Il Caimano - Nanni Moretti, 2006

Riporto questa notizia pescata dal forum del Mucchio, perchè è…boh, non saprei nemmeno come commentarla.

Padova, forzisti boicottano Moretti
Prenotata tutta la sala del Caimano
Galan lo accusa di odio: “Nanni è un nazi-maoista”

PADOVA - Forza Italia in massa a vedere “Il Caimano”. A Padova l’intera sala del cinema Porto Astra, che stasera ospita la prima del film di Nanni Moretti, è stata prenotata dalla segreteria regionale dei forzisti veneti. Tra i presenti in sala si annunciano anche la portavoce di Forza Italia Elisabetta Gardini, e i consiglieri regionali Leonardo Padrin e Clodovaldo Ruffato.

Dalla sede regionale del partito fanno sapere che prima della proiezione del film gli attivisti distribuiranno volantini lo slogan “Noi andiamo a vedere ‘Il Caimano’ perchè il 9 e 10 aprile vogliamo salvare l’Italia dai caimani rossi”.

E il governatore del Veneto Giancarlo Galan, di Forza Italia, spara alzo zero contro “il regista Nanni Odio detto Moretti” definito “uno dei capi del ministero della Propaganda rossa”. Galan paragona Moretti a Leni Riefenstahl, “la signora che filmò il nazismo”. “E se la sinistra dovesse vincere - prosegue il presidente del Veneto - è da simili ‘guardie rosse’ che sarebbero controllate e dirette tutte le nostre istituzioni culturali”.

“Io dico soltanto - conclude Galan - che se fosse concesso duplicare gratuitamente ‘Il caimano’, diretto dal nazi-maoista di cui sopra, una copia di questo film dovrebbe essere inviata ad ogni famiglia italiana, così che tutti potessero rendersi conto di cosa sarebbe un futuro vissuto all’ombra dei Goebbels rossi”.

(24 marzo 2006)

Eccomi qua, visto ieri sera. Riporto parte di quel che h scritto su filmblog.it, perchè son pigro :slight_smile:

E’ più un film sull’Itali[ett]a di oggi -e degli ultimi 20 anni- che un film sul presidente del consiglio. Che, intendiamoci, c’è, è ben presente, è persino uno e trino nella triplice rappresentazione che ci viene offerta; ma non è il protagonista assoluto, non lo è nemmeno nel colpo di scena finale, a differenza di come possa sembrare. Film sul film nel film, quest’ultimo lavoro morettiano, cinema che si fa metacinema e che, partendo dai canoni della commedia - come dice lo stesso Moretti “è sempre il momento giusto per fare una commedia”- arriva al cupo finale, dove il registro del film improvvisamente vira verso i toni del dramma, del film politico d’altri tempi. Ed è un finale apocalittico, con l’accenno ad una rivolta popolare, con il caimano che si allontana mentre i suoi sostenitori contestano duramente i giudici. Un film pieno di cinema, dove il cinema la fa da padrone, dove si fa [sor]ridere lo spettatore -penso alla scena iniziale, il frammento da Cataratte, col matrimonio tra i due compagni; o ancora alla scena del ristorante, quando il critico culinario viene giustiziato- e lo si fa pensare: “dove ha preso tutti quei soldi?” è la domanda ricorrente, e la risposta è invariabilmente “penso che non risponderò mai a questa domanda”. Ne Il Caimano, Berlusconi è sconfitto, condannato dal tribunale, ma è vincente, acclamato dal popolo, quel popolo che, secondo l’analisi morettiana del “fenomeno berlusconismo”, è cambiato [in peggio, naturalmente] grazie a tette culi e televisione commerciale, quel fenomeno che ha portato l’Italia ad essere Italietta. Ma naturalmente lo stesso Moretti sa che non è così, o perlomeno non è solo così -basta vedere quando dichiara “chi vuol sapere sa e chi non vuol vedere non vede”, chiara dimostrazione che anche per il regista [come per me, del resto] la colpa è degli italiani prima che di Berlusconi. Un modo come un altro per dire che ogni popolo ha il leader che si merita.

