla giornata. Durante una vacanza a Venezia incontra Jennifer, una giovane ribelle, enigmatica ma dal fascino solare e magnetico. La ragazza lo strega col suo carattere imprevedibile ed estroverso e col suo sorriso irresistibile, poi però scompare. Si incontreranno di nuovo negli USA per diverse volte, ma Jennifer resta sempre così, sfuggente e imprevedibile, oltre al suo lato giocoso e radioso ne emerge anche uno cupo e doloroso, con sfumature di nichilismo. Il protagonista inizia a capire e ricomporre le tessere del puzzle quando si rende conto che Jennifer è tossicodipendente.
Raccontato tutto in flashback, il film ci mostra le varie fasi del rapporto “a intermittenza dei due ragazzi”, ci racconta la sofferenza per questo amore impossibile, e il percorso accidentato che ha condotto alla morte di Jennifer (non spoilero nulla, lo scopriamo all’inizio della pellicola).
La pellicola riesce a raccontare la tematica della droga e della dipendenza da un’ottica particolare, osservandola dal di fuori però con un piede anche dentro, senza giudizio e senza moralismo, anzi, con un’affettuosa benevolenza per chi si ritrova con questo problema, con un’attitudine che cerca di comprendere. Il protagonista, osserva, prova ad accettare, a agire e reagire di conseguenza, a trovare il modo di tutelare ed aiutare, di sostenere senza imporsi con la coercizione.
Ma non è facile, difatti Jennifer non ce la farà a sopravvivere. Ma resterà sempre nei suoi pensieri.

Come segnalava pinocore, c’è una particina inattesa anche per un irriconoscibile Robert De Niro, nel ruolo di un simpaticissimo taxi driver hippie strafatto di speed, che con il suo taxi colorato scarrozza il protagonista (anche lui strafatto) per le strade della città. È anche l’occasione per sperimentare un po’ con il linguaggio, per una manciata di secondi di riprese e montaggio da cinema d’avanguardia.

Dopo questa visione resta aperta, a maggior ragione, la caccia al doppiaggio italiano.

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