Il più grande uomo scimmia del Pleistocene - Pourquoi je n'ai pas mangé mon père (Jamel Debbouze, 2015)

Reduce della lettura del libro The Evolution Man, or, How I Ate My Father (in francese Pourquoi j’ai mangé mon père), appena ho scoperto che ne era stato tratto un cartone animato ho deciso subito di procurarmelo.

Ecco, diciamo che il film è veramente liberamente ispirato al libro, al punto che in originale la pellicola si chiama Pourquoi je n’ai pas mangé mon père. Propone molti dei concetti chiave in esso contenuti ma li rielabora inserendoli in una vicenda fantastico/fiabesca che nel libro era totalmente assente.

Il libro, con un irresistibile umorismo sardonico, racconta la storia del punto cruciale dell’evoluzione umana attraverso le vicende di due fratelli (e della loro progenie): il primo ha deciso di fare il grande passo, scendere dagli alberi ed andare incontro all’ignoto, lanciandosi nella scoperta di tutte le possibilità che l’evoluzione verso una nuova specie poteva offrire (conoscere e padroneggiare il fuoco, con cui scaldarsi, sottomettere le belve feroci e cucinare i cibi; il perfezionamento della manualità fine, che permette di costruire utensili ed armi; la caccia, da cui un’alimentazione più varia e proteica; le forme di espressione più sofisticate, come la danza, la musica, la pittura; e via dicendo, tutte le conquiste culturali e tecnologiche che hanno permesso all’essere umano di fare il grande salto e diventare un animale dotato di pensiero e capacità intellettive maggiori rispetto agli altri esseri viventi presenti sul pianeta), mentre l’altro fratello resta legato alla tradizione, continua a vivere sugli alberi mangiando frutta e vede con timore questi cambiameti e questa spinta verso una trasformazione che conduce a sviluppi ignoti, col rischio che conduca la specie alla catastrofe e all’estinzione.

Il film prende questi due personaggi, li trasforma e li inserisce in una lotta per la successione al trono che rende i vari concetti maggiormente digeribili per i bambini, ma depotenziati della loro originaria carica umoristica ed eversivo/trasformativa.

La più grande pecca del film? Essendo il film scritto e costruito attorno alla figura di Jamel Debbouze (comico televisivo arcinoto in francia, che da noi qualcuno ricorderà per il film In fuga col cretino o per una sua piccola parte ne Il fantastico mondo di Amelie), anche il personaggio principale (da lui doppiato) viene realizzato con le sue stesse fattezze fisiche. E finche si tratta del volto rassomigliante va bene; il fatto è che il personaggio ha anche lo stesso difetto fisico di Jamel (un braccio devitalizzato che tiene bloccato contro il corpo con una fasciatura), che se per il pubblico francese è una cosa comprensibile ed anche simpatica, in tutto il resto del mondo, dove Debbouze è poco noto, diventa un elemento senza senso. Nel film non viene spiegato perché il personaggio sia così e quindi il pubblico resta spiazzato nel vedere all’improvviso questo uomo scimmia da neonato diventare grande ed avere questo difetto fisico così vistoso e perturbante. Non si capisce il motivo, si crede di essersi persi qualcosa per strada.

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Ciao!

Non sapevo avesse avuto una trasposizione! :slight_smile:

Pero’ il titolo e’ uno spoiler pazzesco! :frowning:

Ciao!
C.

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In realtà è proprio il titolo francese del libro!
Per quanto riguarda il film, è meno spoiler perchè la scena in cui i personaggi scelgono di

non mangare lo scimmione-padre defunto è nella parte iniziale, e non alla fine.

E cmq il pasto cannibalico aveva un senso totalmente diverso rispetto al libro, trattandosi solo di una specie di rituale, di passaggio di consegne tra un re e il suo successore.

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Ah ma allora tutta la vergogna cada sull’editore! :smiley: :smiley:

Allora, o mi sono scordato il racconto (che puo’ essere!) oppure hanno completamente cambiato la storia perche’ per quanto mi ricordi: il padre lo mangiano (dopo averlo ucciso) eccome e questo diventa una tradizione che si propaga per generazioni e da’ inizio alla specie umana.

Ciao!
C.

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Esatto, la storia è totalmente stravolta, la morale è divergente, solo i contenuti parzialmente coincidono, in diversa successione cronologica oltretutto.

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Adesso capisco (non avrei superato il pleistocene, mi sa! :smile:) ! Immagino la sorpresa di chi - dopo aver visto il film- leggesse il libro! :slight_smile: Anche il contrario, in effetti, ma la sorpresa penso sarebbe piu’ traumatizzante nel primo caso! :slight_smile:

Ciao!
C.

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