I migliori film di sempre (fondamentali per conoscere il cinema)

http://www.gentedirispetto.com/forum/showpost.php?p=234410&postcount=37

Nella lista di Areknames , ho visto che non vi è neppure un film di Stan Laurel e Oliver Hardy , per cui intervengo solo per dire che io uno lo metterei , magari " Fra’ Diavolo "…poi , logicamente , de gustibus non disputandum est !!! :confused:

PERDITA DURANGO - (A.De La Iglesia - 1997).

Entrato prepotentemente nella mia lista dei migliori film di sempre! Grandioso, moderno e barocco nello stesso tempo, con un finale di straordinaria bellezza!

(Visto di recente in tv, oltre 2 ore di durata!)

Giusta osservazione e grave lacuna mia.

Beh, visto che non ho abbastanza fatto lo stronzo nei miei ultimi post, ok, lo fo volentieri qui.

Non è un caso se non ci avevo mai scritto nulla, “qui” dentro. Come, azzardo io, credo non sia stato un caso se non ci hanno scritto i vari Liberanomalia, Tuchulca etc. …

Ma chi sarebbe quel tizio che vi ha messo in testa che esiste, da qualche parte che non sia l’isola di Fantasilandia, un “listone” (uso appositamente un termine che si porta dietro sicuri riferimenti all’imbroglio) esaustivo, definitivo o “conclusivo”, di quelli che sarebbero i lungometraggi sulla scorta dei quali sarete sempre in grado di giudicare/criticare quelli che verranno?
Ed il bello è che chi ha aperto le danze qui, la risposta esatta se l’è data subito (verso la fine del primo rigo) da solo. Solo che nessuno ci ha fatto molto caso. Ed è una risposta che vale per il cinema, per la letteratura, per l’arte. Ed ovviamente, pure per la musica.

Mentre andate a rileggervi con attenzione il primissimo post di “Milanodia”, io voglio incorniciare qui sotto parte di un altro intervento, intervento che me le ha fatte veramente “girare”.

“E’ che a me fa semplicemente ridere, quando leggo o sento di appassionati di cinema dire che The Dark Knight, piuttosto che Heat la sfida, piuttosto che Ferro 3, piuttosto che Il petroliere, sono tra i 5 capolavori assoluti della storia del cinema, e poi non hanno mai visto La corazzata potemkin, luci della città, aurora, la passione di giovanna d’arco etc… “

Allora, una cosa è la cultura, una conoscenza che desidera nutrirsi di tutto e tutti, un’altra, ma davvero tutta un’altra cosa, è la presunzione di poter arrivare a trovarsi, un bel dì, le tasche piene zeppe di assoluti “fari guida”. Lumi perpetui che vi possano per sempre illuminare nella infinita notte dei tempi. E, diciamolo subito ed a chiare lettere, con “La corazzata Potëmkin”, “Gioventù bruciata” ed “Il gabinetto del Dottor Caligari”, di luce ne fate talmente poca, che per andare a sbattere vi basterà girare il primo angolo. Quei film sono sì dei “classici” ma, se pensate di poterli usare per “leggere” attraverso di essi tutto quanto è stato detto dopo usando una telecamera, beh ragazzi, fermatevi un attimo e fate un grosso respiro.

“E’ come se dicessi che Belen Rodriguez è la donna più bella mai esistita perchè non ho mai visto brigitte bardot o marilyn monroe o rita hayworth etc… “

