Il Turno (Tonino Cervi, 1981)

Titolo: “Il Turno”.
Anno: 1981
Regia: Tonino Cervi
Cast: Laura Antonelli, Paolo Villaggio, Vittorio Gassman, Bernard Blier, Gianni Cavina, Giuliana Calandra, Milena Vukotic, Tiberio Murgia, Turi Ferro.

Buon film, visto pochissimo in circolazione e che sopravvive grazie alle registrazioni televisive degli anni passati e ad una rara (a quanto ne sappia) VHS Columbia.

E’ un film diversissimo rispetto agli altri film di Paolo Villaggio, non mancano le botte sui rami degli alberi e neanche alcune espressioni vocali in tono “fantozziano” (soprattutto nelle scene con Vittorio Gassman), ma il personaggio è più serio e l’impostazione narrante è composta e brillante, ci sono molte meno risate degli altri film, ma c’è un tocco di brillantezza al personaggio.
Tratto dalla storia di Luigi Pirandello il film riesce cinematograficamente grazie alle ambientazioni riuscite (campagnole e nelle case di lusso) e grazie anche alla bravura del cast: Laura Antonelli sempre brava e bella, Paolo Villaggio e Vittorio Gassman costituiscono la parte più riuscita del film, Gianni Cavina anche se io personalmente non l’ho mai visto bene nei film comici è comunque bravo, Tiberio Murgia nel suo classico personaggio ma stavolta fa il cameriere e altri ottimi comprimari come Turi Ferro, Bernard Blier e Milena Vukotic in parte.

La scena più divertente è sicuramente quella dove il cinicissimo Vittorio Gassman fa allenare i figli con il nuoto in una fontana di acqua gelata e parla con il cognato Paolo Villaggio mentre si esercitano a pugilato. La capacità oratoria e sportiva di Gassman con la mimica fantozziana di Paolo Villaggio rendono la scena semplicemente esilarante.
Per il resto nel film non si ride tantissimo, ma si sorride come si fa nelle opere teatrali.

La scena più curiosa invece è quella dove Paolo Villaggio fa il bagno e si fa lavare dalla mamma con l’aiuto di Milena Vukotic: innanzitutto quando lui gioca dentro la vasca sembra quasi una rivisitazione del suo personaggio di “Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno” e poi è anche curiosissimo vedere Milena Vukotic che cerca di spiarlo.

La regia di Tonino Cervi è simile alla sua stessa regia de “Il Malato immaginario” e “L’Avaro” che fece con Alberto Sordi, ma qui c’è più tono cinematografico.

Non manca neanche un cammeo di Clemente Ukmar, controfigura di Paolo Villaggio, che interpreta un passante a cui Paolo Villaggio dice degli insulti per sbaglio.

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Condivido fondamentalmente il punto di vista di @Mariocinema e le sue considerazioni: grande Gassman, ottimi i comprimari, interessante la rivisitazione in chiave moderna dell’opera pirandelliana.

Su un punto però non sono d’accordo: la prestazione di Villaggio. Diciamo che ho sempre storto il naso di fronte al fatto che l’attore genovese abbia continuato imperterrito per tutta la sua carriera a riproporre la stessa mimica e la stessa vocalità fantozziana. Se generalmente i suoi film sono sempre commedie con ampie concessioni alla verosimiglianza e quindi il personaggio macchiettistico alla fine può comunque starci, qui la recitazione grottesca e sopra le righe è decisamente fuori luogo e stona. E se il film funziona lo stesso è appunto grazie al curato meccanismo narrativo di Pirandello e alla bravura di tutto il cast di contorno.

Segnalo infine che, durante la festa di matrimonio, possiamo gustarci un’esibizione (non segnalata da imdb) del cantante Bruno D’Andrea (noto ai più per la sigla di Mork & Mindy Na-no na-no), che performa due canzoni in un particolarissimo stile dove elementi rock si incrociano con sonorità quasi da liscio e da balera (i titoli dei brani sono “Marmellata albicoque” e “Sirena nera”).
A completare la OST il brano eponimo “Il turno” suonato dall’Orchestra Spettacolo Casadei e una versione di “Papaveri e papere” di Fabio Concato.

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flanone della prima:

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Visto decenni fa, in tv. Cervi non era un genio, ma nemmeno un fesso. Sapeva girare, e ci teneva alla forma. E sapeva guidare gli attori. Svetta qui, ovviamente Gassman. La Antonelli, è ovviamente bellissima, e tanto basta. Villaggio, fantozziano ma con sussulti, alla fine, di dignità. Insolito Cavina, qui davvero perfido. Meriterebbe un’adeguata uscita in br, magari dopo buon restauro. Invece, nella bella Italia, anche i piccoli tesori, rimangono nascosti… :disappointed:

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