Il ruolo del produttore

ieri ho preso l’album di Timbaland, ancora devo finire di ascoltarlo ma almeno la prima metà spacca il culo. diversi pezzi erano già usciti come singoli alla radio per cui li conoscevo, ma ascoltati per bene senza compressioni radiofoniche, senza interruzioni, col volume ben pompato sono micidiali. hanno dei suoni geniali, se tale può essere definito un suono.
oggi nel mondo del pop Timbaland la fa da padrone, non è un eufemismo dire che trasforma in oro tutto ciò che tocca, spero che succeda anche ai Duran, il cui singolo Timbalandiano è appena uscito.

In italia il ruolo del produttore non è cagato. Intendiamoci, nella musica leggera è fondamentale anche se spesso è nascosto, cerca di fare un lavoro piuttosto neutro anche se importantissimo. I vari Ramazzotti, Pausini, Tatangelo, ecc… devono molto ai loro produttori ma la gente non li conosce e non può apprezzare il loro lavoro. nel mondo del rock spesso abbiamo la pretesa di voler fare tutto da noi. le band non hanno l’umiltà di affidarsi nelle mani di un abile produttore, magari anche straniero (perchè qui da noi di certo non c’è l’esperienza per produrre del rock di livello internazionale). Se un produttore c’è, è in secondo piano e il 100% dei meriti va al gruppo.

In america grandissime band, dai Pearl Jam ai Red Hot, dai Metallica a Michael Jackson non si sognerebbero mai di fare tutto da soli (uno dei pochi è Prince, ma è detto Genio non a caso). Un produttore abile ti porta alla gloria e tu porti alla gloria lui. Fare un buon lavoro di produzione vuol dire innovare, portare di un passo avanti ciò che era stato fatto prima in quell’ambito, oppure vuol dire fare un lavoro “standard” ma di qualità eccelsa, fare un “nuovo classico” che non è un controsenso ma è quando un suono nuovo è talmente ben fatto e calza talmente a pennello al gruppo, che diventa subito un classico.
Rick Rubin, Timbaland, Trevor Horn, Quincy Jones e tanti altri sanno fare tutto ciò.
So che i Linea 77 (che non sfango) sono andati a farsi produrre da un grosso produttore a L.A. (quello dei Korn mi pare), che l’abbiano capita? oppure hanno fatto una cazzata?

Voi che ne pensato di questo ruolo spesso in ombra, spesso troppo celebrato, spesso frainteso?

Il produttore spesso è TUTTO.

Leggendarie r’n’r band non sono state altro che un sogno realizzato di un produttore (mi vengono in mente i miei amatissimi Chocolate Watch Band).

Altre band “one-hit-wonder” del giorno d’oggi non sono che un produttore “dietro” e tre modelle/i “davanti” che fan finta di suonare per le esigenze della “video-musica”.

Il produttore è figura cardine nel mondo della musica “commercializzata”. Ove per “commercializzata” intendo proprio fatta conoscere, messa sul mercato e acquistata.

Altra realtà è quella della musica suonata per le strade, piazze etc.
Quando in estate me ne vo a sentirmi le gare di poesia e schitarrate folk di alcuni agricoltori/pastori/pensionati sardi mi viene da pensare che questi potrebbero magnarsi la maggioranza di fichetti che la televisione ci spaccia per santoni del pop.
Ma mi sbaglio.

La differenza e quello che rende quei due mondi non-confrontabili, sta proprio tutta nella “produzione”.
Nel mondo “commerciale” TUTTO è regolato dalla preparazione dell’“evento”. Nulla è lasciato al caso. Nulla è lì per nulla.
Io che per anni ho ascoltato punk e mi son sciorinato “millanta” concerti per ogni dove di sedicenti ribelli o incazzatoi di ogni sorta, oramai sono del tutto svezzato.

Pure le esibizioni dei Sex Pistols erano abilmente “calcolate”.

Ci sono episodi in cui i produttori più quotati arrivano a percepire percentuali più alte dello stesso cantante che hanno prodotto, per quanto quest’ultimo sia famoso.