Belen Rodriguez è, per la maggior parte dei ragazzi (e non solo) di oggi, una “fica della Madonna”. La Monroe, la Bardot e pure la mia amatissima e sempre in gloria Farrah Fawcett, per la maggior parte dei ragazzi di oggi non sono nemmeno “fiche”. Ed anzi, se mostrerete loro le foto di queste ultime come mamma le ha fattte, sentirete levarsi parecchie grida schifate: - “Ma cazzo, che schifo!!! Varda lì tutto quel pelo!, che sono, scimmie eh?”. Eppure la Monroe, la Bardot e la Fawcett sono delle “icone del pop” e vengono considerate dei “classici”. Se io qua mi vantassi di essere uscito (e magari di essere pure entrato) con una tizia spiaccicata alla Venere di Milo (un “classico” che più classico non si può), tutti (pure Vittorio Sgarbi che di arte ne mastica qualcosa) probabilmente mi chiederebbero: “Ma dove cazzo l’hai trovata una simile bagascia da 10 euro a notte?”. E se a questi signori io rispondessi: - “Coglioni, siete solo degli ignoranti perché non conoscete i “classici” della bellezza femminile e quindi non potrete mai davvero riconoscere una figa oggidì”, i più educati e pronti mi farebbero notare che il termine “classico” si lega indissolubilmente ad un preciso “momento”, ALLA STORIA. E che cos’’è LA STORIA? Un qualcosa che “fermate” e vivete nella sua interezza od un continuum che, per forza di cose, vi viene presentato (in realtà quasi sempre “riletto”) attraverso “punti prospettici” che sono quelli dei giorni che state vivendo? Quando “assaggiate” Sepulveda, quando vi beate nelle fluidità dei suoi costrutti, quando sentite sulla vostra pelle parte di quello che ha sentito lui vivendo da sandinista, o quando ancora riuscite a percepire i silenzi della Patagonia attraverso le sue righe, ma davvero pensate di riconoscere la sua grandezza perché nel 1827 un possidente milanese ha cominciato ad arrotarci le biglie con quel cazzo di matrimonio che non s’aveva da fare? Ma davvero nelle scuole (pure di cinema) girano ancora quelle logiche di “spaccio culturale” da libretto di Mao?

Ma succhiatemelo, cazzo!

Ma il secondo “Fantozzi” l’avete visto? Il film è della metà dei settanta - già preistoria, oggi - e contiene la famosa battuta “la corazzata Potionkin… è una CAGATA PAZZESCA!!! Ok, avete riso come dei beduini, ma non è che vi siete pure un attimino messi a pensare cosa ci fosse realmente “dietro” quella battuta? Lo saprete in molti ma lo ripasso comunque… Dietro ci stava il fatto che già nel 1976, molti di quei registi italiani che qui idolatrate in molti, già allora non ne potevano più di venerare una pellicola di pro-pa-gan-da (e ditelo, cazzo!) “scritta e diretta da un contadino ortodosso che all’inizio del secolo se ne andava in giro conciato così:

MA SUC-CHIA-TE-ME-LO !-!-!-!

Ombre rosse? Bello, cazzo! Un regista cazzuto di oggi, volendo girare un western, state pur certi che a tutto si ispira tranne che a quel polpettone con quella cazzo di diligenza piena di fessi che ti fanno due ghiande così. Lo stesso Gion Whaine (sa il cazzo come si scrive!), simbolo di una certa america che oramai più distante non si può, ha fatto ben altro nella sua carriera e quel regista, quel regista già lo sfottono gli americani stessi che oggi fanno cinema. Gli stessi che già si studiano, oggi, nelle scuole di cinema.

L’arte, il cinema, la letteratura, la musica, la cultura in generale, non è che avanzino sempre e soltanto perché “sdoganate” da un qualcosa che c’era prima. Nessuno ha bisogno di un padre per tutta la vita. E del suo permesso per rincasare tardi. Arriva un bel momento in cui c’è, ci deve essere uno “stacco”, un rifiuto, uno “sganciamento” da quello che c’era prima. E così ci troviamo un Burri che “spacca” e spacca mica perché vive “all’ombra” di un Caravaggio o di un Giotto. Caravaggio e Giotto continuate pure a studiarveli, ma non andatevene in giro per il mondo ad esaltare sempre quei quattro santi senza i quali non ci sarebbe stato altro (secondo voi). E così non andate a fare i galletti dicendo: “Mi fanno ridere quelli che venerano Burri e non conoscono Caravaggio e Giotto a memoria!”. Che i Tortoise od i Fu Manchu chi ve lo dice che non ci sarebbero stati senza i Doors od i Fleshtones?

Mi ricordo ancora - era una delle mie prime lezioni di cinema all’università - che il mio professore (regista ed oggi critico, scrittore ed organizzatore di festival), elencò fra i suoi preferiti “Terminator”. Un mio compagno ventenne ed altrettanto gonfio di dogmi quanto voi, tutto scandalizzato gli chiese: - “Ma professore… lei evidentemente vuole scherzare? Se mi parla, chessò… di Eisenstein, di Griffith, Lubitsch (sì insomma, i soliti sempiterni trita-cazzo citati puntualmente dai soliti sempiterni trita-cazzo), ma Cameron!?!?! No dai!, Cameron no eh?” E fu così che il professore motivò a lungo la sua preferenza e che bocciò per sempre Mr. “Illuminato” all’esame di Cinema.