Moretti non rinuncia ad una critica alla sinistra -è triste, la sinistra, e rende la gente triste- ed anche se non è lui [è infatti il Moretti attore e non il Moretti regista a pronunciare questa frase] a dirlo, sembra quasi di vederlo mentre, rivolgendosi a Fassino e Rutelli, afferma che ‘con questi non vinceremo mai’ [viene altrettanto naturalmente alla memoria quel ‘D’Alema, dì qualcosa di sinistra’ del film Aprile], nella realizzazione del doppio transfert Moretti-Berlusconi-Moretti, l’attore Moretti che interpreta il caimano Berlusconi che parla come il regista Moretti. Cinema-metacinema-realtà, è questo il passaggio nel finale de Il caimano, per poi immediatamente compiere il passaggio inverso, dalla realtà dei fatti verso il film sul film, per poi rientrare nel film, titoli di coda e stop_chiuso_finito. La sovrapposizione tra realtà e finzione, sempre presente per tutta la durata del film, trova così nel finale la sublimazione.
E’ cinema allo stato puro, tutto funziona, a partire dal cast [un Silvio Orlando che mi è piaciuto moltissimo, Michele Placido che gigioneggia e strappa più di un sorriso, per dirne solo due] per arrivare alla colonna sonora, che “lavora” alla perfezione, passando per una regia senza smagliature, sorretta da una [doppia] sceneggiatura che non ha buchi di sorta. Un film sull’Italia di oggi, che nonostante sia stato girato nel 2005 coglie alla perfezione il clima di questi giorni di preparazione alle elezioni, e che proprio per questo è da vedere adesso, e non dopo il 9 aprile; non perchè sia un film che fa campagna elettorale, tutt’altro, ma proprio per il suo essere specchio dei tempi odierni.

Nanni Moretti è tornato, signori, e ieri sera, uscendo dalla sala, mi sono ricordato il perchè è uno dei miei registi italiani preferiti. Questo è Cinema, tutto il resto non conta.

Io vado stasera senza un opinione precisa a riguardo. Ho letto tanto a proposito ma non so cosa aspettarmi. Non a livello di trama intendo ma di emozioni. Bye.

Che fallito Moretti

Ottima argomentazione, mi piacciono le persone che hanno delle idee ben precise e riescono a farle sembrare rosicatine :slight_smile:

Si gioca eh, ovviamente.

Devo ricordarmi di passare dal fruttivendolo per prendere 2 kg di pomodori.

Ma ci vai? Oppure lo hai già visto il film?

Vedi perchè moretti mi sta sul cazzo?
Non puoi parlare del regista e dei suoi filmes senza parlare della merda politica che c’è in lui.
Cazzo è incredibile.
Anche i trailer del caimano aizzano la folla con pochissime ma chiare immagini del nostro amato berluschino.

A differenza di John, i pomodori non li spreco in questo modo, ma mi ci faccio una bella salsa…:slight_smile: Comunque, al di là, delle battute…
L’ho visto ieri sera e, vi dirò, all’inizio (la prima mezz’ora) l’ho trovata sfolgorante, davvero divertente (tant’è che, attoniti, gli spettatori si chiedevano se veramente quello fosse un film partorito da Moretti).
Il film nel suo complesso è vedibile, nonostante gravi pecche, che mi spingono ad affermare che Moretti è un regista in crisi da diverso tempo.
Negli ultimi anni si è dedicato prevalentemente alla politica attiva (girotondi…ecc.), trascurando un po’ il suo mestiere di regista…trascurando? direi di più, forse è da tempo che soffre una crisi di creatività e questo film lo dimostra…è un guazzabuglio…non è una commedia, non è una satira con tutti i crismi, non è un documento verità alla Farenheit (nonostante alcuni spezzoni tratti dalla realtà: il litigio con Shultz al parlamento europeo…), non è una commedia sentimentalistica alla “new-wave italica”…
L’attacco a Berlusconi risulta insipido (è da anni che i vari Guzzanti, Cornacchione e compagnia bella lo fanno meglio), non troppo documentato (rimando al bel libro di Guarini edito dalla Kaos o a Travaglio e Gomez, per sapere veramente tutto su Berlusconi), addirittura truce nel finale (e francamente apocalittico, con l’ipotesi paventata di scontri sociali nel caso B. venga condannato) con il solito Moretti che vuol far l’attore ma non ne è capace.
Non è una commedia, né una satira, ma un attacco politico, legittimo quanto puntuale in periodo preelettorale, che è servito a dare un po’ di “contenuto” ad un film che altrimenti sarebbe stato davvero banale (al di là della storia, simpatica, del produttore di b-movies…sembra che Moretti sia molto informato sulla rinascita dell’interesse per il cinema di genere, chissà, magari ci legge pure). Togliete la vicenda centrale dell’attacco a Berlusconi, e cosa rimane?: la solita, comune e quotidiana vicenda personale di Orlando, alle prese con la separazione dalla moglie e la gestione dei due figlioletti…
Insomma, Moretti ormai è un politico, col cinema c’entra poco o nulla.

