Il Castoro Cinema

Come ognuno di voi saprà la casa editrice Il castoro da non so quanti anni fa uscire libri monografici per regista. Ne ha stampati di molte oltre i duecento, dedicando la propria attenzione sia a superclassici che a nuovi autori. Io non disdegno questi libretti, sempre essenziali, non approfonditissimi, per via della struttura e dimensione standard, ma veloci da consultare e sempre utili.
Che ne pensate voi?! Li prendete?!
Quali sono i vostri preferiti, e quali quelli da evitare?!

adesso sto leggendo quello su kaurismaki che non è niente male
bellissimi quelli di fassbinder e di corman (a memoria)
purtroppo per godersi i castorini bisogna aver visto i film e molti di quelli che ho li ho letti a pezzi, e non mi ricordo quasi nulla
bello anche quello di ghezzi su kubrick, da leggere la parte su odissea 2001

Guarda,la mia “esperienza” è limitata a due monografie;quella su Argento (che ho trovato abbastanza completa ma non eccelsa) e quella su Kurosawa (molto migliore e abbastanza esaustiva).
Per i prezzi a cui si trovano in giro sono secondo me degli utilissimi strumenti di approfondimento.

io ho quella di Sergio Leone

L unica cosa che non sopporto è la parte delle trame, dettagliatamente inutili.

Anche io ne ho qualcuno (Kieslowski, Bergman naturalmente, Lynch, Kitano) e devo dire che variano molto. Ad esempio quelli su Bergman e Kurosawa non mi sembrano molto approfonditi, il motivo è che entrambi hanno diretto circa 50 film e quindi su molti il commento analitico si riduce a pochissime righe…

Questa infatti è una discriminante sempre da tenere in considerazione per i libretti Castoro. Come è quello su Kieslowski?!

Molto bello, lo ha scritto Serafino Murri, un giovane critico che ho visto qualche volta in tv su sky -mi pare- ed ho trovato competente…tra l’altro alcune riedizioni -tra cui questa in mio possesso- sono corredate da parecchie foto, cosa non secondaria quando si fa riferimento a singole inquadrature di un film :slight_smile:

Serafino è molto molto molto competente.

…L’idea base trae ispirazione, nemmeno troppo velata, dai francesi “Cahiers du Cinemà” (Quaderni del Cinema) ponendo per ogni regista cui è dedicata la singola monografia: frasi (del medesimo) a tratteggiarne i tratti salienti, brevi note biografiche, analisi opera per opera (con trama solitamente a parte in corsivo più importante di quanto tu creda tale inserto che, comunque, di solito puoi saltare agevolmente ed è lì ad attenderti quando serve…e, credimi, serve sovente)…
…ho il mitico numero 1 (Antonioni, di Giorgio Tinazzi in ben 3 edizioni), i due su Bergman (rispettivamente di Tino Ranieri e Giorgio Trasatti), comprai tutta la Serie (negli anni 90) comparsa sull’Unità (che acquistavo soltano per i libri o le vhs di cinema una volta la settimana, come tanti allora non essendomi occupato di politica ci tengo a precisarlo), quello su Lynch (di Riccardo Caccia) e tante riedizioni o nuove edizioni su registi che amo o mi incuriosivano…
…ed era, e resta, una buona base…
…come faccio a dirti i migliori, è impossibile non ho letto tutti per intero (ma, come direbbe Carducci: li ho consultati tutti almeno una volta) neppure quelli che ho (tranne quelli dei miei registi preferiti: Antonioni, Bergman, Lynch, Pasolini, Fellini, Bertolucci, Wenders, ed altri vari registi che m’incuriosivano ed ai quali mi sono accostato anche grazie al Castoro ma anche assieme a tanti altri testi su ciascuno di loro)…
…non ne ricordo di malfatti, non so le tue aspettative sono comunque utilissimi (e, attualmente, con foto ed in una veste grafica più accattivante)…
…non da soli, e da soli come partenza (ogni autore è diverso dall’altro, non sono accostabili salvo quanto ti ho detto MiguelAngel) …:smt031:grin::wmd::smt045:wave:

