Il conto è chiuso (The last round)

Una storia così sarebbe stata perfetta in qualche metropoli sudamericana.Però Mario Brega non sarebbe mai potuto passare per un boss colombiano.:smiley:

L’ambientazione è volutamente ambigua, e, secondo me, contribuisce al fascino del film. Come dice Corrado, potrebbe essere benissimo ambientata in Sudamerica, così come nell’America Centrale, nel nord Italia, ecc. ecc.
Basti guardare il camion che compare all’inizio del film (ha la guida a destra) e le targhe, chiaramente inventate e posticce.
Buoni interpreti, locations efficaci, grande musica, bella fotografia (il finale è da urlo) e, a mio avviso, come tecnica registica, forse il migliore Massi.

Il dvd ha purtroppo il fastidioso fuori sincrono di cui parlava Robby.

I fuori sincrono ci sono anche nel dvd Usa ?

Sì, concordo. A mio sommesso parere, insieme a Squadra volante e Mark il poliziotto spara per primo, il miglior Massi. Tra l’altro secondo me Monzon contrariamente a quel che si è soliti leggere in giro funziona bene, suggerisco anzi di recuperare Sonar, sonar (perdonate, non so come scrivere la “tilde” spagnola del gruppo consonantico) dell’argentino Leonardo Favio, girato qualche mese prima. Grande prova attoriale del pugilat(t)ore insieme a Gian Franco Pagliaro.

i camion a rimorchio (quando non si chiamavano ancora TIR) una volta li facevano solo con la guida a destra!

per me in questo film da quello che mi ricordo ci sono alcuni dialoghi agghiaccianti che però fanno assai poliziesco all’italiana, tipo quello celeberrimo iniziale

monzon con la sua faccia da zencarone ovviamente ci sta bene assai… è uno di quei film che mi fanno venire il mente il caldo

Anche la Giordano sosteneva che Monzon fosse bravo a recitare,sebbene sul set di questo noir fosse penalizzato dal fatto di non capire il Francese(Merenda gli dava le battute solo in quella lingua).

appena visto,all inizio non mi convinceva molto con un ritmo anche un po’ lento,poi man mano la storia entra nel vivo e l’azione non manca di certo(non ci sono scene d’inseguimento mah tra scazzottate e sparatorie non ci si annoia di certo)credo che sia il poliziesco italiano con piu’ scazzottate che abbia visto
ottimi merenda(elegantissimo) e monzon,interessante il ruolo della fani,bravo albertini(fa’ tenerezza in questo film)niente male anche il motivetto della colonna sonora
anche a me mi interesserebbe sapere dove è stato girato

Nel dvd della No shame non ho notato nessun fuori sincrono.

Carina l’intervista di 35 minuti a Merenda nel negozio d’antiquariato.
La prossima volta che capito a Parigi visita d’obbligo.