Timbaland è un genio, il suo Shock Value ha delle potenzialità enormi, così come ogni pezzo sul quale poggia le sue manine. La cosa che ammiro di più è la sua capacità di trascendere il genere.

Il pruduttore ha una parte fondamentale… nel bene o nel male. Nel male, ti crea una band da strapazzo che dopo un paio di album fatti a tavolino, sparisce… nel bene, un Peter Grant ti crea un Mito come i Led Zeppelin. L’ho fatta semplice, ma il discorso meriterebbe un approfondimento.

Una veloce nota a margine: in questa stanza per cortesia attenetevi al discorso riguardante i produttori musicali. La parte dedicata al cinema l’ho spostata in forum generale, se volete continuare a parlarne dirigetevi pure lì.

io renderei proprio illegale il concerto di “produzione musicale”.
fanculo a tutti i “produttori artistici” del mondo

Dai, abbocco io. :smiley:

Perché?

se mi prendi per il culo non rispondo.
e comunque e una cosa talmente ovvia che non necessita spiegazione.

Difatti Britney le basi se le fa da sole…

osservazione priva di senso. o meglio osservazione che mi da ragione se ci pensi

Dai, non fare il permaloso. Ti sfottevo perché hai questa abitudine di sparare due-parole-due su un argomento, usando toni durissimi e non dando mai una spiegazione, mettendoti ad argomentare solo dopo che qualcuno ti ha risposto altrettanto polemicamente. :smiley:

Scherzi a parte, sono seriamente curioso di capire cosa intendi. Anche perché ci sono tanti diversi tipi di produttori artistici, ed è difficile generalizzare…

A meno che tu non ce l’abbia proprio con il concetto stesso di produttore, nel qual caso sono ugualmente curioso di sapere perché.

sono curioso di sentire questa spiegazione, perchè a mio parere senza certi produttori non avremmo mai avuto alcuni tra i dischi più belli di sempre.
senza produttore cosa vuol dire? che il gruppo deve decidere e fare da sè al 100%? una band già è molto che scriva le canzoni e le suoni (e credo che il 90% dei nuovi gruppi inglesi ormai non faccia più nemmeno questo).
l’arrangiamento e la produzione lasciamola a chi lo fa di mestiere.
logico che non si può far produrre i metallica a fio zanotti e nemmeno bocelli a timbaland.

secondo me occorre chiarire il termine “produttore”.
“produttore artistico” vuol dire una cosa, “produttore esecutivo” ben altra e spesso il tutto viene un po’ confuso.
negli ultimi 20 anni, poi, con la crescita di hiphop e correlati il termine ha assunto ancora altre connotazioni.
Sam Phillips per Elvis Presley è un produttore così come Rick Rubin per i RHCP come Flood per gli U2 o timbaland per Nelly Furtado… ma fanno robe mooolto diverse.

secondo me è bene comunque separare il ruolo di “produttore” da quello di “scopritore di talenti” o “fabbricatore di band”; questo è in gran parte un altro lavoro (in alcuni casi possono collimare ma non darei per scontato).

L’idea delle Spice Girl e simili è venuta a discografici e/o manager che hanno poi affidato ai produttori e ai loro team di lavoro (scrittori/compositori/arrangiatori/fonici) la realizzazione dei dischi. Produttori e team di lavoro che hanno saputo creare “dal nulla” la parte musicale dei gruppi; ma non il gruppo stesso. e c’è differenza.

Basta vedere “Amici” di maria de Filippi per vedere che non c’è nessun produttore nelle giurie (parlo di gente che sia in attività…) ma discografici, giornalisti, opinionisti, A&R…

ognuno manda a fanculo chi vuole… ma prova a togliere george martin ai beatles…

Dato che a quanto ne so sei del mestiere, se ti andasse di fare una breve panoramica per fugare i dubbi te ne sarei grato. :wink:

provo a riassumere in termini generali.

Produttore Esecutivo: persona che si occupa dell’amministrazione del budget di un disco. talvolta anche finanziatore (ma non è detto). Talvolta ha anche una sorta di supervisione artistica dell’intero progetto (disco, copertina, video…) ma non sempre.

