Il silenzio - Tystnaden (1963, I. Bergman)


IMDB - Wikipedia

Titolo originale Tystnaden
Anno SWE 1963
Regia Ingmar Bergman
Cast Ingrid Thulin, Gunnel Lindblom, Birger Malmsten

//youtu.be/Pgkbr4plr6U

DVD BIM
http://www.amazon.it/Silenzio-Dvd-E-Book-Ingrid-Thulin/dp/B009WHNQ58/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1389974165&sr=8-1&keywords=il+silenzio
Audio ITA-SWE
Sottotitoli ITA
Video 1.37:1 4/3 B/N
Durata 1h31m18s
Extra Bergman e la censura (22min), ebook a cura di Roberto Chiesi in formato .pdf-.mobi-.epub

Grande film. Credo di avere un paio di dvd differenti, entrambi vecchiotti (per quanto possano esserlo dei dvd). C’erano se ben ricordo problemi legati ad un paio di scene di nudo mancanti, e forse i sottotitoli in italiano riflettevano il doppiaggio d’epoca, che come spesso accedeva aveva ammorbidito notevolmente alcune situazioni. Controllerò meglio.

La recente edizione della Bim propone la versione integrale e con i dialoghi che riflettono le intenzioni originali, c’è anche un documentario che spiega i conflitti con la censura dell’epoca.

Tra i lavori più dolorosi di Bergman, bianco e nero splendido, una divina Thulin e ‘purtroppo’ credibile nel suo difficile ruolo.

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Sto guardando in ordine cronologico tutto quello che l’home video italiano ha messo a disposizione, quindi qualcosa dei primi lavori mi manca, tipo “Musica nel buio” e qualche altro film dello stesso periodo pre anni '50.
Detto ciò, arrivato a “Il Silenzio” ho avuto l’impressione di un passo avanti sul piano tecnico, un certo dinamismo della macchina da presa, un uso di personaggi di contorno come il bambino e il tuttofare dell’hotel che rendono la sceneggiatura più sciolta invece di lasciare un serrato faccia a faccia tra le due sorelle.
Sarà che rispetto ai precedenti film, qui ci sono pochi dialoghi, ma sono arrivato in fondo senza il tedio che le precedenti opere mi procuravano con serrati dialoghi esistenziali, vedi soprattutto “Come in uno specchio”. Qui inoltre si respira una carica erotica notevole ed esplicita, nuova nel suo cinema (e in quello internazionale), che non lascia di certo indifferenti. Dal vedo non vedo della madre nuda osservata dal figlio, il caldo torrido che porta ad insistere su corpi seminudi e alcuni amplessi. E stiamo parlando di un film del '63.
I precedenti film di Bergman, solitamente li metabolizzo dopo la visione, nei giorni successivi. Questo spiega la curiosità che mi prende dal voler continuare a vedere quello dopo, invece di sospendere e passare ad altro cinema. Invece per quanto riguarda “Il Silenzio”, ho seguito la vicenda con maggiore interesse, sicuramente dovuto al fatto che in questo caso erano più le immagini a parlare.
Ci sono comunque film suoi che reputo indifendibili, senza appello, per quelli che sono i miei gusti personali cinefili.

Non oso chiederti quali… :smiley:

L’avrei scritto ma non volevo andare troppo OT :slight_smile: