Il mastino dei Baskerville - The Hound of the Baskervilles (Sidney Lanfield, 1939)

Primo dei 14 film su Sherlock Holmes interpretati da Basil Rathbone, è prodotto – così come il successivo - dalla 20th Century Fox, dopodiché le produzioni passeranno alla Universal.

Rathbone è un ottimo Holmes, forse l’interprete per eccellenza fino al Jeremy Brett della serie Granada e il film è davvero un buon adattamento di quello che è il capolavoro di Conan Doyle.
Se avete letto e amato il romanzo credo che converrete con me che gli attori del film sono tutti (o quasi) in parte.
Il bianco e nero è perfetto a creare l’atmosfera giusta; il nero della notte e il bianco della nebbia, nella brughiera, la rendono incantevole e terrificante allo stesso tempo.

Il film dura solo 80 minuti, ha un ritmo notevole, non ci sono tempi morti, sembra anzi fin troppo concentrato; infatti se ha un difetto secondo me è proprio quello di evitare la dilatazione di alcune scene che avrebbe giovato alla costruzione della tensione.

La storia è abbastanza fedele al romanzo, tra le tante trasposizioni che ho visto è una delle più fedeli ma con un paio di differenze: Beryl qui è davvero sorella di Stapleton e non sua moglie e inoltre è all’oscuro dei suoi piani, manca la figlia di Frankland che nel romanzo aiuta a risolvere il mistero, e il finale è un po’ allungato e differisce in alcuni dettagli.
Watson è un po’ macchiettistico ma purtroppo il buon dottore ha spesso avuto questo pessimo trattamento su celluloide.

Buon film che non dimostra affatto i suoi 84 anni.

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