Il dolce corpo di Deborah (Romolo Guerrieri, 1968)

Preso il dvd CineKult. Effettivamente il master non è particolarmente definito ma va bene anche così.

Bellissimo il trailer originale presente nel dvd.

La featurette con Romolo Guerrieri dura 24 minuti ed è interessante anche se solo i primi 6/7 minuti parlano de “Il Dolce Corpo Di Deborah” perché poi il regista parla d’altro e di altri film (Un Detective, La Polizia È Al Servizio Del Cittadino, La Controfigura, Un Uomo Una Città, Sono Stato Un Agente CIA… )

preso oggi pure io a 9,90 da fnac di Genova

Dvd Cinekult insolitamente modesto quanto a resa audio/video, probabilmente stavolta il recupero archeologico è stato particolarmente arduo.

Molto interessante tutta la digressione che Bruschini e Tentori fanno nel loro tomo “Guida al cinema giallo e thrilling made in Italy” (ed. Profondo Rosso, 2010) sul fatto che sul finire dei '60 fiorisce in Italia tutto un minifilone di gialli psicologici e d’atmosfera, filiazione dei gialli francesi alla René Clément e Jacques Deray. La traduzione italiana di quei gialli vede il ricorso al clima di disagio sociale che spirava in quegli anni e che andava nella direzione di una dura critica della classe alto-borghese. Bruschini e Tentori sostengono che questi psico-gialli alla fin fine sono da leggersi come una “semplificazione” del cinema impegnato d’autore (alla Bellocchio, per dire), con in più una morbosità di fondo, ambigua ed ossessiva, di stampo, appunto, franzoso. Delitti maturati nell’ambito familiare, puntellati da sesso, avidità, passione, sete di potere. Il climax di questi gialli raramente è la scoperta dell’identità dell’assassino o delle sue modalità omicide, quanto piuttosto il “levitare”, il “venire a galla” dei complicati rapporti morbosi che i protagonisti - altolocati, appartenenti all’upper class agiata e abituata al lusso - instaurano fra loro. In questo contesto viene riletta anche la figura della donna, spesso “diabolica” e non più angelicata, crudele, magari ambigua e spregiudicata anche sessualmente, assai distante dalla indifesa pulzella in cerca di un cavaliere che la protegga.

Il Dolce Corpo di Deborah calza perfettamente le scarpe di Bruschini e Tentori e, per motivi cronologici, riveste il ruolo di iniziatore del genere. Forse per questo, a mio modesto parere, mantiene ancora qualche prolissità di troppo, qualche farraginosità a livello di regia che lo rende leggermente pesante da seguire, pur rimanendo un film gradevole.
Nella bella scena in discoteca che in diversi hanno citato, avete notato come balla la Baker?? Goffamente ridicola. Personalmente ho trovato quasi insostenibile il flashback sull’ammmore da Baci Perugina di Sorel e la Stewart, pieno di sguardi languidi e uccellini che cinguettano, il diabete mi stava portando via.

Doppiaggio:
Carroll Baker: Fiorella Betti
Jean Sorel: Pino Locchi
George Hilton: Giuseppe Rinaldi
Luigi Pistilli: Bruno Persa
Michel Bardinet: Luciano De Ambrosis
L’attore che interpreta il medico è doppiato da Gino Baghetti
L’attrice che interpreta la hostess è doppiata da Serena Verdirosi

Il problema grosso della vhs Shendene era l’audio particolarmente distorto, la riedizione in DVD come si presenta a livello AUDIO?

L’audio del dvd a mio giudizio è soddisfacente. Ho visto però il film di notte, e quindi a un volume non molto elevato.

Uscito in Germania per la VZ-Handelsgesellschaft in edizione bd+dvd, con audio italico:

https://www.amazon.de/schöne-Körper-Deborah-Blu-ray-Limited/dp/B01B5NU8QQ/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1489701603&sr=8-1&keywords=Schoene+Koerper+der+Deborah

il pugile coi pantaloncini rossi è Enzo Pulcrano?

Il br crucco pare valido, ma non eccezionale. Suppongo comunque meglio del dvd CK. Vedi www.dvdbeaver.com/film6/blu-ray_reviews_76/the_sweet_body_of_deborah_blu-ray.htm

Film discreto, visto nella vecchia vhs Shendene. Non amo molto questo tipo di film, tantomeno quel morto di sonno di Jean Sorel, ma non mi sono annoiato nonostante le ovvie illogicità della trama, che riserva un triplo colpo di scena finale davvero improbabile.

Visto anche io finalmente e mi ritrovo d’accordissimo con Robby. Troppa carne al fuoco per un intreccio a volte così pretenzioso da rasentare il paradosso.
In ogni caso la scena in disco vince su tutto e mi fa dimenticare la struttura della trama [emoji16]

Durante la prima ora succedono cose strane più a Marcel (anche quando è solo) che a Deborah e si è portati a pensare che nel mirino sia soprattutto il marito. Voglio dire, la sceneggiatura gioca sporco con lo spettatore. Comunque i colpi di scena in coda al film mi sono proprio piaciuti.
A proposito della fine, a me ha ricordato quella de “I soliti sospetti”: Deborah esce dal commissariato apparentemente affranta, cammina lungo il marciapiede per un po’, una macchina di lusso le si affianca, si ferma, lei sale e lì scopriamo che era una malvagiona.

Finale irrealistico poiché troppo saturo di colpi di scena? Può essere, fatto sta che il risultato nel complesso non può che esaltare. Giallo all’italiana che rispecchia al meglio tutti i principali canoni del filone (la sceneggiatura firmata Gastaldi è una sicurezza, in tal senso). La tirano un po’ troppo per le lunghe nella fase centrale, con tutte quelle atmosfere da dolce vita che rischiano di stancare, ma il tutto si riscatta con il bel finale. A posteriori, era prevedibile che la Galli sarebbe tornata nel finale, altrimenti sarebbe apparsa in un numero davvero esiguo di scene

1 Mi Piace