Il traditore (Marco Bellocchio 2019)

Visto che non c’e’ (o non mi pare ci sia) una discussione apposita, mi permetto di scrivere due parole in croce giusto cominciare.

Credo che sia inutile parlare della trama che, bene o male, conosciamo quasi tutti (gli altri, quelli che non la conoscono, studino! :wink: ).

Bellocchio, come in qualche altro suoi film (“Vincere” per esempio), riesce a mostrare il rapporto con i drammi intimi e familiari con
quelli sociali e storici (li Mussolini e la moglie, qui Buscetta e la famiglia sterminata dai corleonesi).

Due ore e mezza che filano lisce, anzi avvincenti. Favino si impegna nell’interpretazione e la sfida gli riesce, anche l’accento che ha
imparato e’ abbastanza convincente (non capisco, pero’, perche’ non l’abbiano praticamente invecchiato al trucco). Il confronto nel
bunker del maxiprocesso (che sembra un teatro) con Calo’/Ferracane (bravo pure lui) rappresenta, per me il picco del film.

Ma e’ anche molto divertente la scena dal sarto dove buscetta incontra andreotti in mutande! :slight_smile:

Lo cascio e’ bravo ma essendo di madrelingua e giocando in casa, vince facile!

Avrei altro da dire ma gia’ ho annoiato abbastanza. :wink:

Ciao!
C.

Curioso di vedere questo film anche se Favino non mi piace. Del film mi aspetto cose buone, vedremo

Visto ieri sera, secondo me pecca di qualche lungaggine, ma è comunque un Bellocchio in grande stile, compreso di apparizioni oniriche e stralci di immagini di repertorio.
Un Buscetta prima tradito dalla “nuova” Cosa Nostra di Riina, poi traditore nei dialoghi con Falcone e infine tradito da uno Stato che alla fine deve difendere se stesso e lo fa naturalmente screditando Buscetta (bravissimo nella sua breve apparizione Bebo Storti avvocato di Andreotti) quando questi decide di alzare il livello delle sue rivelazioni andando a toccare gli “intoccabili”. Non è però mai un Buscetta “eroico”, o almeno è bravo Bellocchio a non renderlo tale, mantenendo tutte le sue contraddizioni e mettendone in risalto anche i suoi lati oscuri sino al bellissimo finale.
Favino si porta praticamente tutto il film sulle spalle e ne esce secondo me con una grande prova, memorabile il confronto con Pippo Calò nell’aula bunker.

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Mi è piaciuto tantissimo e non posso aggiungere molto a quanto avete già detto voi molto lucidamente.
Vorrei solo dire che mi porto dentro i dialoghi tra Buscetta e Falcone ed il bellissimo finale che toglie potenziali velleità di beatificazione del personaggio.

Un bel film veramente, racconta Buscetta bene e a volte con umanità (forse in alcuni punti un pò si esagera), forse Bellocchio poteva evitare alcune lungaggini per esempio la scena del compleanno per ampliare il discorso della vicenda con Falcone che mi è sembrata non dico marginale ma neanche tanto esposta come avrebbe meritato vista l’enorme importanza. Un’altra ed unica cosa che non ho tanto gradito sono stati gli omicidi che non sono raccontati per come sono avvenuti e se si racconta una storia realmente accaduta sarebbe opportuno attenersi alla realtà dei fatti. Per il resto un cast notevole, bravi tutti, Favino eccellente e anche Lo Cascio soprattutto in tribunale da il meglio di se. Un film che nonostante le oltre due ore di durata regge alla grande e non stanca mai

Visto ieri. Pierfrancesco Favino superlativo, come nel film Hammamet di Gianno Amelio.

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molto bello, soprattutto la prima parte, poi effettivamente le lungaggini ci sono, un po’ per i processi e un po’ per il tentativo di dare solidità alla ricostruzione storica
Favino in stato di grazia, come si capisce già dalla prima inquadratura

su RaiPlay, da vedere assolutamente

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Segnalo ai Favinodipendenti come me che su Prime è disponibile Padrenostro.

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