Il gaucho

Leggo che è in uscita per la CGHV il 17 gennaio. Finalmente!
Uno dei miei film preferiti in assoluto, un capolavoro di cinismo e, come si dice oggi, di politically scorrect. Inarrivabile…

Hai fatto bene a ricordarlo. E’ uno dei Risi che porto nel cuore, perfido e melanconico. Terrificante il ritratto dell’Italia vista dall’Argentina, con dei caratteri sottilmente crudeli. Nazzari e Gassman inarrivabilmente cinici, anche “Ninì Pampan” non scherza (forse nel suo ruolo più riuscito), Manfredi struggente.

Allora, chi l’ha preso? Non posso credere che non interessi a nessuno…

E’, nel complesso, un buon dvd. Il master è ok (soprattutto considerando che ha 42 anni), decisamente migliore della vecchia VHS. Tra gli extra, interviste a Risi e Scola.

Perdoniamo volentieri il refuso sul retro box, dove il personaggio di Gassman è chiamato Marco Cavicchio. :smiley:

Se i più giovani non lo conoscono, non si perdano questo capolavoro della commedia all’italiana, con l’amatissimo Gassman mai così gigione.

Vi riporto il giudizio che lo stesso Gassman diede del film, riportato nel bel volume di Giacomo Gambetti del 1982 (che ho autografato da Vittorio :smiley: ):

“Il gaucho fu un film curioso, non so metterlo né frai cattivi né fra i genuini, perché ha avuuto una storia particolare. Era una bellissima storia, ed è un film che ha due o tre scene straordinarie, soprattutto quelle con Manfredi, l’incontro con l’amico, in Argentina. Fu un film che soffrì molto di essere girato in un paese assai disorganizzato. Le cose non funzionavano, andavamo tutti un po’ di fretta, eravamo guastati dal successo, in piena euforia, però è un film che a rivederlo guadagna, a differenza della maggior parte degli altri che ho citato, perché un’idea c’era. L’ho rivisto in televisione un paio d’ani fa ed è molto meglio, per esempio, del Successo, che fu assai più lodato dalla critica e fece più soldi. Il gaucho aveva una carica di volgarità e di cattiveria umoristica genuina, notevole, è la punta massima di ‘volgarità’ cinematografica a cui mi sono spinto, un personaggio efferato che sputava il mate, cosa da produrre uno scandalo in Argentina, io fui bandito dalle sale cinematografiche per un anno avendo offeso i costumi nazionali. Pigliavamo in giro tutti, insomma. Avevamo perso un po’ la misura. Ma il film non era stupido”.
(Vittorio Gassman, di Giacomo Gambetti, ed. Gremese, pp. 126-127)

I giovani, caro Paolo, non solo conosco e sanno tutto, ma si permettono anche di giudicare la preparazione di noi “vecchietti” sulla base di loro personalissime impressioni.

Gran film, comunque, “Il gaucho”, che ai suoi tempi non riscosse il successo meritato ed è tuttora, incredibilmente, considerato un Risi “minore”.
Il cinismo che si respira in questa pellicola, vedere per credere, è invece degno del miglior Risi, quello de “Il sorpasso”, “In nome del popolo italiano” e “Telefoni bianchi”, per intenderci.

Spettacolare, non sapevo fosse uscito. Appena passo dall’Italia me l’accatto.

Aggiungerei, se posso, alla tua lista anche Mordi E Fuggi, mio film feticcio assieme a In Nome Del Popolo Italiano.

“Mordi e fuggi”, dimenticavo. Citato a suo tempo in una lettera ad una nota fanzine non ancora locupletata.

