Il giovane normale (Dino Risi, 1969)

Il giovane normale

Titolo originale
Produzione Italia
Anno 1970
Regia :: Dino Risi

Interpreti :: Lino Capolicchio
:: Janet Agren
:: Eugene Walter
:: Jeff Morrow

Genere Commedia
Durata 105’

in onda martedi 26 Dicembre alle ore 24:00 su super 3 TV

Qualcuno ha notizie su un’eventuale pubblicazione in DVD?

IL GIOVANE NORMALE (1969) (Distribuzione a cura di Medusa Video) (Ita.mono - 16:9/2.35:1 + trailer/note) / . / Regia: Dino Risi / Cast: Janet Agren, Lino Capolicchio, Umberto D’Orsi, Pippo Franco, Dana Ghia, Jeff Morrow, Gino Santercole / Genere: Commedia / Distr.: General Video / Prezzo di listino: 17,99 / Prezzo di lancio (ad esaurimento): 13,99

In dvd dal 22 maggio

Visto oggi. All’epoca della sua uscita mi aveva entusiasmato. Oggi non mi fa più lo stesso effetto anche se ho rivisto con grande divertimento la scena dell’uovo fritto sull’asfalto bollente e infilato nel panino

Film interessante, con un cast molto adeguato ma sostanzialmente al di sotto del libro da cui è tratto poiché la vicenda in sé prosegue con tante notazioni ma senza veri e proprio slanci. Oltre alla diligente e messa in scena, avrebbe richiesto uno sforzo maggiore nella traduzione in immagini del cartaceo.
Il succo della vicenda sta ovviamente nei commenti “off” di Giordano, che nel libro sono un flusso continuo e divertentissimo (per me) che ravvivano altrimenti un banale viaggio turistico pieno di detto e non detto, giri di parole, esternazioni eleganti, a cui il ragazzo -tra l’ingenuo ed il conformismo della normalità- tenta di decifrare e congiungerlo armonicamente al suo carattere/lessico popolaresco. Essi sono anche nel film i momenti migliori (Capolicchio azzeccatissimo per il ruolo), insieme alle fantasie a occhi aperti che qua e là squarciano la realtà.
Sarcastico -tra le righe- lo sberleffo di Simonetta verso un para-hippie preso ed immerso in una situazione di libertà assoluta concreta (tanto decantata dai giovani di allora) in cui riesce in realtà a trovarsi a disagio, mostrando così una democristianità ed un radicato conservatorismo ipocrita che cozza ridicolmente con le istanze dell’epoca (ovviamente un tema caro a vecchie leoni tipo Risi e Monicelli, sempre pronti a perculare i '68ini e quelli del '77) ma ovviamente anche verso una classe intellettuale pseudo radical-chic progressista che fondamentalmente usa la plebe per i propri sollazzi snob e vacui.
Tutto ciò dovrebbe essere la classica reazionaria critica alla “crisi di valori” che onestamente non ho mai capito cosa significhi nel concreto ma tant’è.

A chi è piaciuto il film, consiglio di leggere il libro. Ci sono della parti ovviamente omesse nella pellicola ma soprattutto il pre-finale è un po’ più raccontato ed esposto, laddove nel film viene ridimensionato.

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