Bell’”arte” di merda che sarebbe ‘sto povero cinema se vivesse continuando a riciclare il gusto e le intenzioni di quattro scalcagnati di un secolo fa.

Quoto praticamente in toto quello scritto qui sopra, sono anni che mi batto per la completa soggettività dell’arte, in tutte le sue forme.
L’arte non è solo ciò che si “vede”, pur con tutti i distinguo ed i paradigmi del caso-nel senso che un paragone tra Eisenstein ed uno tra Spielberg lo vedo più probabile di uno,magari, tra Bach e Fabri Fibra-ciò detto è impensabile cercare di confinare entro dogmi qualcosa che deve a mio avviso primariamente scatenare emozioni a prescindere dalla fonte o dalle qualità tecniche dell’artista.

Detto più brutalmente: cazzo mi frega se uno si eccita con Gigi D’Agostino (con rispetto parlando) e snobba De Andrè?
Alle volte penso che parecchi artisti siano sotto l’effetto di quella che io chiamo “Sindrome da U2” (e vogliate scusarmi per questa definizione che ammetto sia puramente soggettiva-per inciso credo siano il gruppo più sopravvalutato della storia), nel senso che anche lavori mediocri fatti però da Kubrick oppure da…chiunque sia (U2) hanno un’aura di intoccabilità.

Questo OVVIAMENTE, e mi preme-rode nel puntualizzarlo, è un mio piccolo punto di vista nell’oceano delle varie linee filosofiche che tracciano questo mondo. Ma tant’è.

Invece di un thread “Film Imprescindibili”, vedo più sensato perchè più vero un thread “Film della propria vita”. E se si parla di canzoni, di libri, di musica, di cucina, un qualche spazio che riporti l’arte ad una dimensione interiore, perchè è da lì che una persona decide se qualcosa piace o non piace.:wink:

Mentre l’AFI ha stilato la lista dei 100 migliori film americani, il Time c’ha provato invece a livello mondiale. La lista è qua. Cosa ne pensate?

psyco è troppo in giu…
alla ricerca di nemo quarto???

Testa… sono in ordine alfabetico…c’è Commando ah no?

credevo fosse una classifica :frowning: dal numero 1 al 100
:frowning:

:awe:

E cosa vuoi che ne pensi?

L’america “figlia di baracca” ha il suo bel settimanale e così, come c’è chi ama My name is Earl, c’è pure chi crede che nei migliori 100 film di ogni tempo ci debba essere “Guerre stellari” (per chi scrive, in assoluto una delle più grandi ciospate della storia del cinema tutto) e non “Odissea nello spazio”, quella frociata assurda del “Signore dei piselli” e non uno straccio, uno!, partorito da David Keith Lynch. Che ci debbano essere “Alla ricerca di Nemo” e “La mosca”, ma non Melville o Sam Peckinpah.

E che poi, soprattutto, a noi ci tocchi ancora di essere rappresentati da “8 e ½” e da Umberto Di 'sta Minchia. Sempre, solo e comunque.

Poi, considerando bene quel “listone”, un sospetto viene. Così, leggerissimo e puro qual solo un biscottino del molino bianco può essere… Ma non è che hanno “epurato” tre quarti di storia del cinema da ogni possibile “walk on the wild side”?

“Alla ricerca di nemo” non l’ho visto e vederlo nella lista è una roba che scuote. Chiedo a chi l’ha visto: è forse il film d’animazione in digitale definitivo? Come spesso nelle liste compaiono Biancaneve (forse più per motivi storici che altro) o Pinocchio, potrebbe essere Nemo l’equivalente per il digitale?
Concordo: assolutamente vergognose le mancanze di 2001 Odissea e anche di un Lynch valà (Mulholland Dr). Poi secondo me altrettanto strana la mancanza di Ladri di biciclette. E poi chissà cos’altro. Fuck, queste liste son da prendere come un gioco.