Ho cambiato idea: seguo Caltiki, non ci vado e con i pomodori mi ci faccio un ricco spaghetto. :wink:
Stavo dimenticando che Moretti mi provoca allergia e vorrei evitare di ritornare a casa stasera con il corpo ricoperto di pustole… :smiley:

Curiosità. A un certo punto c’è una scena, con Berlusconi, negli studi di Drive-in…con una canzone in sottofondo: la mitica FOTONOVELA del “grande” Ivan! ah, i mitici anni '80, il benessere aumentava, il debito pubblico idem! :smiley:

Tu para mi eres la estrella
un corazon a todo color

nuestra vida como una dulce mentira -
cuentos tiernos - inventos que inventas tu. b
Vuela - con tu fotonovela
vuela - mujer fotonovela.

Tu para mi solo una historia
un medio amor sin solucion

una musica y una cena con velas -
siempre tu - fotonovela solo tu.
Vuela - con tu fotonovela
vuela - mujer fotonovela.

Tu para mi eres la estrella
yo para ti no se quien soy.
Vuela - con tu fotonovela
vuela - con tu fotonovela.
Vuela - con tu fotonovela
vuela - con tu fotonovela.

Visto ieri sera. Premetto che non amo e non ho mai amato Moretti. Questo film però mi è piaciuto assai. Dalla splendida analisi e caratterizzazione della cinematografia di genere che è perfettamente dipinta sia per un appassionato che per un neofita, passando per la costruzione del film in se, della vicenda del produttore e della giovane regista, splendidamente incastrata con la satira sul caimano. Non è un film su Berlusconi. E’ un film splendidamente costruito ed incastrato nel quale la figaura di berlusconi è un tassello. Bello grosso ma un tassello. Un neo: mi spiace ma il volto di moretti proprio non lo riesco a sopportare.

L’ho finalmente visto ieri sera. Splendido, potente, chirurgico sul nano e la sua corte di nani e ballerini (noi italioti). Delizioso quando parla di genere (Violenza a Cosenza…lo voglio un film così!). Attori tutti in parte, con comparsate d’eccezione (Virzì, Sorrentino, Mazzacurati, Grimaldi, Montaldo). Un film necessario che non sbraca nella accusa fine a se stessa, ma la fa pesare con classe, come una spada di Damocle inevitabile. Un film necessario, a mio avviso verrà rivalutato. E, sinceramente, non capisco le critiche, in primis quelle lette su Nocturno.

Moretti ormai riceve critiche a priori, senza nenache vedere i film. Certo il personaggio è antipatico e non fa nulla per non esserlo, e un certo tipo di cinema può anche non piacere, ciò non toglie che secondo me merita attenzione. Il Caimano mi ha piacevolmente sorpreso, sia nella prima parte, un inaspettato omaggio al “genere”, sia quando ricade più direttamente sulla politica.

Moretti riceve anche lodi smisurate, e le critiche spesso riportano l’equilibrio.

Ma, leggo in giro molte più critiche a mannaia, le lodi generalmente le sento tessere (a volte pure esagerando) dalla gente che consoco.

mi riferisco soprattutto alla critica francese, di cui è l’idolo indiscusso.

A beh,questo è vero, ma non è poi un male.
Io dico di non sottovalutarlo a priori o esaltarlo esageratamente solo per motivi politici come molti fanno.

Visto stasera per la prima volta.Piu che un film su Berlusconi mi pare un film sulle condizioni dell’Italia in generale e dal cambiamento avvenuto negli anni in questo paese,cambiamento causato in buona parte anche dalla “discesa in campo” di mister B. è innegabile.La storia del produttore di film di genere caduto in disgrazia mi suona come metafora sulla caduta in disgrazia della libertà d’espressione (e noi che di film di genere ci nutriamo,li troviamo così belli spesso anche per la loro carica libertina).Il cinema di genere era spesso coraggioso e se ne fregava di qualsivoglia paletto censorio,e il prsonaggio del produttore in questo film si trova costretto a dover realizzare un film molto coraggioso e scomodo per l’epoca in cui viv(iamo)e,con conseguenti difficoltà (il protagonista che lo molla per un progetto più sicuro,la mancanza di fondi).Alla fine il film si fa,con l’attore che la regista esordiente voleva fin dal principio per il ruolo di Caimano,come se Moretti avesse voluto dire “Italia tira fuori le palle che ce la puoi fare”.Anche perchè,come viene ripetuto spesso anche nel film,su Berlusconi non viene detto niente che non si sapesse già quindi…In conclusione un gran bel film da vedere e rivedere.