eh purtropo ancora no…speriamo sia editato a breve!
Un bel film, dal tono incerto, ma forse anche per questo motivo più affascinante. Un oggetto inclassificabile nella filmografia di Sordi.
La storia lascia quantomeno perplessi, moralmente parlando: Sordi sulla barca parla con Noiret e in sostanza giustifica l’omicidio con stupro di una bambina di forse 11-12 anni da parte del suo amico, definendolo “un atto di debolezza”.
Tra l’altro il film contiene un paio di sequenze di ragazzine a zinne al vento, cosa che oggi fa il suo effetto, specie in un film di Sordi.
Dvd cecchi gori (1h 39m 08s) orrendo, con salti di fine rullo, righe e un master scuro e poco definito:
Il dvd contiene il finale italiano, se ho ben capito, più sfumato di quello francese.
Bel film drammatico più che comico.Bravi Sordi e Noiret.
Poco classificabile e sottovalutata opera di coproduzione francese con un Sordi d’esportazione imbrigliato in un ruolo multiforme, il film effettua una virata scivolando nel giallo e poi in un dramma interiore
Buone le musiche di Piccioni
Scritto da Amidei,Sordi, Mocky e altri francesi
Spostato in Tutto il resto, in effetti è tutto tranne una commedia.
Sordi è ‘morto’ almeno tre volte: in LA GRANDE GUERRA, in IL VEDOVO e in LA PIÙ BELLA SERATA DELLA MIA VITA. Strano che abbiano fatto storie per questo.
Mi pare eccessivo nascondere il finale di tre film famosissimi che tutti, almeno lo spero, qui sanno come vanno a finire.
Forse è eccessivo, ma non ti costa niente.
C’è la funzione spoiler apposta.
Non vedo perché non usarla.
Cmq ammetto candidamente che, due su tre, non sapevo come andassero a finire.
No, non lo è. Spoiler è spoiler.
Prendendo da Wikipedia:
Inizialmente, la parte di Sordi era stata preparata per Jean Gabin, che vi avrebbe ricoperto dunque quello d’un insegnante di pianoforte accusato di aver ucciso una ragazzina. L’attore accettò, richiedendo però che Philippe Noiret fosse il suo compagno cinematografico, il quale si dimostrò più che felice di parteciparvi. Malauguratamente, Gabin morì proprio durante la fase di pre-produzione, cosicché Noiret suggerì Alberto Sordi, a seguito di cui il film divenne una coproduzione con l’Italia. La professione del protagonista venne cambiata in restauratore d’arte, e le riprese spostate a Roma per ragioni logistiche, benché l’azione si svolga quasi unicamente a Reims (dove comunque vennero girate alcune scene).
La partecipazione di Sordi ha posto un altro problema: non esisteva una pena capitale in Italia e lo sceneggiatore Sergio Amidei dovette trovare un finale accettabile per il pubblico italiano. Furono così creati due finali: il personaggio di Sordi è ghigliottinato nella versione francese; mentre nella versione italiana si allude solo alla pena di morte, mostrando un flashback con un Sordi sorridente che si diverte a Reims.
Visto nell’ottimo bluray francese, e successivamente visto nel mediocre dvd italiano col fast forward. Le differenze sono tante, non solo nel finale; a volte si tratta unicamente di differenze di montaggio, altre volte di inquadrature o sequenze in più, a volte di dialoghi totalmente modificati.
Da diversi elementi si capisce che la versione originale era quella francese (in quanto l’ordine cronologico della narrazione fila più liscio), mentre invece in quella italiana ci sono diversi magheggi di taglia e cuci che cambiano non solo la cronologia ma anche le concatenazioni logiche soggiacenti alla vicenda.
Non ho preso appunti durante la visione ma vado a memoria, inserendo cronologicamente le differenze che ho notato tra versione francese (VF) e versione italiana (VI). Metto tutto sotto spoiler perché in pratica rivelo tutta la trama.
VI: il film inizia con l’incontro tra Sordi e Noiret a Roma. Il francese ingaggia l’italiano per i lavori di restauro della cattedrale della sua città. Poi vediamo Sordi che parte da Roma in macchina ed assistiamo a diverse inquadrature del suo viaggio verso la Francia, intanto scorrono i titoli di testa.
VF: Il film parte con Sordi che è già giunto nella sua città di destinazione, durante i titoli di testa gira in macchina e cerca l’hotel.