[FONT=Tahoma][SIZE=2]Non voglio fare dell’intellettualismo, però penso che un approccio differente al media-cinema necessiti per forza di cose lo studio di storia generale del cinema. Ci sono persone alle quali non interessa approfondire più di tanto la materia, persone che si accontentano di vedere e “consumare” un film come fosse una sigaretta o un bicchiere di birra. Il commento finale sarà sempre: mi piace/non mi piace o giu di li. E vabbuo’. Poi ci sono i cinefili (per semplice diletto o per mestiere), “spettatori esigenti”, come giustamente li chiama Gabriele la Rovere, che non si fermano ad una visione superficiale ma cercano di approfondire, di studiare, di analizzare, insomma di andare oltre il semplice vedere un film qualunque. Dunque, il cinema non solo come svago ma anche come analisi della tecnica e del linguaggio cinematografico. Si tratta di due mondi che non si incontreranno praticamente mai. [/SIZE][/FONT]
[FONT=Tahoma][SIZE=2]Le liste ufficiali di film cosiddetti “imprescindibili”, secondo il mio punto di vista, servono come traccia iniziale e credo siano utili, poi, man mano che si prosegue nello studio (se si ha voglia e passione), si inizia a seguire un tracciato personalizzato.
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Quattro scalcagnati…!!!..vabbe’…lasciamo perdere…meno male che hai fatto il corso di cinema all’Università! :confused:
Ma il cinema attuale vive proprio della costante ripetizione delle tecniche e delle metodologìe inventate dai cosiddetti “padri del cinema”. Col trascorrere del tempo c’è stato certamente un aggiornamento, ci mancherebbe non fosse così, ma le radici della tecnica cinematografica risalgono sempre ai soliti Griffith, Eizensteijn, Ford, Welles, Hitchcock, Bunuel, Godard e via elencando. Qui non si parla di gusti personali, qui scende in campo la tecnica, che è sempre oggettiva (ma anche lo stile, IMHO, è importante). Sono stati proprio gli autori a introdurre nuove teorie cinematografiche, quelli che tramite il loro personale lavoro e genio hanno contribuito ad introdurre nuove metodologìe alle quali ha attinto praticamente il 90% dei registi dei giorni nostri, sia per via diretta che indiretta (ad esempio, attraverso i loro insegnanti e/o modelli). Autori ne esistono ovviamente anche oggi (si è citato Burton, Almodòvar) ma sono partiti - TUTTI - dalla base costruita da chi è venuto prima di loro. Niente nasce dal niente, è la legge dell’Universo.

Esempio? Non sarà mica Quentin Tarantino? E’ studiato nelle scuole di cinema?! Non lo sapevo. A me, più che un autore da studiare sembra proprio un assemblatore influenzato dalla sua personale cultura cinematografica. Per studiare Tarantino e i suoi fratelli, tanto vale studiare Castellari, Peckinpah, Leone, etc… Tarantino, Rodriguez (per certi versi bravissimi, non discuto) sono la copia della copia dell’originale.

Paolo Villaggio ricorda mal volentieri le serate al cineforum trascorse con i film di Eizensteijn, Pudovkin, etc., perché si era, in qualche modo, imposto di farlo per moda dell’epoca o chissà cos’altro. In realtà sognava di correre dietro alle ragazze ma non poteva farlo per evidenti limiti estetici personali…Riportò parte di quell’esperienza in Fantozzi 2 e nella sua (semiseria) autobiografia ma non è che quel film sia Vangelo, eh. E’ solo… il punto di vista di Paolo Villaggio! :slight_smile:
Film come Star Wars o Lord of the Rings sono imprescindibili perché hanno segnato un punto di svolta nella fantascienza cinematografica moderna dal punto di vista del soggetto e degli effetti speciali.
Alla ricerca di Nemo, non l’ho visto nemmeno io, ma è probabile che abbia anch’esso introdotto delle novità importanti a livello tecnico e/o narrativo.

