Cavolo ho appena da qualche giorno preso da wilipedia la lista dei musicarelli e questo mi pare propio non ci stasse…
sermbra’ molto interessante come musicarello…
Il titolo è una bomba, il filmetto è una sciocchezzuola che in realtà tradisce le aspettative che crea nello spettatore (di hippies nemmeno l’ombra). Però si lascia guardare nella sua ingenua genuinità un po’ naif.
La trama, strampalata quanto esile, è il pretesto per mostrare una carrellata di cantanti beat in azione (ai quali si aggiunge un Quartetto Cetra decisamente fuori luogo). La pellicola è poverissima dal punto di vista produttivo, superficiale dal punto di vista dei contenuti, sciocca e un po’ infantile nella sua ricerca di una originalità stramba e di una comicità nonsense un po’ forzata… Tutti elementi in comune con la massa critica della canzonetta beat che in quegli anni ha inondato l’Italia. Centinaia di canzoni tutte simili, tutte frivole, allegre e spensierate, che parlavano d’amore, di giovani, e di vecchi matusa incapaci di capire i ragazzi moderni. Tutti elementi che risuonano in questo musicarello strampalato, che per questo motivo alla fine risulta simpatico e piacevole, nonostante sia obiettivamente poca roba dal punto di vista cinematografico.
Particolarità del film è che in questo caso specifico il Matusa è un Mat-Beat, un adulto che in realtà sa capire i giovani e cerca di fare da mediatore tra loro ed il resto del mondo adulto, che non li comprende ed impone divieti ed obblighi ciechi ed ottusi.
Nella pellicola si esibiscono Riccardo Del Turco, Caterina Caselli, gli Scooters, Gigliola Cinquetti, Little Tony, i Surfs, Richi Majocchi, il Quartetto Cetra e qualche altro che non sono stato in grado si identificare.
Circola registrazione da Odeon Tv di qualitĂ poco buona, sarebbe bello che saltasse fuori prima o poi una copia migliore.
Ma l’assistente del prof. Matusa che parla un linguaggio totalmente nonsense quasi una sorta di malriuscito gramelot e che ci delizia con minigonna ultracorta “a fazzoletto” è percaso Marilù Tolo?
Al telefono il compianto Felice De Maria, figlio di Luigi, mi disse che il film era di Martinelli. Ciò non toglie che Luigi De Maria comunque abbia avuto un apporto decisivo nella direzione visto che Carlo Martinelli era un giornalista, non proprio avvezzo al cinema.