VF: subito prima della sequenza in cui Cathy posa per la prima volta per Sordi, la vediamo attendere un’auto di notte, l’auto arriva e abbaglia coi fari (esattamente come succederà successivamente nell’incontro che le sarà fatale) e lei dice ad un interlocutore ignoto che è stanca di attendere e che fa freddo.
VI: la sequenza della prima volta in cui Cathy posa per il restauro è più lunga; al termine della sequenza Sordi le dice che andrà a pescare con Noiret e lei dice che sa bene di che tipo di esemplari quest’ultimo va a pesca
VF: Noiret entra nervoso in ufficio dopo la disavventura con la nipote del fattore, lo accolgono dei dipendenti dicendo che un investitore facoltoso che lo ha atteso troppo a lungo se n’è andato portandosi via i soldi che voleva depositare. Noiret si arrabbia e si inalbera, in quel momento arriva una telefonata importante ma lui dice che si renderà disponibile al telefono solo se uno dei due sottoposti gli bacerà il culo; il sottoposto bacia. La stessa sequenza (in cui Noiret è visibilmente concitato) viene montata nella verione italiana verso la fine del film, ma i dialoghi sono totalmente modificati: i due sottoposti diventano due membri della famiglia (di cui uno è il famoso generale) e in questa discussione essi decidono di fornirgli un alibi per il delitto commesso. Nella versione italiana vengono rimosse le inquadrature conclusive della telefonata e del bacio al deretano.
VI: Sordi vede la bambina camminare lungo il canale, accosta per chiamarla, lei non risponde. L’auto si impantana ma poi riesce a liberarsi e riparte. Lo vediamo percorrere in macchina il percorso che lo conduce fino a casa di Hélène.
VF: Sordi vede la bambina camminare lungo il canale, accosta per chiamarla, lei non risponde. L’auto si impantana. Poi vediamo Cathy, come nell’inquadratura precedente, attendere l’arrivo di una macchina. L’auto sfanala, le dice che il suo interlocutore è in ritardo e poi si avvia verso la macchina. Nella scena successiva Sordi è già sul pianerottolo di Hélène.
VI: La sequenza a casa di Hélène è più lunga. Sordi entra, trova dell’acqua per terra, chiude i rubinetti della cucina e finalmente scopre la ragazza in bagno, attirato dai suoi lamenti. In più, dopo averla trasportata sul letto, torna in bagno e trova una siringa ed un cucchiaino pieno di polvere bianca.
VI: durante il sopralluogo in casa di Noiret, vediamo inquadrato l’identikit che Sordi realizza dell’assassino (che invece non viene mostrato nella versione francese)
VI: la scena del funerale è anticipata immediatamente dopo al sopralluogo nella villa. In questa occasione c’è il dialogo in cui la moglie di Noiret dice al marito che sa che lui è colpevole e che intende coprirlo per preservare l’onore della famiglia. Ciò implica che lo spettatore sa con certezza che è lui l’assassino, mentre nella versione francese il dubbio persiste fino alla battuta di caccia. Inoltre nella versione francese la moglie non è mai così connivente e comprensiva con Noiret, pur fornendo un alibi al marito di fronte al commissario, ella privatamente non è solidale con lui. → Alla luce di questo avvenimento anticipato il dialogo successivo tra Noiret e la moglie, in cui quest’ultima gli chiede come mai sia ancora così preoccupato dalla faccenda dell’omicidio della bambina assume tutt’altro significato.
Sempre nella sequenza del funerale, manca la scena in cui l’uomo accusato dell’omicidio e poi scagionato aggredisce Sordi al termine della cerimonia (nella cronologia italiana infatti l’uomo non è ancora stato arrestato).
VF: dopo la ricostruzione dei fatti alla villa, con la polizia e i vari sospettati (quando Sordi si convince di aver riconosciuto senza ombra di dubbio Noiret), l’italiano si reca nella cascina delle prostitute per verificare l’alibi fornitogli dall’amico (che risulta essere falso).
