Il Papa chiede anche un ritorno del latino e dei canti gregoriani

Il Papa chiede anche un ritorno del latino e dei canti gregoriani

«Cattolici, non votate leggi contro natura»

Chi ricopre ruoli pubblici, dice Benedetto XVI, deve dare «pubblica testimonianza della propria fede». Anche in politica.

CITTA’ DEL VATICANO - «Politici e legislatori cattolici consapevoli della loro grave responsabilità sociale» non devono votare leggi che vanno contro «la natura umana». Il Papa nell’Esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis richiama i cattolici alla coerenza anche in Parlamento, chiedendo di sostenere «valori fondamentali come il rispetto e la difesa della vita umana», della «famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna». «Valori non negoziabili».

«Matrimonio e famiglia sono istituzioni che devono essere promosse e difese da ogni possibile equivoco sulla loro verità, perchè ogni danno arrecato ad esse è una ferita alla convivenza umana come tale» scrive il Papa. E sul riconoscimento giuridico delle coppie di fatto dice: «Troppo grande è il bene che la Chiesa e l’intera società s’attendono dal matrimonio e dalla famiglia per non impegnarsi a fondo in questo ambito pastorale».

PUBBLICA TESTIMONIANZA - Nel testo del documento Benedetto XVI sottolinea la necessità, da parte dei cattolici che ricoprono ruoli pubblici, di dare «pubblica testimonianza della propria fede». Soprattutto quando è il momento di prendere «decisioni in proposito di valori fondamentali» e per «la promozione del bene comune in tutte le sue forme». Inoltre, ha aggiunto il Papa, i vescovi sono «tenuti a richiamare costantemente» i valori non negoziabili dato che «ciò fa parte della loro responsabilità nei confronti del gregge loro affidato».

PIU’ LATINO E CANTI GREGORIANI - I futuri preti si preparino «a comprendere e celebrare la messa in latino» a «utilizzare i testi latini e a eseguire il canto gregoriano». I fedeli, invece,«siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia». Papa Ratzinger spezza una lancia per una liturgia più vicina alla tradizione e per una valorizzazione della lingua latina. Servirebbe, ha spiegato nell’esortazione apostolica post-sinodale «ad esprimere meglio l’unità e l’universalità della Chiesa» in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II. «Eccettuate le letture, l’omelia e la preghiera dei fedeli - si legge nel testo - è bene che tali celebrazioni siano in lingua latina, così pure siano recitare in latino le preghiere più note della tradizione della Chiesa ed eventualmente eseguiti brani in canto gregoriano».

NIENTE COMUNIONE AI DIVORZIATI - Benedetto XVI ha ribadito poi che la prassi della Chiesa è di «non ammettere» ai sacramenti i divorziati risposati. E questo a causa «del loro stato e la loro condizione di vita» che «oggettivamente contraddicono quell’unione di amore tra Cristo e la Chiesa che è significata ed attuata nell’eucarestia». Quello dei divorziati risposati è «una vera piaga - ha aggiunto il pontefice - dell’odierno contesto sociale che intacca in misura crescente gli stessi ambienti cattolici. I pastori per amore di verità sono obbligati a discernere bene le diverse situazioni, per aiutare spiritualmente nei modi adeguati i fedeli coinvolti».

14 marzo 2007

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/03_Marzo/13/papa.shtml

Propongo l’astensione dall’eucarestia anche per i politici cattolici condannati per tangenti e malversazioni varie (buona parte dell’ex-DC, in pratica). Quanto alla pubblica testimonianza, non dicevano che l’accusa mossa alla Chiesa di ingerenza nella politica italiana era falsa e tendenziosa?

Io propongo di ripristinare gli antichi confini dello Stato Pontificio a questo punto, delirio per delirio…:rolleyes:

Sei matto? io ci finirei dentro in pieno…

Scherzi a parte, questo pontificato mi pare sia ancor più insistente del precedente nelle questioni più disparate, molte delle quali non propriamente collegate all’elevazione spirituale…

Di una cosa sono sicuro: la fuga dei fedeli dalla Chiesa non diminuirà certo per merito di questo papa. Se lo scopo d’altro canto è una selezione per tenersi stretti solo i seguaci più rigidamente ortodossi, direi che l’operazione è destinata ad un grande successo.

Ti basi sul bigottismo della gente per la tua previsione?

Ovviamente sì. Ratzinger è stato eletto da quei porporati che ne condividevano la politica, e a loro volta seguaci ne hanno. Non neghiamolo, gente che vomita insulti contro i DICO e quant’altro ce n’è (vi lascio immaginare i contenuti dei temi di tanti miei allievi…), come ci sono i Cattolici di stampo più progressista. Chi vuole la linea dura e conservatrice ha trovato in R. il suo papa, mi sembra evidente; ci sono anche i delusi, ma d’altro canto pure Wojtila era un conservatore, sebbene più popolare per il proprio carisma e la capacità di sfruttare i mass-media (di qui l’idea errata che fosse un progressista. Poco male, è capitato pure con Pio IX). E’ un po’ come in Iran; ogni tanto qualche leader più aperto di vedute e moderato salta fuori, ma la base degli Ayatollah è quella che detta legge.

Non so, per me I canti gregoriani suonano bene, e il latino è molto più sborona come lingua dell’italiano. Per me sarà una grande operazione-simpatia, come quella di ripristinare gli ordini di monaci guerrieri o trasformare i preti in Ninja di Dio. Quanto alla ricostituzione dello stato pontificio, beh, vista la situazione simil-argentina in cui versa il belpaese, è una possibilità più che plausibile. La comunione ai divorziati credo interessi solo a Casini.

Tirando le somme, chi se ne frega.

Beh ma se si vuole il latino tantovale riproporre il politeismo dell’antica Roma e darsi ad ogni vizio consentito. Molto più divertente.
Fortuna che ho la barba. Posso aspirare a diventare un novello Garibaldi.

Vedi, la cosa bella degli integralisti è che di solito se vai a vedere nell’intimo sono più amorali dei moderati. In Italia fan tutti i papa boys, ma voltato l’angolo se ne fregano. Fondamentalmente è solo ipocrisia.

Questa del latino trovo sia una cosa positiva, non a caso è la lingua principale del Vaticano.

già che non è che le chiese straripano di gente

già che la soglia di attenzione di quelli che ci vanno spesso non è delle più elevate

fagli pure una messa in latino e tra i banchi iniziano a girare i sudoku e i tamagotchi

alla lunga resteranno solo i più incazzati e incattiviti che invocheranno qualche altra restaurazione in nome di dio, tipo qualche tribunalino per mandare al rogo qualche oggetto o soggetto

Tanto dio perdona, egli è buono e caritatevole.

Infatti non mi sembra ci sia nulla di malvagio o reazionario, c’è chi ama ascoltare la messa in Latino

Per Basik: sulla finta moralità dei bigotti non posso che concordare. Tantopiù che molti di loro usano la religione come paravento per mascherare i vizi più turpi. Ed è questa la cosa più tragica: voler imporre al prossimo delle regole in cui non credono neanche loro.