Ho letto l’autobiografia del grande Frank Capra, Il nome sopra il titolo, edita nel 1971.
Libro notevole, anche se qua e là tradotto un po’ col deretano. Capra dà l’impressione di avere una fantasia notevole, e secondo me indulge fin troppo in dettagli tecnici sui costi dei suoi film e sui vari accordi contrattuali, ma regala anche numerosi aneddoti impagabili, specie nel suo rapporto col boss della Columbia degli esordi Harry Cohn.
Purtroppo gli anni passati da bambino in Sicilia sono sbrigati in poche righe; mi avrebbe fatto piacere sapere qualcosa in più sulla famiglia Capra di Bisacquino, vicino Palermo.
Capra è un regista che amo moltissimo, il suo periodo aureo tra la metà degli anni '30 e la metà degli anni '40 ha dato alla storia del cinema 5-6 capolavori. Dopo la guerra cambiò tutto, e il regista perse molto del suo potere contrattuale. Capra nel libro racconta anche diversi progetti di film che avrebbe dovuto iniziare ma che saltarono, o che furono affidati ad altri registi per vari motivi, non lesinando critiche sferzanti ad attori quali John Wayne, Glenn Ford ed altri ancora.
Sfortunatamente il libro non è dei più semplici da reperire, in italiano. Una ristampa (e una nuova traduzione) sarebbe gradita.
Quando stavo in Francia avevo preso una sua biografia in biblioteca.
Credo si chiamasse Hollywood Story o qualcosa del genere. Era un tomo abbastanza grosso, forse è lo stesso che hai letto tu.
Lo ricordo molto gradevole, un bel racconto sulla vecchia Hollywood dalla sua nascita (o quasi) fino agli anni '60.
Non ho letto il libro, magari lo piglio. Però sono curioso.
So che Capra avrebbe dovuto dirigere John Wayne in un film (Il circo e… poi diretto da Hathaway), quindi immagino i motivi
dei loro contrasti. Ma con Glenn Ford? Il film che hanno fatto insieme è buono e mi pare che andò bene. Per quale motivo l’ha criticato?