Il baro - Les grands chemins (Christian Marquand 1964)

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Interessante film di Marquand coprodotto con la Dear Film. Renatone Salvatori incontra Robert Hossein: i due stringono amicizia e vanno insieme in un paesotto della Francia, dove Hossein inizia a farsi subito qualche amico. Le cose però si mettono male, dato che Hossein gioca a poker tutte le sere barando, ma viene scoperto e corcato di mazzate: parte la vendetta.

Amicizia virile in questo film che è quasi un western, pur essendo ambientato nella Francia degli anni sessanta. La stessa colonna sonora di Michel Magne richiama esplicitamente i western del periodo.

Film non memorabile, ma bel finale nichilista con Hossein che decide di andare fino in fondo, uccidendo i 3 uomini che gli hanno storpiato le mani, rendendo impossibile il suo lavoro di baro.

Il film sopravvive oggi in una vecchissima versione vhs (credo) fullscreen, ma pure in Francia non vedo dvd né bluetti. Renato Turi e Pino Locchi doppiano rispettivamente Hossein e Salvatori.

E’ un film ormai dimenticato mentre la bellissima colonna sonora è più conosciuta giustamente risulta essere più da western che da film drammatico. E’stato il primo film da regista di Marchand allora conosciuto come attore caratterista. Fu un flop che stroncò parzialmente la carriera nel 1968 diresse il suo secondo film Candy e il suo pazzo mondo. Il baro e’ un film strano ma ben interpretato da Hossein qui forse in uno dei suoi migliori film e dal nostro Salvadori. Il film è tratto da un racconto di Jean Giono lo stesso che scrisse L’affair Dominici che fu l’ispirazione dell’omonimo film.
Di questo film cosa strana l’unica edizione reperibile al mondo è solo quella italiana in vhs.

Sai di quale etichetta fosse questa vhs?

MVP Il meglio del cinema italiano se ben ricordo.

Visto qualche tempo fa, se non sbaglio in notturna su Canale Italia.
Superatissimo e invecchiato pure maluccio secondo il mio parere.
Concordo sul rimando ai western del periodo. Tutto molto lento e macchinoso.
Evitabile.

Sì diciamo che il ritmo non è il punto forte del film, su questo poco da obiettare.

Per esempio tutta la sequenza della seduzione di Salvatori e Anouk Aimée non finisce più.

D’altronde Marquand non aveva proprio la stoffa del regista ma come primo film non è proprio male. Comunque oltre alle lentezze ricordo questo film per una certa dose di struggente malinconia tipica dei film di quell’epoca.

Nel film ha un ruolo anche Serge Marquand, fratello del regista Christian. Il montaggio invece è di Nadine Trintignant, all’epoca moglie del famoso attore ma nata come Nadine Marquand, sorella degli altri due.

Richard Marquand invece (regista di un film della saga di Guerre stellari) non c’entrava niente coi Marquand francesi.