The Last Round…visionato stanotte nell’edizione NOSHAME USA. Procediamo con ordine: in primis, ritengo che “Il conto è chiuso” sia indubbiamente la migliore prova alla regia di Stelvio Massi; il film è girato con uno stile davvero personale ed originale, infatti sembra quasi che le ambientazioni siano volutamente “occultate” per dare quel tocco fascinoso all’intera pellicola (questo è forse il motivo per cui non riusciamo a capire esattamente dove potrebbe essere stato girato); al tempo stesso, vi sono alcune sequenze in cui il film acquista, a mio giudizio, un’atmosfera pseudo thrilling ad esempio quando il nostro Luc Merenda cerca di violentare la figlia della compagna alias Mariangela Giordano, viene a crearsi un binomio magico tra l’inquadratura e la musica di sottofondo. L’intea struttura narrativa è un chiaro remake urbano al percorso western di Leone con il suo “Per un pugno di dollari” con Carlos Monzon al posto di Clint Eastwood, così come Umberto Lenzi utilizzò Tomas Milian alias Rambo ne “Il Giustiziere sfida la città”, ma questa è un’altra storia…:slight_smile: In ogni caso la struttura è quella: arriva uno straniero da una non meglio specificata località del sud portando con sè oltre che una struggente aria melanconica (un Carlos Monzon alquanto convincente), anche una forte sete di vendetta simboleggiata da un carillon contenente le foto dei suoi cari fatti fuori da Merenda e al cui suonare, si scatena in lui solo una forte malinconia piuttosto che il preludio di una sicura carneficina (ogni riferimento a “C’era una volta il West” è puramente casuale, eheh); arriva in una città fredda, dai sicuri connotati industriali e capitalistici, ma soprattutto malata di un forte disagio sociale, rappresentato da Giampiero Albertini (Sapienza) e la sua Nina…da antologia Albertini: “La gente come noi ha un gran vantaggio rispetto al resto del mondo…sappiamo resistere bene al dolore” riferendosi allo stupro di Nina da parte dei fratelli del cattivissimo Luc Merenda che guarda compiaciuto rivelando, a mio giudizio, anche un certo gusto pedofilo, una sequenza che tra l’altro, mi ha rimandato alla medesima scena in “I Quattro dell’Apocalisse” del buon vecchio Fulci. Gli interpreti ed i caratteristi. Un aggettivo equo: convincenti. Luc Merenda si cala efficacemente nel personaggio di boss un pò dandy e letale con la pistola; Carlos Monzon (ex pugile scomparso nel 1995 in seguito ad un incidente stradale) struggente, cattivo quanto basta, ma soprattutto astuto, pianifica la sua vendetta con una lucidità ed una rassegnazione disarmanti, non escludendo eventuali variazioni del suo piano tipo i soldi destinati alla sepoltura dei suoi cari che poi offre alla Giordano con la figlia; Mario Brega in un ruolo decisamente intonato con la sua stazza fisica, ma notevolissimi anche tutti gli altri, primo su tutti Giampiero Albertini che recitativamente parlando, ruba la scena a tutti; Gianni Dei, Pazzafini, la stessa Giordano…da urlo. Un altro aspetto: il make-up che rasenta il gore…Mai visto un poliziesco con degli effetti contusionali così convincenti da sembrare praticamente veri (la celebre scena delle “mani” parlano da sè). Per questi elementi gore che ritengo certamente presenti, potrei azzardare a definirlo il “Se sei vivo,spara” del poliziesco italiano, proprio per l’inserimento di questi connotati alquanto inediti per il genere esaminato…Musiche di Enrique Bacalov che ben contornano la melodrammaticità del tutto e una fotografia davvero notevole soprattutto nelllo straordinario finale. Un appunto: ho rilevato una scena molto simile ad una analoga in “Gangs of New York” di Scorsese, quando Di Caprio viene ustionato dal macellaio e si ritira in una caverna meditando la sua vendetta assistito da Cameron Diaz. Bene. Sostituite idealmente Di Caprio con Monzon, Cameron Diaz con Albertini e il macellaio Lewis con Luc Merenda ed otterrete un risultato davvero molto simile. L’edizione americana NOSHAME, vale l’acquisto solo per il documentario “enter de Merenda” che è davvero un extra originale. Consiglio a tutti la visione di questo film. Grazie per lo spazio concesso e scusate se, come mio solito, mi dilungo un pò… Alla prossima by il Saggiatore

Bella analisi!

Quanto a questo pezzetto…

Ma sei sicuro? :confused: Boh, me lo dovrò riguardare, ma a me sembra che ne Regali parte a Safi e Nina e li incarichi poi di seppellire per lui le sue più care donne uccise dal Boss Manzetti (Merenda)

Visionato ieri sera, dopo un rinvio di 1 annetto circa. Sono d’accordo con le vostre locupletate analisi, ma dico anche che il film in questione, al di là dell’ottima prova registica di Massi, presenta degli errori narrativi piuttosto grossolani, quasi come se il film dovesse per forza di cose durare 94 minuti. Mi riferisco alla fuga dalla casa di Merenda e ad altre imprecisioni, come la succitata scena finale, in cui il ralenti anzichè enfatizzare non fa altro ke sminuire l’effetto di realtà (notare il pugnale su Merenda che è messo in 2 posti visivamente diversi e, nella stessa sequenza, l’accoltellamento della sorella di Monzon). Cmq notevole la sequenza dello stupro. Insomma Massi ha cercato di fare un noir (infattoi non è da considerare un poliziesco tout court), ma non ha la stazza e la solidità di un Fernando Di Leo. Cmq un buon film, come quasi tutti quelli girati dal regista marchigiano.

L’edizione Alan Young del film in questione è nel complesso più che discreta.
Il video, 1.85:1 anamorfico, presenta un rumore molto contenuto ed una buona definizione. I colori leggermente slavati nelle scene riprese in esterno sono una caratteristica tipica del cinema di genere anni '70: posso quindi dire che anche il croma è corretto. I difetti sono solo qualche immagine traballante all’inizio e alcuni artefatti da compressione in poche scene buie.

