Il ruolo del produttore

Pappo, è colpa delle letture con le quali ti sollazzi (“Compagni Di merende”) se poi vedi tutta sta tristezza intorno a te.

Io son venuto su a Rodari, Lindgren, Vamba, J. K. Jerome, Calvino e Sanantonio.
Tutta roba sana che ti fa venir su bene cacchio!
Spirito fresco, aspetto gagliardo, pelle profumata all’albicocca (e nota la non indifferente carica di sensualità che trasuda dal mio avatar!!)!! Tutta roba che le donne le fa impazzire!!

Quindi, per tornare a piombo sul nocciuolo dell’argomento, a parte l’effetto diuretico sperimentato con le note dei Beatles (almeno te ci hai quella scappatoia, pensa a certi poverini che manco dopo tre confezioni di fave di fuca riescono ad espellere…) che ne dici di esplicitare meglio la tua visione?

Da quanto ho capito reputi negativo il lavoro dei produttori perchè “annaquerebbe” l’idea originale.
E’ così?

Potrebbe anche essere, sicuramente lo è stato in molte occasioni.
Il fatto è che il “tramite” della produzione sembra essere passaggio insostituibile all’interno del meccanismo che dall’origine porta al compimento di un percorso musicale-creativo che voglia essere “proposto” su “mercato”.

Ma poi - e questa mi sembrerebbe l’eventualità più incredibile - mi vorresti forse dire che non esiste nulla nel campo del pop, del jazz o della classica che ti abbia mai spinto spinto all’acquisto di un qualsivoglia “prodotto” musicale?!?

Mi vuoi dire che sulle tue belle mensoline ci son solo cassette autoprodotte nei garage?

Ci credo mica io!

l’unica cassetta che non mi vendo e il demo dei superflui di ascoli piceno e questo dovrebbe spiegarti il perche per me il “produttore” e un accessorio superfluo.

p.s. quanto a sensualita il mio avatar batte il tuo 100 a 1

Cioè…tu sopporti gli atrax morgue e i beatles ti fanno addirittura cagare?

“…e questo dovrebbe spiegarti il perche per me il “produttore” e un accessorio superfluo.” Pappo, in un soleggiato meriggio d’inverno.

Credo che nemmeno gli altri abbiano invero compreso il perchè del tuo rifiuto.
Hai una cassetta auto-prodotta? E il resto che tieni a casa non ce lo racconti eh?

Furbastro…

E’ impossibile, assolutamente impossibile, che una persona che scrive qui non abbia materiale passato per le mani di produttori. IMPOSSIBILE.
La Musica e il Cinema NON possono escludere quel passaggio, che piaccia o meno.
Esistono i circuiti di musica “folk” (tutti quegli artisti che vivono solo esclusivamente del contatto su strada) e alcune manifestazioni di “video-arte” ma, a parte questi ininfluenti episodi che nulla turbano il mondo circostante, tutto il resto passa per le mani, per le intenzioni e per gli sbattimenti di eserciti di produttori.

La musica e il cinema non sono più “arte” dellla pittura, della scultura o della fotografia.
A questo proposito hai un’idea, solo un’idea, di che cosa debba fronteggiare un pittore per esporre? Altro che i produttori artistici…

Sempre per rimanere in tema di “prodotti” parliamo un po’ di quella foto che ti sei messo in avatar.
Proprio quella, al contrario della mia, è stata prodotta. Infatti la signorina in questione “posa” in un set. E fra l’altro, sempre contrariamente a quello che avviene nella mia, la posa è priva di alcun pathos. Sembra che le abbian messo un palo dove credo io e che le abbian sussurrato di esibire l’espressione più inespressiva che essere umano potesse mai partorire. A livello di calore umano è alla pari con le foto esibite in vetrina dai parrucchieri anni 80. Detto questo non c’è alcun dubbio che tutti qui preferirebbero andare a cena con lei piuttosto che con me. Non c’è nemmeno da pensarci su. Ma io ti chiedo: hai telefonato al produttore artistico per dirgliene quattro eh?

Se ti piazzi tale produzione per rappresentarti, ascolti quelli lì da Ascoli Piceno e sei pure un patito di Cinema che scrive su GDR…va che il frullato lo stai facendo più ricco di quello che pensi…

Io rimango dell’idea che dovresti smetterla con quelle letture e con quell’altra robaccia che ho visto che vendi nella room apposita.
Tutta roba che ti turba e che ti deprime cribbio!