per esigenze di carattere familiari Alla ricerca di Nemo sì l’ho visto, così come mi sono sciroppato la stragrande maggioranza dei film animati in circolazione (no, non sono mai stati la mia passione)

et ebbene sì, senza dubbio Alla ricerca di Nemo è uno dei migliori del genere, soprattutto perchè funziona, funziona talmente bene che il suo messaggio è stato completamente travisato, sto messaggio doveva essere “lasciate in pace gli animali dove si trovano a farsi la propria vita in grazia di dio” e invece miliardi di bambini in giro per il pianeta hanno voluto un acquario in casa con sti cazzo di pesci pagliaccio che rischiano di estinguersi nel loro habitat naturale, l’esatto opposto di quello che il film vorrebbe dire

però indubbiamente funziona, è un film che generalmente piace anche ai grandi, siano essi estimatori, studiosi o semplici competenti di cinema o no, e piace ai bambini che non conoscono la storia del cinema, le sperimentazioni o le innovazioni tecniche, e di cui peraltro è fottutamente difficile catturare la loro attenzione per un’ora e mezzo e più

allora voglio dire, si fanno tanti giri e questioni ma il succo è sempre quello

funziona la corazzata kotiemkin?!
funzionano gli altri mille classici imprescindibili della storia del cinema?

non volendo proprio dare ragione a marciello con cui ho in piedi un rapporto senz’altro esclusivo la mia risposta è: booh?

:pollanet:

Guarda Marcello, sul fatto che il cinema, come tutte le arti, sia soggettiva non ci piove.
Sinceramente è quello che tutti stiamo ripetendo dalle prime pagine di questo topic, quindi mi fa un po’ ridere il tuo ardore. Ma vabbè, c’è chi deve seguire le linee del proprio personaggio per non deludere i propri fan.
Detto questo, sintetizzo quanto già espresso nei precedenti post.
Per me uno può dire che Tre Uomini e una Gamba è la commedia più bella del mondo e che Charlie Chaplin è sopravvalutato, sono le sue opinioni, io le valuto a seconda del mio parere.
Penso solo che, come in ogni campo, più conoscenza della storia del cinema si abbia, meglio si possano comprendere i film. Che non vuol dire assolutamente che se io ho visto 10.000 film e tizio 18, se ci guardiamo insieme Inception io sicuramente abbia ragione nella mia analisi rispetto a tizio. E’ questione di sensibilità, visione, intelligenza e tutto quello che va al di là della mera nozione.

Nessuno potrà mai stilare una reale lista di opere fondamentali, lo si fa per gioco perchè siamo in un forum.

P.S. infatti sono d’accordo quanto ti indigni per l’esempio dello studente rimasto a bocca aperta perchè il docente di storia del cinema annovera Terminator tra i suoi film preferiti. Io me ne sbatto, ognuno, anche uno studioso, può dire quello che vuole, poi traggo le mie considerazioni sulla sua attendibilità. Io non mi permetto di dire che uno è un cretino se dice che Quentin Tarantino è il più grande regista della storia del cinema. Mi incazzo solo se lo dice e il film più ‘vecchio’ che ha visto è Blade Runner. Il resto sono gusti. Uno può dire che Bresson era una chiavica o che Dreyer un incompetente. Affari suoi. Il problema è fare i saputelli spara sentenze so tutto io, e poi avere una vaghissima idea di cosa sia il cinema prima di Guerre Stellari.

“Le liste ufficiali di film cosiddetti “imprescindibili”, secondo il mio punto di vista, servono come traccia iniziale e credo siano utili, poi, man mano che si prosegue nello studio (se si ha voglia e passione), si inizia a seguire un tracciato personalizzato.”

Questa frase va a sbattere, ed a sbattere duro, contro quello che è stato il mio percorso di “cinefilo” (amante del cinema), contro quello che mi hanno insegnato a scuola, contro quello che mi è stato raccontato o che ho appreso leggendo le memorie di non so più quanti personaggi attivi nel mondo delle “arti”.

E cioè che in primis, se di amore si tratta, la fiamma la si trova dentro sé stessi. Non all’interno di “liste” altrui che sono già la conseguenza di una “maturazione personale” che non può essere quella di chi le legge.
Se quando nasci ti inculcano che sei uomo, che devi amare le donne et voilà che ti piazzano davanti un bel listone di fanciulle tutto da studiare non curanti della tua omosessualità, quello non è né amore né quantomeno cultura. Ed io coltivo seri dubbi sul fatto che voi mai possiate divenire degli splendidi “casanova”.