Il film sembra la versione urbana di Per un pugno di dollari: mancava solo che Luc Merenda pronunciasse la frase “Quando un uomo col coltello incontra un uomo con la pistola, l’uomo col coltello è un uomo morto”. Sono presenti citazioni anche da altri western: Per qualche dollaro in più (il carillon con le foto), ma anche La resa dei conti-Corri uomo corri (il coltello). A parte alcune scene, nelle quali si percepisce un “buona la prima”, il film è ben diretto e Stelvio Massi si conferma un buon narratore: il risultato è assolutamente godibile.

Da segnalare la presenza importante di Fortunato Arena tra gli scagnozzi di Manzetti.

“Tu non conti un cazzo, voglio partlare con tuo fratello”
“Va bene, ora te lo faccio dire da uno che conta qualcosa”…sock!

ho rivisto questo film nel dvd Surf (che probabilmente ha lo stesso master del dvd AYP) e ho notato una cosa:

all’inizio, quando scoppia il primo pestaggio, proprio dopo i titoli di coda, esattamente dopo lo schiaffo che Monzon da al fratello del boss… bene in quel momento c’è uno strano stacco su una inquadratura: una smorfia di Monzon al ralenti.

per il resto il master è molto buono ma durante la visione st’inquadratura non mi aveva convinto… oggi che ho trovato 5minuti di tempo libero (ché sto periodo è abbastanza incasinato) ho guardato la sequenza sulla vhs LF: ebbene lì non c’è traccia di questo stacco.

che hanno combinato?
possibile che sia un escamotage per risolvere il fuori sinc di cui parlavate ma che io non ho riscontrato?
avete notato anche voi ciò di cui parlo?

magari era il master LF privo di sto brevissimo (qualche secondo) momento eh…
tanto per capire;)

grazie a chi vorrà rispondermi.
:lobster:

Chissà se qualcuno leggerà queste righe dopo 4 anni che è iniziato il Thread…

Il “Conto è chiuso” ha location ben riconoscibili, è stato girato a Roma, anche se si vede bene che il regista fa di tutto per dare un’ambientazione “generica”.

Nelle scene all’aperto “in riva al fiume” è riconoscibile lo scheletro metaliico del Gazometro, siamo in zona Portuense Porta Portese, e quella è l’ansa del Tevere.
La scalinata color bianco lunghissima è inconfondibilmente quella del Palazzo della Civiltà del Lavoro, all’EUR, meglio conosciuto come “er Colosseo quadrato” (ci siamo capiti…)
Le scene dell’attentato sono girate a viale della Musica sempre EUR, gli inseguimenti sono a via Santi Pietro e Paolo, di fronte l’Istituto Massimo dei Padri Gesuiti.

spoero di aver soddisfatto la vostra curiosità!

il film mi ha lasciato un pò freddino, manca ritmo e tensione narrativa. gli ingredienti c’erano, ed erano validi, ma il prodotto finale non mi ha convinto per nulla…

I dollari non sono sicuramente italiani :slight_smile: , comunque è vero sappiamo solo che Marco è del sud, ci sono i dollari, le targhe LQ WQ la Rolls di Merenda…ed anche tutte le scritte in inglese, quella della centrale elettrica e della ditta dei fratelli, forse Massi ha agito così perchè il film era destinato al mercato estero?

può essere ma è probabile anche che non volesse connotare una città ma mostrarla come terra di conquista da parte della malavita, stile “nuovo mondo brutale”…

Uscita l’edizione tedesca (Anolis) con audio italiano:

IN DEN KLAUEN DER MAFIA - Anolis Hardbox Series 01

http://shop.dtm.at/product_info.php?manufacturers_id=31&products_id=39769

Dvd AY, Surf, No Shame USA (con cd ed extra)

Questo film l’ho visionato solo ieri per la prima volta e , francamente mi aspettavo di peggio , da come ne avevo sentito parlar in giro e letto su qualche libro o rivista specializzata del genere…per cui , la cosa che forse mi ha convinto di meno è la parte che fa Luc Merenda , magari perchè l’ho sempre visto nella parte del poliziotto o comunque positiva , ma nel contesto come detto prima…secondo me merita una visione , se non altro per i molti caratteristi che circondano i personaggi principali ! :o