I mercenari raccontano... (Sergio Pastore, 1985)

Con Giovanna Lenzi, Alberto Farnese, Laura Troschel, Victor Vidmark, Olimpia Di Nardo, Michelangelo Jurlaro, Tony Valente, Pascal Persiano, Giorgio Ardisson

Ancora un’altro film “culturale” di Pastore (sempre con la sceneggiatura della moglie), questa volta tratto da un suo libro (“Antologia di un sogno”, raccolta di racconti della trasmissione radiofonica “Io e lui”, edito da Remo Croce) e simile (non solo per l’esito finale) ad “Apocalisse di un terremoto”, sia per il massiccio uso dei flashback, per il tono sentimentale di alcuni frangenti e per il particolare contesto in cui è ambientata la vicenda (siamo in Afghanistan e il manifesto inquadrato nella prima scena rimanda alla guerra del 1979-1989).

I flashback dei vari protagonisti (quello più corposo è quello di Farnse) fanno abbastanza pietà per la banalità delle vicende presentate: la moglie di un mercenario, ad esempio, viene quasi rapita e violentata e il marito si fa giustizia da solo uccidendo uno dei rapitori in un’affollato mercato (!) senza che la polizia, che accorre quando il mercenario sta per uccidere un altro, gli faccia nulla. Il tutto chiosato dal tremendo siparietto con due poliziotti che commentano il tutto. A parte le varie storie di vita vissuta, non c’è nient’altro. Il momento più tremendo forse è quello verso il finale con la storia del soldato sopravvissuto sulla sedia a rotelle e la storia della moglie che ha tentato di ucciderlo.
La realizzazione è miserrima: l’Afghanistan è ricostruito con un montarozzo di terra, qualche soldato qua e la e il sonoro delle mitragliatrici; riconoscibile in una scena Ceri, già usata da Pastore in “Occhio alla vedova”. Terribili anche gli interni, con una terribile tappezzeria nel fintissimo ufficio del comandante. La regia spesso usa la camera a mano e fa ampio uso di filmati di repertorio per dare più credibilità al tutto.

C’è pure qualche scena di sesso prolungata, ma ovviamente quando nel caso della Lenzi, moglie del regista, non si vede assolutamente nulla tanto che quando si sta per spogliare la regia stacca subito.

Non capisco, cosa volesse fare Pastore con questo film: non si empatizza nemmeno per un momento con i protagonisti manco quando raccontano la loro vita e nemmeno il discorso della guerra è trattato decentemente.

3 Mi Piace

Non conoscevo questo film, dalla tua descrizione sembra davvero imbarazzante.
Qual è la fonte che circola, un passaggio televisivo?

Sì, da Canale 10. Penso registrato negli anni '90.

1 Mi Piace

dopo apocalisse di un terremoto, pastore torna a mandare in overload il trashoemtro. sarebbe stato interessantissimo essere in sala e assistere, più che al film, alle reazioni spettatoriali:

4 Mi Piace

Uscì in contemporanea nel capoluogo meneghino con l’altro kapolavoro a titolo “La donna del mare”. Ce li ho tutti è due mi devo decidere a organizzare una serata magari concludendo con “Delitti”

1 Mi Piace

Addirittura riciclarono il manifesto di Occhio alla vedova!.

4 Mi Piace

se vuoi davvero l’effetto mescalina presa per sbaglio parti con l’incredibilissimo apocalisse di un terremoto

3 Mi Piace

Volevo scrivere una cosa ma mi sono accorto che non c’entra nulla con il thread in questione. Non vorrei andare fuori tema per non suscitare ire…

mi sa che l’hardisk deve aver detto goodbye a moonlightrosso…

Sì, infatti. Sto ancora aspettando il resto della frase. :crescent_moon: dove sei finito?