Film strano.
Innanzitutto per l’ambientazione, un invernale Sud Tirolo da cantiere, con la storia che inizia tra gli operai al lavoro per costruire un traforo autostradale.
Però a un certo punto tutto si ribalta e ci troviamo in un istituto speciale per ragazzi sordomuti, in cui i due protagonisti si conoscono e pian piano si innamorano.
E poi c’è politica, road movie, caccia all’uomo…
Il tutto raccontato in modo insolito, senza calcare l’acceleratore sull’uno o sull’altro elemento, in un mélange che alla fine non è ne carne né pesce ma tutto sommato non è neppure così male.
Da segnalare un’esibizione sguaiatissima di Marina Arcangeli nella festa aziendale degli operai del traforo (ma che genere è? Punk? Post punk? Elettro-freak?), una colonna sonora con diversi pezzi italodisco/elettronici che io trovo orripilanti ed infine la cosa che mi ha dato più soddisfazione: la morte di Luca Barbareschi terrorista rosso mentre trasporta dell’esplosivo trafugato.
Incredibile: senza farlo apposta è il secondo film in fila che vedo con la Daniela Morelli (fino a ieri non sapevo neppure chi fosse) in un ruolo di rilievo.