Ma non vedi che fuori c’è il sole?

ma chi llo vede il sole marce? se uno lavora il sole se lo scorda. cmq io non ce lho l’energia di articolare risposte puntuali. il succo e che detesto proprio il concetto di “industria” artistica. musica, cinema, pittura. tutto quello che ti pare. nel momento in cui finisce il gesto dell’artista e entra in gioco tutta quella merda che da lui va fino a quell’idiota del suo fruitore per me si sente puzza. di morte, di stantio, di soldi, di schifo e infamità. per questo ritengo che piratare tutto, sia musica che cinema sia una cosa buona e giusta. per me l’industria che sta dietro sta roba deve andare in frantumi e se nedevono andare afare in culo tutti quelli che ci vivono. e se qualcuno mi dice ma poi cosa ascoltiamo ribadisco c’è gia troppa roba. ce cosi tanta musica e cosi tanti film che basterebbero a sfamare la fame di cultura di tre generazioni. quindi rinuncerei oggi stesso all’idea di un “nuovo disco” se questo volesse dire collasso dell’industria. cmq britney e piu bella adesso in una foto stesa in barella che ieri in quella foto

Già mi eri simpatico prima…dopo questa risposta ancora di più…

Non contesto nemmeno una “a” del tuo discorso sull’industria artistica.
Accetto tutto il tuo sentire che è peraltro comune al sentire di tanti altri.
Se il “sistema” non piace…non piace (ma non è detto che invecchiando non si cambi idea).

Io son di quelli che non cercano ne’ santi ne’ eroi. Solo una vita tranquilla che sia di discreta accettabilità un po’ per tutti. Sì, insomma, sono un mediocre.
Da mediocre e poco eroico uomo di tutti i giorni ho imparato ad accettare, masticare e digerire i compromessi (anni fa non ero per nulla così…ma poi sono invecchiato) che capita di dover incontrare. Non è poi così malaccio perchè del buono, anche dell’ottimo, in giro lo trovo.

L’industria artistica è tutta un compromesso (ma la parola non è che abbia solo valenze negative…), ci sono interessi e stomaci da sfamare. Qualcuno pretende di arricchirsi e di ingrassare interessi a scapito di altri.
Ma è così un po’ ovunque…

Ho letto che impazzisci per Britney Spears (mica avevo capito che era lei in quella foto…).
Immagino avrai qualche suo dischetto a casa…

Beh, allora forse pure tu avrai apprezzato le gioie che un lavoro passato attraverso quell’“industria” può dare.

Ciao e buona serata!

non vorrei sembrare testardo… ma a me sembra che stiate confondendo alcuni argomenti.

l’autoproduzione spesso non c’entra con la presenza o meno del produttore artistico.
I “mali” dell’industria discografica che travia e impone ai propri artisti, solitamente poco hanno a che vedere con i produttori artistici.

esatto.

Il thread si intitola “Il ruolo del produttore”. Non “compiti e ruoli del produttore artistico”.

E il ruolo del produttore (in generale) è legato al concetto di produzione.
E la produzione ruota (a dire poco) inesorabilmente attorno a certe politiche sia di “investimento” sia di “altro”.

Il produttore artistico è un anello della catena che deve fare i conti con quello che ha a monte e quello che ha a valle.

Pappo ha espresso un convincimento personale su quel processo, esplicitando il suo dire anche sul compito del produttore artistico.

Io ho risposto chiarendo i miei dubbi sul suo pensiero.

Io non vedo particolari “mali” nell’industria discografica. Io ho detto che a mio dire il lavoro dei produttori (artistici o meno) è indispensabile e ho pure scritto di sapere di episodi in cui la produzione ha reso possibile un successo.

Non vedo dove sia sta confusione…siamo perfettamente in topic.

L’autoproduzione di alcuni artisti indipendenti spesso non segue i passaggi “canonici” del normale processo produttivo seguito dai professionisti delle grandi etichette. Io credo che Pappo trovi più “puro” e pulito un certo modo di agire in cui gli anelli della produzione sono di completo controllo dell’artista.
Questo, lo sapete benissimo, NON AVVIENE SEMPRE E COMUNQUE all’interno di certe major che impongono alcuni “anelli fissi” scelti da loro. Anelli della catena produttiva, sia chiaro.

Il discorso iniziale che si riferiva alle capacità del produttore di pilotare un prodotto musicale, è stato semplicemente criticato da uno di noi.
Ma, ripeto, non vedo né confusione né fuori-argomento.

Siamo perdonati ora?