Il cinema hollywoodiano dei registi orientali

Sarò prevenuto e giudicante, e partigiano e manicheo, e il film non l’ho neppure visto.

Secondo me il vero problema del lungometraggio in questione è che è di produzione americana, tutto lì.

L’avete mai visto un film davvero bello di un regista hongkonghese transfuga a Hollywood? Io no.

Uno carino c’è, uno di numero, e infatti non lo conosce nessuno.
Si chiama Il grande colpo .

Il fatto è che Hollywood e bel cinema, Hollywood e cinema di qualità (almeno per come lo intendo io, soprattutto se si parla di cinema popolare e non di cinema d’autore) sono antinomie che proprio non possono stare insieme. Tranne rarissime eccezioni che non fanno altro che confermare la regola generale.

2 Mi Piace

Ovviamente, non sono affatto d’accordo con Frank, nel suo giudizio radicale e alquanto “obsoleto” sul cinema yankee. Ma gli riconosco, il fatto di aver disintegrato in poche righe, oltre un secolo. Di film, di registi, di attori, di divi. Non credo sia un merito, anzi. Ma è un’impresa non da poco. E ci vuole del talento. Indubbiamente… :pensive::nerd_face::skull:

1 Mi Piace

Sono assolutamente d’accordo su tutto.

1 Mi Piace

Dopo vent’anni nel forum, scopro di essere circondato da turpi sovversivi bolscevichi. Ma dov’è Mamma CIA, quando serve?! :smirk::skull_and_crossbones::broken_heart:

1 Mi Piace

Beh dai @Zardoz , sicuramente ho scritto un commento un po’ iperbolico, ma non si può negare che qualsiasi regista hongkonghese (ma oserei dire asiatico in generale), quando arriva nel sistema produttivo hollywoodiano, realizza delle opere decisamente mediocri rispetto a quelle che sono le sue potenzialità autoriali.

quindi quella bella bombetta di face/off sarebbe in sé e per sé mediocre solo perché americana?

1 Mi Piace

Beh, a mio giudizio (ma non lo vedo dal 2000 o giù di lì) Face/Off a livello di poetica, di potenza delle immagini, di suggestività, di iconicità, sta anni luce indietro rispetto a un The killer, un A bullet in the head o un A better tomorrow.

Face/Off è tutto sceneggiatura ma c’è ben poca anima, avrebbe potuto girarlo qualsiasi altro buon regista, non c’è l’autorialità di Woo dentro. Non so se mi spiego.

È forse questo il punto, lo sto mettendo a fuoco poco per volta.
Hollywood calcola e ti tira fuori il film perfetto. Ma sono calcoli freddi, manca il cuore pulsante. Manca il carattere, o se il carattere c’è manca il sentimento.
È difficile per un regista/autore che abbia a che fare col sistema hollywoodiano far venire fuori il suo amore per il cinema, farlo trasudare dalle immagini efficacemente nel modo a lui più congeniale. C’è chi ci riesce, vedi Tarantino, ma devi essere vaccinato al sistema produttivo per riuscire ad uscirne indenne.
Gli hongkonghesi che arrivano in USA vaccinati non sono e realizzano un sacco di boiate.

E anche quando imbroccano un film buono, ahimé spesso non c’è anima.

Il grande colpo mi piace perché l’anima ce l’ha.