Lettera che fu anche pubblicata,credo.Almeno, ricordo che nella posta della fanza imperiale c’era una missiva firmata Grattarola che cominciava con una frase tipo “sono un intossicato di cinema”,o qualcosa del genere.:gratold

Divertente l’intervista a Dino Risi: nella prima parte è un po’ bloccato, ma poi sforna perle del suo proverbiale cinismo. Tra le news più ghiotte: la Buccella se la faceva col noto figlio del produttore e la mattina erano entrambi due stracci. Il noto figlio del produttore, a causa della di cui sopra spossatezza, un giorno fu abbandonato dormiente dalla troupe nella pampa e tornò a Buenos Aires in autostop. Il produttore decise di girare in Argentina convinto di farsi una bella vacanza e di andarsi a tromabre le più belle donne di Buenos Aires, ma non battè chiodo. Gassman era un puttaniere… :smiley:

Hehehe,lo dicevano pure i familiari che Gassman giocava un po’ troppo alla cavallina…tornando al Gaucho,mi pare che alla tele non passi di frequente,o sbaglio?

Sì, è da un po’ che non lo trasmettono. Negli anni scorsi passava spesso sulle reti Mediaset, credo fino agli anni '90. Io ne ho una registrazione da Canale 5 degli anni '80.

Segnalo che, nel pur pregevole DVD in questione, manca qua e là qualche secondo. Non si tratta - a mio avviso - di tagli, ma di cadute di fotogrammi.
C’è, tuttavia, qualche altra stranezza: ad esempio, la musica che accompagna i titoli di testa (la bellissima cumbia “Manuela” del maestro Trovajoli), attacca già sul logo della Titanus, invece che subito dopo la sua scomparsa, come dovrebbe essere e come è in tutte le precedenti edizioni conosciute del film.

Mode GionniBi ON

È cut.

Mode GionniBi OFF

:smiley: :almayer:

Paolo, per ce questo film e per te politically scorrect?

Grazie!

Straniero

Grande film! Ricordiamoci anche del cameo di manfredi! Spettacolare! vinse anche la grolla d’oro! E non lo voleva neanche fare perchè in quel periodo stava a pezzi perchè stava facendo rugantino fino allo sfinimento, c’era anche una barella pronta sul set nel caso fosse svenuto! Stava a pezzi, ma il grande nino ce l’ha fatta!!! E poi come!! Bellissima la scena finale di lui che si allontana zoppicando! :D:D

I bei film di una volta…:(:(:frowning:

Visto, finalmente, in dvd proprio mentre ero in vacanza in Argentina. Cattivissimo, secondo me superiore anche al Sorpasso, Gassman incontenibile, Manfredi bravissimo, Pampanini in stato di grazia, Nazzari da Oscar nella parte dell’idiota ma non troppo. Un bel ritratto dell’Italia e dell’Argentina di un tempo, delle ingenuità degli emigranti per il paese lontano (confesso che in alcune cose mi ci sono ritrovato e mi ha messo un po’ tristezza), del desiderio di rivalsa sul paese ingrato, con un rapporto di amore/odio indissolubile. Mi sono pure gustato, immaginandomi Gassman & soci che li vi avevano girato, un the nella lobby dell’Hotel Alvear, che rimane tutt’oggi uno dei migliori alberghi di Buenos Aires, nell’elegante quartiere di Recoleta, ad un tiro di schioppo dalla tomba di Evita Peron. Belli gli extra, anche se ho preferito l’intervista a Scola, ricca di gustosi aneddoti (Nazzari che non vuole fare il cornuto, a quella di Risi, all’inizio blando per diventare veramente cattivo solo verso la fine. Un film indispensabile per capire la Commedia all’italiana.

Straordinario, veramente crudele e amarissimo (ma fa spesso ridere di gusto!) altro che Risi minore. Come sbeffeggiare gli italiani all’estero, il cinema italiano (lo sceneggiatore intellettuale gay), l’emigrato (un pò ridicolo) Nazzari (in un ruolo da fesso agli antipodi dei suoi), da citare quando rimprovera ai cinematografari italiani il parlare sempre di ladri e prostitute e di non fare un film con i più biechi stereotipi italiani. Grandissimo e malinconico l’incontro tra Gassman e Manfredi, veramente da antologia. Si sghignazza ma il riso è amarissimo. Da ridere quando Gassman offre una sigaretta, in latino, al prete tedesco. Va annoverato tra i tanti Capolavori di Risi, la nomea di film minore non gli si addice minimamente.