Ora, visto che probabilmente il pazzo qui dentro sono io, partiamo pure dall’assunto lassù. Ha ragione Ugondo e da lì non ci muoviamo. Useremo quell’assunto per costruire le verità a seguire. E così vi chiedo – visto che non ho molti dubbi sulla passione per il cinema che anima i compari forumisti – come voi tutti abbiate iniziato a guardare film su film fino a diventare degli appassionati/critici/entusiasti/studiosi. Ditemi, per cortesia, se un amico/maestro/guru/semi-dio vi ha passato una lista di titoli da studiare e da lì poi voi vi siete messi successivamente a visionare cinema popolare etc. etc. etc. o se invece prima vi è nata una passione per alcuni film e poi l’interesse di andare a vedere che dicevano quelli che ne avevano visti più di voi. Rispondetemi, però…

Ma andiamo avanti sempre tenendo ben valido l’assunto di quelle liste “verità”. Vediamo un po’ come state messi a capacità induttive. Quante liste esistono del genere che avete pubblicato nei post precedenti? Due? Tre? O forse, sin dai tempi dei “cahiers”, ne pubblicavano già una dozzina all’anno? Come dite? Ne esistono a migliaia!?!?!? E no! Non è possibile, ragazzi… Ugondo Vianazzi dice che: “Qui non si parla di gusti personali, qui scende in campo la tecnica, che è sempre oggettiva (ma anche lo stile, IMHO, è importante). Sono stati proprio gli autori a introdurre nuove teorie cinematografiche, quelli che tramite il loro personale lavoro e genio hanno contribuito ad introdurre nuove metodologìe alle quali ha attinto praticamente il 90% dei registi dei giorni nostri, sia per via diretta che indiretta (ad esempio, attraverso i loro insegnanti e/o modelli). Autori ne esistono ovviamente anche oggi (si è citato Burton, Almodòvar) ma sono partiti - TUTTI - dalla base costruita da chi è venuto prima di loro. Niente nasce dal niente, è la legge dell’Universo.”

Ragazzi mi spieghereste come mai, se nel cinema perdura tutta questa “oggettività” sia di “tecniche” che di “stili”, come mai esiste un numero di “liste” così ampio? E come mai queste non sono “sovrapponibili”? Com’è possibile, spiegatemi, che a parecchi dibattiti io abbia assistito ad accapigliate fra registi, uomini di teatro ed altra mondanità assortita? Come diamine era possibile che gli uni affermassero la grandezza di Moretti e gli altri lo additassero come un mezza-sega-presuntuoso? Strano… perché era tutta gente appostissimo, tutta gente che si era visionata Ombre rosse, La corazzata, Umberto D. Tutta gente che scriveva sui libri di cinema. E come caspita era possibile che ‘sti qui, gonfi e rigonfi di oggettività cinematografiche, non giungessero ad una conclusione comune?

Oggi poi Ugondo addirittura mi dice: - “Film come Star Wars o Lord of the Rings sono imprescindibili perché hanno segnato un punto di svolta nella fantascienza cinematografica moderna dal punto di vista del soggetto e degli effetti speciali.".

Ehh… anche questa affermazione mi getta nello sconforto di un dubbio troppo grande. Difatti a me era stato insegnato che un film del ’68, 2001 Odissea nello spazio, quello sì che aveva frantumato tutto quello che c’era stato prima, sia per il soggetto, sia per l’assoluta genialità degli impensabili effetti speciali.
E’ oramai assodato che ciò che è stato insegnato a me è tutto sbagliato ma, che volete, oramai la mia zucca va tutta da una parte e così, e così io un paio di mesi fa mi sono visto il film di Kubrick e quello di Lucas subito a seguire. Non ci crederete, immagino. Ma il film di Lucas m’è sembrato il Muppet Show dopo Apocalypse Now (altro film che, naturalmente, non compare nel “listone”).

“Autori ne esistono ovviamente anche oggi (si è citato Burton, Almodòvar) ma sono partiti - TUTTI - dalla base costruita da chi è venuto prima di loro. Niente nasce dal niente, è la legge dell’Universo.”

