Il Ragazzo Di Campagna (F. Castellano, G. Moccia, 1984(

Io penso solo che Renato in versione bonaria e comprensiva sia una delle cose più inquietanti in cui mi sia mai imbattuto. In una ipotetica classifica potrebbe collocarsi fra il finale de La casa dalle finestre che ridono e i testi di Max Pezzali.

Condivisibile, soprattutto, dato che 2 post più in alto hai scritto l’esatto contrario.

Oh, che ci posso fare? A me mette tristezza.
La gente che cita le battute a memoria per “impressionare” Pozzetto mi fa proprio pena, ma alla fine - forse - è solo una cosa mia.
Questi fanatismi mi prendono malissimo.

Non credo comunque che nei vari raduni a mano armata ci fosse un’atmosfera simile, con i fans (o presunti tali) che facevano a gara per apparire e farsi fighi di fronte a registi, attori e musicisti.

Per citare Giovanni Lombardo Radice (anche se non ricordo esattamente le sue parole): “quando alle convention venivano i fanatici di certi film e mi parlavano come se fossi il personaggio che interpretavo provavo vergogna per loro”.

Parere rispettabilissimo, ma se fossi Lombardo Radice proverei più vergogna ad elemosinare un paio di centoni per andare a quelle convention a farsi intervistare.

Beh, ma quello comunque è lavoro. Siamo mostruosamente OT ma quando un attore va a convention et similia sta lavorando.

Sto con Renato: se un fan non è morboso ossessivo maniacale, la celebrazione di certi attori (o registi) e dei loro film è cosa buona e giusta. Poi ognuno ha le sue (più o meno…) sacrosante fisime: l’anno scorso da “Bloodbuster”, vedendo Malacarne (ovvero Luc Merenda) con maglioncino rosa degno di Malgioglio, sono rimasto alquanto perplesso, roba da orticaria o quasi. Poi la foto con Merenda l’ho fatta lo stesso, si capisce…
P.S. E il signor Pozzetto, per la cronaca, ha i suoi 78 anni. Per la precisione.

Curioso documentario al riguardo:

//youtu.be/hIFxa0oCheQ

Comunque notare che Pozzetto non ha palesemente capito la battuta del coniglio :smiley:

Secondo me Pozzetto non rivede il film dal 1984.

Non mi spiego ancora il gradimento di questo film… Non sembra un film, ma un telefilm! :o
Alla fine mi son convinto che i fans vedono in Pozzetto loro stessi, praticamente un pubblico di contadini.

Perchè un Telefilm ? :confused::confused:
Sul pubblico di contadini : E quindi?
A parte che non ci vedo assolutamente nulla di male nel non essere tutti pubblico di cinema aulico, in Italia ho vissuto in campagna ed i miei amici campagnoli erano coloro che apprezzavano di più.

A me sembra un telefilm… Guarda il setting… è veramente misero! E poi il finale… forse era finita la pellicola e l’hanno rimandato a casa! :smiley:
Sui campagnoli, non lo dico per offenderli… però è un ragionamento sbagliato. Non si difende un film solo perché rispecchia noi stessi, va visto nella sua interezza.

Comunque se qualcuno a pasquetta vuole andare a vedere il treno…e magari mangiare “Il coniglio dei tetti”…

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Castellano e Pipolo, come registi, erano delle emerite pippe. Questo film, vive e “rende” esclusivamente grazie agli exploit di Pozzetto, Boldi e Cannavale. Ciò detto, se uscisse un degno br, lo prenderei volentieri, a prescindere dall’effettivo valore della pellicola in sé… :sunglasses::ok_hand::clinking_glasses:

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La casa del «ragazzo di campagna» è in vendita.

La casa del «ragazzo di campagna» è in vendita: 380 mila euro per il casolare nel Pavese dove girò Renato Pozzetto | Corriere.it

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Ad ogni modo nella realtà, la scena non venne girata di fronte una ferrovia. Ci sono campo e controcampo, ma gli attori non si vedono mai di fronte alla ferrovia. Riguardo il film credo che ci si è un po’ troppo fissati con questo titolo. Sì, è carino e divertente, ma Pozzetto ha fatto di meglio. Probabilmente per lui all’epoca era solo un film come un altro. Sicuramente vale più per le singole parti che per tutto l’insieme.

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Non è più il casolare campagnolo che fu 40 anni fa. Adesso sembra più che altro una villetta elegante.