Il massacro di Pontelangorino

Questa storia farà parlare per mesi, se non per anni in Italia. Un ragazzino di 16 anni massacra a colpi d’ascia i genitori, con l’aiuto di un coetaneo. C’erano stati diversi scazzi tra genitori e figlio chiaramente: brutti voti a scuola, robe così.

Pontelangorino è una frazione di Codigoro, comune di circa 12mila abitanti in provincia di Ferrara. Le due vittime erano ristoratori e stavano in una villetta. Borghesia, ambientazione provinciale… siamo dalle parti di Erika e Omar, ad occhio.

Sempre detto che l’aria di quelle zone fa male. :leosini:

Io li metterei ai lavori forzati per tutta la vita, ma in Italia non si fa…

Quando è saltata la notizia io ed un mio collega abbiamo commentato che la posizione del figlio era un po’ dubbia… Quei sacchetti in testa erano troppo ‘personali’, non un frutto di un rapinatore ed infatti…
Storia che rimane agghiacciante, a 16 non sei ancora adulto.

Avevo nutrito il medesimo dubbio. E’ abbastanza uno schifo che ormai siamo talmente assuefatti dall’orrore da nutrire istintivamente sospetti del genere, ma così va il mondo.

Più che altro è noto che nell’80% dei casi chi viene ammazzato conosceva il suo assassino. Se si esclude chi fa parte del mondo della criminalità, organizzata o meno, la percentuale credo salga ulteriormente. Quindi era logico pensare subito al figlio, in un caso del genere. Qualunque ladro non avrebbe avuto nessun motivo di uccidere, se non per sbaglio, come capita con il soffocamento accidentale in caso di rapina con gli ostaggi imbavagliati.

Qui però era chiaro da subito che c’era sotto ben altro.

Io ci metterei pure gli psicologici che - in queste situazioni - tirano in ballo i videogames & compagnia varia come causa del Male assoluto della gioventù criminale.

A tal proposito mi risulta che un noto psicologo abbia detto, più o meno, che metterli in galera non è la soluzione giusta per “rieducarli”. Al netto del fatto che potrei aver capito male.

In galera ti ci schiaffano per punirti e proteggere la società dal tuo comportamento criminale. Strano che gli psicologi non ci arrivino; comunque Don Mazzi diceva le stesse cose per il caso di Erika e Omar.

che figata gli anni 90

Dal mio punto di vista comunque la cosa si è ridimensionata un poco, rispetto alle vette di Erika & Omar.

Qui il ragazzino non ha fisicamente compiuto il duplice omicidio, limitandosi a commissionarlo all’amico ed aiutandolo poi solo a cose fatte nello sbarazzarsi dei due cadaveri. Oltretutto non si trattava del padre ma solo del patrigno.

Vespa sarà devastato :frowning:

Oddio, mi sembra anche normale che cerchi di attenuare la propria responsabilità dichiarando “non li ho nemmeno toccati, è stato il mio amico!” Resta da vedere se è credibile o no. Per Vespa sarà un po’ seccante cambiare continuamente il plastico ma se ne farà un ragione.

Sì hai ragione, ma pare che le versioni dei 2 ragazzini siano coincidenti, per ora.

A differenza, ancora, da quanto fecero i teneri fidanzatini di Novi Ligure, che fin da subito iniziarono a gettare ogni responsabilità sull’altro.

inizialmente Erika ed Omar diedero la colpa a un albanese di passaggio e in effetti vista la vicinanza con Goro (il paesino in cui avevano fatto le barricate contro dodici rifugiate) mi meraviglio che non abbiano giocato la sempre accattivante carta dell’immigrato

In questo paese troppe persone hanno perso la capacità di ragionare (se mai l’hanno avuta) in favore del garantismo e del diritto, tutto è dovuto, tutto è perdonabile, poco è punibile e comunque in modo soft. Mah…

per dirla con le parole di De Masi è tutta una questione di sensibilità, il saper discernere fino a che punto arrivare con l’applicazione delle leggi senza scadere nell’essere forcaioli manettari (atteggiamento che tanto male ha fatto allo zeitgeist italiano)

Trattandosi di minori, comunque, è ovvio che si discuta dell’eventualità di applicare metodi correttivi. Non so quanto possa funzionare con due psicopatici in erba; teniamo presente che un giorno usciranno di prigione, e appenderli per i pollici per tutta la durata della detenzione non contribuirà a renderli due cittadini modello quando torneranno in circolazione.

C’è da dire che ancora non si sono capite le motivazioni. Escluso il movente economico, i voti a scuola non sono molto credibili.
Non sapevo che il genitore fosse in realtà il patrigno. Le motivazioni potrebbero avere radici diverse.
In ogni caso, un minore andrebbe sempre tutelato, anche da se stesso, prima che accadano tragedie.
A cose fatte penso sia veramente complicato trovare l’equilibrio tra la giusta pena e la necessità di provare a non avere un criminale a vita.

Piuttosto, la giornalista che è andata a intervistare la fidanzatina 13enne, dovrebbe avere l’ergastolo.

Non ho visto l’intervista di cui parli ma sono totalmente d’accordo con te. Troppe volte la ricerca di una situazione strappalacrime o un presunto scoop portano certe persone a travalicare i limiti della decenza.