Io ne ho qualcuno, cito a memoria:
Kubrick, De Palma, Polanski, Lelouch, Argento, Hitchcock, Herzog (e altri che ora mi sfuggono (sono passati decenni dal primo acquisto) altri li ho letti presi in prestito in bibblioteca o da mio fratello.
Mi sembrano un buon spunto di partenza anche se per certi film il fatto che venga analizzata dettagliatamente la trama può essere penalizzante (mi viene in mente ad esmpio BAVA che non ho preso in biblioteca proprio per non leggere trame di suoi film che ancora non ho visto ma che vorrei vedere).
Comunque un’ottima iniziativa queste opere dedicate ciascuna a un singolo regista per analizzarne l’opera (anche se talvolta sono scritti un po’ troppo in “critichese”).

…Infatti, come del resto la matrice d’ispirazione francese, sono delle vere e proprie monografie (o saggi, se preferite) di critica cinematografica: e la trama, che nella fattispecie peraltro è a latere o in corsivetto et similia ed in quanto tale si può agevolmente escludere dalla lettura, in un siffatto contesto critico riveste comunque una certa importanza…:o

Ha ragione gu61… infatti quando io ho iniziato l’università internet non era così sviluppata e i “castori” erano l’unico modo per avere a disposizione le trame dei film che dovevo studiare e che risultavano praticamente invisibili dato che in vhs era impossibile reperirli… i primi che comprai, per studio, furono De Sica, Camerini e Blasetti… poi comprai tutta la serie uscita con l’Unità, anche se in questa versione erano privi dell’apparato bibliografico :frowning:

…Ed il tuo è un caso molto comune, in parte anche il mio (vedi, al riguardo, l’altro mio post più lungo alla pagina precedente questa), come base d’inizio andava più che bene…
…poi, in quegli anni, avevi voglia a trovare passi di approfondimento ulteriori sui singoli registi Edizioni Gremese su tutte ed oggi molto la Lindau (un paio di titoli li ho postati)…:yes::wave:

Recentemente la Fox li ha allegati alle edizioni speciali a due dischi di alcuni suoi classici (la collana si chiama Pietre Miliari,finora 16 titoli,tra cui Vertigine,Sfida Infernale ed Eva contro Eva).

hai ragione… anche la mondo aveva incluso quello di Kurosawa nel dvd de “I sette samurai”… ma praticamente li fanno pagare interamente :frowning:
A questo punto sarebbe meglio avere la possibilità di comprare i singoli dvd

Comunicazione di servizio: perdete ancora tempo con i castori et similia, quando note riviste cool e cult stanno praticamente scrivendo e riscrivendo la storia planetaria del Cinema? Che razza di nerds, diobòno!

Franco, a te i Castori (quelli cartacei, non gli scavadighe pelosi) piacciono?

Comunicazione di servizio: li preferisco ai Muloiettatori.

Credo che l’utilità dei Castoro attualmente possa essere soprattutto quella di farci capire come ragionava un certo tipo di critica cinematografica molto influenzata dalle ideologie ,dai preconcetti e da una forte dose di sudditanza psicologica nei confronti della critica francese,negli anni settanta e nei primi anni ottanta,dato che la maggior parte dei Castoro risale a quel periodo,nonostante successivi aggiornamenti riguardanti soprattutto le nuove opere di registi ancora in attività.E’ chiaro quindi che molti di quei giudizi sono datati e superati,soprattutto con gli strumenti a disposizione dei cinefili oggi che permettono di vedere film prima invisibili o quasi e in lingua originale.Si pensi solo per fare un esempio al giudizio su un film,Room Service,che nel Castoro dedicato ai fratelli Marx viene giudicato quasi come un fallimento e che rivisto oggi,grazie alla buona edizione dvd distribuita dalla Columbia,appare come una delle opere marxiane più interessanti,nonostante l’impianto di origine teatrale del film che invece di deprimere esalta le qualità di Groucho,Harpo e Chico.