VF: mentre i due amici escono dall’hotel per recarsi alla battuta di caccia vediamo l’aiutante del commissario recarsi da Hélène e convocarla al commissariato per l’interrogatorio (e l’interrogatorio è la sequenza immediatamente successiva, mentre nella versione italiana sarà spostato dopo la battuta di caccia, al posto del funerale)
VF: nella battuta di caccia il montaggio è diverso rispetto alla versione italiana, e si sottolinea il fatto che Noiret voglia sparare deliberatamente all’amico in modo molto più esplicito e indubitabile (mentre nella versione italiana è solo suggerito e non siamo certi che abbia fatto apposta)
VI: nella battuta di caccia Sordi realizza nuovamente degli sketch/identikit (fatto assente nella versione francese)
VI e VF: il dialogo tra i due amici in barca è sensibilmente diverso. Nella versione italiana Noiret afferma che la bambina è salita per la prima volta in macchina quella sera e poi la dinamica degli eventi li ha condotti alla villa e poi all’omicidio. Nella versione francese invece Noiret afferma che si era già frequentato altre volte con la ragazzina e quella sera avevano appuntamento alla villa.
VI: dopo la battuta di caccia ci sono un sacco di piccole modifiche cronologiche nell’ordine degli interrogatori (e qualche breve taglio), poi vediamo la sequenza in cui i familiari accordano a Noiret la disponibilità a fornirgli un alibi (scena che ho già descritto più sopra)
VI e VF: quando Noiret raggiunge Sordi nella cattedrale e lo convince a scappar via in treno, nella versione italiana Sordi dice di essere stato interrogato per ore dal commissario che gli ha anche messo le mani al collo (mima il gesto; in realtà tutto ciò non l’abbiamo mai visto, viene solo raccontato); nella versione francese invece si è appena svolto il funerale e Sordi sta mimando il gesto dell’uomo accusato e poi scagionato che lo ha aggredito durante le esequie (scena che manca nella versione italiana)
VF e VI: il finale francese termina con la decapitazione tramite ghigliottina di Sordi, mentre il finale italiano, pur contenendo bene o male tutte le stesse riprese con montaggio diverso (ed anche alcune riprese di Sordi a passeggio in macchina che provengono dai titoli di testa) cambia, per mezzo della voice over, il senso del racconto. Nella versione italiana Sordi è ancora in attesa di esecuzione e spera nella grazia. Nella versione francese la grazia non è stata concessa e Sordi, mentre si avvia al patibolo, recita mentalmente una toccante lettera che ha indirizzato senza successo al presidente della repubblica.
Il film, pur trattando un argomento greve, resta sempre su toni piuttosto leggeri, aiutando gli spettatori a rendere meno indigesta la visione. Il fatto è che, secondo me, l’obiettivo non è quello di colpire emotivamente lo spettatore raccontando una raccapricciante vicenda true crime, bensì quello di far riflettere sulla pena di morte e dare un apporto concerto al dibattito che probabilmente in quegli anni era in corso in Francia. L’ultima esecuzione capitale sul suolo transalpino infatti (oltretutto ancora con una modalità barbara come quella della ghigliottina) avvenne nel 1977. Da allora in poi vennero emesse diverse altre sentenze ma nessuna fu eseguita (sentenze cassate in ricorso o condannati graziati dal presidente della repubblica) e la pena di morte fu definitivamente abolita nel 1981.
Alla luce di questi dati (consultabili anche su wikipedia) si capisce come fosse importante per i francesi che il film trasmettesse un messaggio di condanna, l’importanza di un finale così cupo e privo di speranza, con un’accorata esortazione indirizzata direttamente al presidente della repubblica. In quest’ottica lo scopo del film è testimoniare che l’esecuzione di un innocente è un errore giudiziario irreparabile.
Si può per cui comprendere che gli italiani, non essendo direttamente coinvolti in questo dibattito, volessero un finale un po’ più solare, o che per lo meno potesse aprire ad uno spiraglio di speranza (allo spettatore italiano sta più a cuore la vicenda individuale di Sordi che la politica interna francese).
NOIRET AL VELENO SU SORDI
Che il rapporto tra Alberto Sordi e i francesi del film non fosse stato buono è in parte confermato da quanto dichiarò Philippe Noiret in un’intervista riportata dal Corriere d’informazione .
Di Sordi Noiret disse: “È impossibile lavorarci . Vuole sempre sembrare il migliore”.
FONTE: Sandro Liberali , Philippe Noiret. Studente lazzarone e divo del cinema , in Corriere d’informazione , 18 febbraio 1980 , pag.15 .
La tendenza a “prevaricare”, durante le riprese di un film, di Sordi è cosa nota. Memorabile l’aneddoto raccontato da Gassman. Il quale, resosi presto conto del comportamento dell’attore romano durante la lavorazione de “La grande guerra”, un giorno lo prese da parte e gli disse senza fronzoli “Alberto, guarda che io meno. E meno forte”. Sordi capì l’antifona, e si diede una calmata. Almeno in quell’occasione…