1 Mi Piace

Schramm ha già detto parecchio. Non tutto, ma quasi. Però voglio dire la mia, su un ipotetico confronto Hollywood - Hong Kong. Almeno, quello relativo ai suoi anni d’oro (prima di tornare di “proprietà” della Cina, quindi). Nel 1988 uscì il primo, formidabile “Die hard” (se preferite, “Trappola di cristallo”). Modello pressoché insuperato, in ambito action. Autentica pietra miliare. 4 anni dopo, a HK, il Maestro Woo vuol dire, anzi GIRARE, la sua in merito. Tirando fuori così “Hard boiled”. Probabilmente, spendendo un decimo rispetto al prodotto yankee. E facendo cose inaudite, visivamente, superando di gran lunga il “prototipo”, come forza e audacia. Perciò, io dico :grande rispetto, per i maestri europei e orientali. Ma al contempo, non dobbiamo scordare le loro “fonti di ispirazione”. E qui, la tanto vituperata Hollywood ha fornito parecchio materiale. Addirittura, ci sarebbe un regista italiano che ha preso dall’America E dal Giappone, tirando fuori un’opera che suppongo parecchio amata, anche su questo forum. Il titolo? “Per un pugno di dollari”. E scusate se è poco… :nerd_face::ok_hand::clinking_glasses:

2 Mi Piace

E hai detto una tavanata pazzesca. O forse la tua conoscenza del cinema USA si ferma agli ultimi 30-40 anni. Perché Hollywood era il Bel Cinema, il riferimento, per lo meno fino agli anni 70 (inclusi).

2 Mi Piace

Gli anni 70 del cinema americano, sono imbattibili. Ricordalo sempre, o cinefilo. Ovunque tu sia… :cocktail::kiss::wink::smiley:

Perché, prima?

Hawks, Lubtisch, Capra, Sturges, Ford, Wilder, De Mille, Fuller, Lumet…Welles.

2 Mi Piace

Ecco, sì. Casomai, qualcuno volesse sputare sopra, quei cattivoni di americani. La memoria storica, a volte, è proprio un optional , caro Al… :joy::cocktail:

Tra l’altro Umberto Lenzi lo diceva chiaramente, per gestire il Genere bisogna conoscere i Classici: e lui (o Fulci, o Leone, tanto per dire) li conosceva benissimo. Ho sempre considerato un grosso limite conoscere (e faccio un esempio) ogni fotogramma di Cicero e non aver mai visto Quinlan o Stagecoach.

3 Mi Piace

O un “Viale del tramonto”… :kiss:

1 Mi Piace

Ma davvero, voi potete riconoscere lo stile personale e l’estetica di John Woo (dei vari The Killer e For A Better Tomorrow) anche nei suoi film Americani? Lo stesso Woo ha sempre dichiarato nelle sue interviste che non poteva giocare il proprio gioco con le regole hollywoodiane e non aveva mai la libertà creativa che desiderava per esprimere la propria arte.

2 Mi Piace

Caro @almayer, questa artificiosa boutade potevi anche risparmiartela.

E lo dico in amicizia, sapendo (o quantomeno sperando) di non indispettirti, forte del rapporto di stima reciproca che ci lega. E lo dico pubblicamente e non via messaggio privato solo perché pure tu l’hai scritto pubblicamente.

È chiaro che sto parlando del cinema moderno/contemporaneo.

Come mi pare altrettanto chiaro che @Zardoz mi rispondesse riferendosi allo stesso arco temporale a cui facevo riferimento io, e non all’Hollywood degli Erich Von Stroheim, dei Fritz Lang, dei George Cukor, degli Otto Preminger e via dicendo.

Forse mi sottovaluti, ricorda che in fin dei conti sono uno storico del cinema, è vero che per quel che vale con quella laurea posso pulirmici il culo ma ho pur sempre dedicato 5 anni della mia vita allo studio sistematico e all’approfondimento della settima arte… E non è che ci fossero esami monografici su Nando Cicero, vivaddio.

Certo che ho dei gusti e delle preferenze in ambito cinematografico. Gusti che non per forza devono coincidere coi tuoi. Ma va bene così, è anche il fascino della pluralità dei punti di vista e delle opinioni. Il mondo è bello perché è vario no?