E come tutte le “leggi”, direi che se ne sta meglio dentro ad un librone di diritto che come viatico per gli studiosi di cinema. Perché il cinema, proprio come la letteratura, non vive dentro ad un laboratorio di fisica (dove nulla si crea e nulla si distrugge) ma per le vie, spesso a senso unico, del sociale. E là, da quelle parti, più che creare e distruggere, si pratica un naturale compromesso. E cioè si “trasforma”. Ed il cinema, esattamente come la letteratura, spesso si vede “promuovere” o “bocciare” i suoi protagonisti. Cambiano i governi e cambiano le idee. Assistiamo a riletture, pentimenti ed “assunzioni”. All’interno della materia cinema poi, galleggiano e nuotano varie “contro-culture”. Che oramai non lo sono manco più tanto sono state apprezzate e decantate ovunque. E così ci sono registi e scuole che partono da Morrisey e non da Griffith. Ed il discorso che Morrisey, a spolparlo bene, contiene qualcosa del fare cinema di “Griffith”, per me, per me!, è pura didascalia dialettica. Perché un movimento di macchina, uno spazio grafico interpretato od un piano sequenza, “funzionano” grazie alla sensibilità di chi li sta usando in quel contesto. Con buona pace dei padri fondatori, del loro stile e dei loro movimenti di macchina scolpiti nella storia.

Provo a farti un esempio personale, perchè le tue affermazioni non cozzano totalmente con quanto detto, da chi contesti, fino ad ora.Però ti ostini a fare l’uno contro tutti.

Non ho iniziato ad amare la settimana leggendo storie del cinema, è ovvio.
Ho iniziato ad amare il cinema vedendo film. Che fossero A qualcuno piace caldo ( che, quando ero piccolino, davano ancora in prima serata), Per un pugno di dollari, Il ragazzo di campagna, Nightmare o Psycho.
Così, guardandone tanti, ho scoperto di amare i film.

Ma non ho comprato storie del cinema nè consultato liste.

Ho iniziato ad andare in videoteca,a guardare i retrocopertina, e noleggiare sulla base di cosa mi incuriosisse. Ho così visto da Reazione a Catena a Aguiree furore di Dio, da Bella di giorno a Bianca, da Lancillotto e Ginevra a Quella villa accanto al cimitero, da Luci della città a Zombi.
Ho iniziato a vedere di tutto, e poi ho cercato di fare un ordine. Ma non basandomi alla lettera su quanto leggevo nei libri di cinema che iniziavo a comprare, ma ispirandomi a loro così come mi capitava leggendo la trama di un film. Col tempo ho imparato chi sono i critici in cui rivedo i miei gusti e ho preso spunto da loro per vedere film. Ma nello stesso modo in cui, su un forum come questo, se leggo che l’utente cippalippa ( di cui apprezzo i gusti) ha visto un film filippino di 7 anni fa e che è una roba splendida, cerco di procurarmelo con lo stesso interesse di un film amato da Lotte Eisner.

Messo in chiaro questo, io trovo comunque inconcepibile che si possa sostenere ( sintetizzo brutalmente) che

  1. In fondo non serve poi a tanto vedere il cinema di una volta per capire quello di oggi, quando ci sono registi contemporanei che affermano di ispirarsi a Murnau piuttosto che a Bunuel o a Sjostrom
  2. Che il cinema del passato non ha influenzato, linguisticamente, quello di oggi.

E la riprova è che l’imbarbarimento del visivo e dei gusti è iniziato quando i film ‘in B/N’ e quelli d’autore hanno inziato a sparire dai canali televisivi. Se cresci nutrendomi di merda, stai sicuro che poi il cioccolato ti sembrerà una roba da snob con la puzza sotto il naso.

Ma ce l’hai forse con me?

No perchè io rispondevo ad Ugondo e sul fatto che io faccia “l’uno contro tutti”… chi sarebbero 'sti “tutti”?

Io non apprezzo il cinema “classico”? Strano… ho appena scritto che “2001 odissea nello spazio” lo considero di un’altra galassia rispetto a Star Wars (film presente nel listone e portatomi quale esempio di imprescindibilità nel cinema).

In compenso ancora aspetto risposta alla domanda che stava al cuore del mio intervento. Perchè esistono eserciti di listoni di film “imprescindibili” e perchè lo studio di questi film “imprescindibili” non genera certezze?

Nè io nè nessun altro,mi pare, ha sostenuto il contrario. Ma probabilmente può essere utile, confrontando i vari listoni, quali possano essere i film che sono rimasti nell’immaginario, nonostante il passare del tempo. E confrontare il giudizio dei vari studiosi, storici, complaliste o imbrattacarte, con il proprio. Nessuna certezza pretesa.
Comunque non ho mica scritto che tu non ami i classici ( che diavolo ne so!), ho solo scritto ch e metti in discussione l’utilità di vederli per capire appieno il cinema nella sua interezza.