Per capire il cinema nella sua interezza, difatti, è mia assoluta convinzione che non vi basta imparare a memoria tutto il Chaplin, il Griffith od il Lubitsch che volete voi.
Prendo, per mia semplicità, un film dei nostri giorni che ha avuto un sicuro riscontro di pubblico ed i calori della critica di ogni parte del mondo occidentale. In più, se voleste approfondire, il film è pure una spietata riflessione sulle arti visive stesse: meta-cinema di quello raffinatissimo. Prendo “Far from Heaven”. Questo film è un fottuto capolavoro moderno.
Bene, voi vi siete visti i 14.500 classici imprescindibili del cinema e così, e così vi siete subito accorti che tutto il film, almeno in quello che è il suo aspetto visivo, “urla” Douglas Sirk dalla mattina alla sera. E guardandolo potete bearvi delle cromie, dei movimenti di macchina, di una “cultura cinematografica” che si rifà, pure in maniera colta, ad un assoluto classico. Bene, ci sarebbe anche da farsi le seghe, ma il film dove e perché “prende il volo”?
Il film “decolla” perché la sen-si-bi-li-tà registica è tale che, pur “sommersi” da una tale forma e “disciplina”, siamo raggiunti dalla forza di un messaggio del tutto “attualizzato”. Talmente forte e presente da colpire duro pure chi di cinema non è che sia così avvezzo.
C’è quindi, nel cinema, qualcosa che non si esaurisce esclusivamente con la tecnica e lo stile, e nemmeno con tutte le peripezie intellettuali dei registi che nel cinema ci hanno già lasciato una sicura impronta. Se certamente potrà servire guardare “Un chien andalou” (ma guarda! Nemmeno questo c’è nel listone!) per capire quando il cinema si accorse di aver mutato per sempre i rapporti con le consuete logiche visive, non stupitevi se quest’aspetto non sarà universalmente considerato precipuo da tutti gli studiosi di cinema (e la prova se ne sta proprio in quel listone sopra). Infatti non sembra esistere una cultura o una visione della cultura (non parliamo poi delle “arti”) in grado di mettere a denominatore comune ogni singola sen-si-bi-li-tà.
Ho finito. Questo era il mio ultimo intervento qui (era ora cribbio!). Chi scriverà dopo di me mi escluda da ogni sua considerazione perché rivolgerò altrove le mie chiacchiere. Buonanotte.