Io non mi permetterei mai di insinuare pubblicamente che non ci capisci un cazzo di cinema o millantare una tua supposta ignoranza solo perché hai delle opinioni e dei gusti differenti dai miei.

in un certo senso, a livello di autocitazione e ammiccamento si, lo stesso face-off compendia un po’ tutte le coordinate del suo cinema e non sono affatto d’accordo che la sua poetica sia là sbiadita né che qualsiasi altro buon regista avrebbe saputo fare, a parità di soggetto, altrettanto (face/off elaborato da bay o simon west sarebbero state maniche di tutt’altra camicia). che poi queste coordinate siano epiteliali e siano state snaturate dalla produzione (che impose anche un finale più riconciliante rispetto a quello ambiguo e più cattivo a monte) è un discorso altro che finisce con lo scavalcare, almeno negli intenti, lo stesso woo. se invece vogliamo fare i duri e puri e stare sulla dicotomia “woo a oriente tutto oro e woo a occidente tutto merda” chiaro che le partite che woo gioca in america non sono identiche a quelle giocate in casa. ma io sono forse il meno indicato ad approfondire perché ci sono cose del woo pre-hollywood che non mi son piaciute che cambio volentieri con altre della sua fase ammeregana. per bestemmiare in chiesa, face/off è una di queste e per me supera anche un better tomorrow, se non in rigore estetico in termini di profondità segnica come anche di pura emozione. chiaro che non è un discorso assoluto e vale anche al contrario: broken arrow o windtalkers non valgono mezzo minuto di a bullet in the head, che se vogliamo essere assolutisti è il miglior woo di sempre, oltre a essere il suo film più americano (cfr. il discorso sulla conoscenza dei classici usa avanzato da @almayer ) senza essere ancora approdato negli u.s.a.

non ho visto gli ultimi due, ma per silent night l’hype è alto.

2 Mi Piace

Ma no, non voglio assolutamente dire che tutto ciò che Woo ha fatto in patria è oro colato. Però da un certo momento in poi ha dato vita ad una poetica ed ha adottato delle cifre stilistiche estremamente suggestive e di impatto emotivo.

Se ripenso a The killer (anche quello non lo vedrò da 20 anni) le prime immagini che mi vengono in mente sono il volo delle colombe, la statua della madonna blasfemamente mandata in mille pezzi in chiesa, l’inquadratura dall’alto che ci mostra Sally Yeh e Chow Yun-Fat ciechi che si cercano invocandosi a vicenda e tastando a gattoni il pavimento… e non si trovano.

Se ripenso a Face/Off, la prima (e unica) cosa che mi viene in mente è “Mi da gusto mangiare la patata”… Dai, voglio dire…

Fermo restando che ne parli così bene e con tanta enfasi che mi è venuta voglia di rivederlo e dargli una seconda possibilità.

1 Mi Piace

beh guarda che se te la ragioni bene le valenze iconiche e icastiche che ti hanno emozionato in the killer le trovi tutte in face/off, che in fondo altro non mostra per due ore

dove l’uno è travolta-cage e l’altro cage-travolta, continuamente sovrascritti e scambiati, ergo “ciechi” nel vedersi doppi. secondo me fai benissimo a dargli appello perché è di tutta la sua fase hollywood il suo più personale (fintantoché la produzione l’ha consentito), quello dove si è più autocommemorato conscio che si trattava di una commemorazione funebre dove dava per sempre l’addio a quel modo di fare cinema. e secondo me l’ha anche fatto potendosi finalmente permettere quell’epicità spettacolosa e intrattenitiva che i budget pre-us.a. non gli consentivano, la qual cosa deve essere andata benissimo a lorsignori delle colline con la scritta bianca. che infatti hanno messo (o chissà imposto) esponenti così grandi sull’action tarantolato da rischiare di soffocare tutto il resto. ed è là che si vede il woo che ha scongiurato il rischio. prova a pensare il woo hollywoodiano a raffronto con west o bay, secondo me ora più ora meno la differenza la noti ancora.

2 Mi Piace

che per inciso è un film della madonna con bambinello in braccio annesso, il miglior wan di sempre.