Produttore Artistico: persona che si occupa della realizzazione del disco da un punto di vista “artistico-musicale”. Il ruolo è spesso bilanciato/controbilanciato dalla levatura e dall’autonomia dell’artista. Comunque si occupa delle decisioni che hanno a che fare con la realizzazione della musica (scelta delle persone coinvolte, scelta degli studi,…). Spesso si occupa anche della scelta dei musicisti, della scelta del repertorio, del tipo di arrangiamenti, etc…
non è raro che il ruolo di produttore venga affidato a arrangiatori/musicisti o fonici.
Dalle competenze del produttore dipende in gran parte il suo ruolo. Nel jazz, ad esempio, la scelta dei musicisti e l’organizzazione della session sono fondamentali; nel pop, come detto, spesso l’intervento è molto intrusivo musicalmente; nel rock la registrazione e la cura dei suoni vengono molto considerati.

Particolare è ultimamente il significato che il termine di “produttore” in ambito hiphop e r’nb. In questi casi il produttore è l’autore della parte musicale. esempi celebri Timbaland, DrDre, Dj Premiere.

spero questo possa favorire una maggiore chiarezza

io intendo sempre produttore artistico. almeno, l’intenzione di questo thread era questa, parlare dei produttori artistici.

capito, ma già in pochi post ci sono stati fraintendimenti.

esempi:

  • Peter Grant non è stato produttore artistico degli Zeppelin, ma esecutivo (produttori artistici furono i fratelli Johns, Eddie Kramer…)

: sicuramente merito più di malcom McLaren (manager) che di Chris Thomas (produttore)

Attenzione a voler demarcare troppo il territorio dei produttori…

Difatti, se è verissima la teoria riportata da tom, in pratica, nella vita reale, i produttori spesso, spessissimo, da “esecutivi” divengono “artistici” e sovente sono un “mix” delle diverse responsabilità arrivando ad occuparsi pure della fonia.

Le cose poi cambiano anche all’interno delle diverse aziende (leggasi “etichette”) che non seguono tutte la stessa “bibbia”.

Per complicare ancor più la cosa c’è da sottolineare come questa sia una professione che paga tantissimo il corso degli eventi…
E’ successo (e succederà ancora…) che un progetto sia nato con una serie di responsabilità “predefinite” (Giò fa l’“esecutivo”, Andrea fa l’“artistico” e bla bla bla) ma che si sia concluso col cambio, l’alternanza o la sostituzione - a processo iniziato - di una o più figure di produzione…

Quanto ho scritto sopra è vero per entrambi i mondi (musica e cinema) anche se raggiunge, forse, un grado di “entropia” maggiore in quello “cinematografico”.

tutta questa desolante discussione mi fa pensare che tim warren avesse ragione a dire che il rock e morto nel 66 e per rispondere sui beatles a buttarli figurativamente nella fossa.

p.s. a me i beatles mi fanno CAGARE

e al primo che dice che warren ah prodotto dei dischi gli si incanti il PC

recentemente ho avuto modo di conoscere al dettaglio certe pseudo strategie attuate da una major forte come la Warner.
dire che la maggior parte di codesti “produttori” siano solo una manica di gradassi ignoranti è, credetemi, davvero dire poco e inoltre edulcorando.

le pressioni e le imposizioni che una band (a meno che non si tratti di artisti che hanno a loro volta grande potere… in Italia, per esempio, un Capossela) è costretta a subire, spesso sotto esplicito ricatto, nauserebbero il più stoico dei sostenitori della figura-produttore.

è vero, la storia contempla i nomi di grandi produttori, con la P maiuscola, che tanto hanno realizzato con genialità e professionalità.
la storia, però, è storia.
questo è il presente… e se devo considerare l’area italiana, e se devo considerare le cose che so attraverso notizie e racconti di prima mano… beh… mi associo sinceramente con Pappo nel mandare a quel paese i rappresentanti di una lobby che con “l’arte” e “la musica” c’entrano come io c’entro con la fisica nucleare. ovvero: un cazzo.

mio parere personale;)