Il Ciclone (Leonardo Pieraccioni, 1996)

Rivisto per l’ennesima volta nel BR del Cecco, che finalmente risolve lo scempio del dvd in 4:3. Commedia semplice semplice ma perfetta, dalle locations ai personaggi, con un cast di attori in stato di grazia, fino al tocco di Gino/Monicelli. Mega successo di pubblico (pare oltre 70 miliardi d’incasso) per il secondo film di Pieraccioni, che dopo questo non si sarebbe più ripetuto 9idem dicasi per Lorena Forteza, in grave crisi depressiva), una salva di battute tormentone (dos los ramatos), paesaggi splendidi e bucolici ma in fondo questa è la Toscana immaginata da molti. Una nota negativa: anche nell’edizione BR manca Born Slippy degli Underworld al momento del bacio, così come nel dvd; c’era invece nella VHS.

Tra l’altro il dvd CG parte con i titoli del film in letterbox per poi passare in 4/3 fullscreen :mad:

Una nota negativa: anche nell’edizione BR manca Bron Slippy degli Underworld al momento del bacio, così come nel dvd; c’era invece nella VHS.

Ah ecco allora non mi sbagliavo!
La prima volta che vidi il film in VHS mi ricordavo di questo brano. Poi rivedendolo dopo anni in DVD e in televisione avevo notato che non era presente e pensavo che mi sbagliavo io a ricordare :slight_smile:

Lo vidi al cinema e mi dovettero trascinare per entrare…poi ne uscii entusiasta.
A mio avviso il miglior film di Pieraccioni in assoluto con Ceccarini ed Hendel che fanno ribaltare dalle risate. Lo riguardo sempre volentieri.

Esatto, atroce.

Ah ecco allora non mi sbagliavo!
La prima volta che vidi il film in VHS mi ricordavo di questo brano. Poi rivedendolo dopo anni in DVD e in televisione avevo notato che non era presente e pensavo che mi sbagliavo io a ricordare :slight_smile:

No, no, non ti sbagliavi. Una cosa veramente pessima, soprattutto per il triste jingle utilizzato al suo posto. Ci fosse ancora il forum della CGHV si potrebbe chiedere la` il motivo, anche se immagino questioni di diritti, probabilmente avevano i diritti per usare la canzone su pellicola e vhs e non su “standard futuri”.

Un pò per consigli di parenti e amici, un pò per mia svogliatezza, mi sono sempre tenuto lontano da Pieraccioni e dalle sue opere. Poi, alcuni anni fa, incuriosito dalle parole entusiaste di un mio vecchio professore proprio su Il Ciclone, me ne avvicinai e devo dire, dò ragione agli amici e ai parenti citati. Oltre 70 miliardi di incasso per una commediola banalissima, che regge forse solo sulle location agresti Toscane. Insalvabile, al solito, l’infoiato Ceccherini e le sue battutine su amore e scopate, un mono espressivo (sia dietro che davanti la cinepresa) Pieraccioni che tenta pure alla fine di inserire un finale pseudo commovente e la D’Aquino in posticcio accento napoletano che urla e sbraita con tanto di schiaffi sonorizzati degni di un film di Enzo Barboni. Certo, rispetto ai futuri Pieraccioni (veri e propri genocidi verso il cinema italiano) si salva, allo stremo.

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