Il vero e il falso (Eriprando Visconti, 1972)

[LEFT]IL VERO E IL FALSO (1972)
Regìa: Eriprando Visconti
Interpreti: Paola Pitagora, Martin Balsam, Adalberto Maria Merli, Vittorio Sanipoli, Terence Hill, Shirley Corrigan, Maria Teresa Albani, Calisto Calisti, Rita Calderoni.
Soggetto e sceneggiatura: Gicca Palli/Malerba/Visconti
Produzione: EIF - Explorer Film 58
Durata: 94 mins. (come riportato in fascetta)
Distribuzione: Medusa
Formato schermo: 2,35:1 anamorfico - colore
Audio: italiano DD 5.1 - italiano mono originale
Sottotitoli: italiano per non-udenti
Extra: trailer del film[/LEFT]

Il PM Turrisi (Martin Balsam), ossessionato dalla moglie che lo accusa di scarsa ambizione, porta avanti stancamente il suo lavoro presso il Tribunale di Latina. Durante il mese di ottobre del 1964 si tiene un processo per l’omicidio di Norma (Shirley Corrigan), una disinibita ragazza yugoslava, del quale viene accusata Luisa (Paola Pitagora), giovane moglie di Claudio (Adalberto Maria Merli), l’amante della vittima. Turrisi trova l’occasione per accontentare la moglie e fare un po’ di carriera gestendo il processo in maniera tanto severa quanto superficiale nei confronti di Luisa che vedendosi privata di ogni attenuante, viene condannata a 10 anni di carcere per omicidio passionale. Trascorrono 7 anni e grazie ad un indulto, Luisa esce dal carcere intenzionata a fare luce sulla sua vicenda personale assistita dal giovane avvocato Manin (Terence Hill).

Ecco un ottimo esempio di cinema di genere italiano che mi fa sentire fiero della nostra cinematografia-bis del passato. Girato con un certo stile seppur in economia, Il vero e il falso è forse uno dei pochissimi “gialli procedurali” italiani con risvolti drammatici. Priva di particolari colpi ad effetto ma mai sopra le righe, la trama del film si snoda grazie ad un ritmo lento ma denso di atmosfera e tensione, sempre in crescendo (la seconda parte è decisamente la migliore, a mio avviso, pur essendo l’intera pellicola un must see). La regìa di Prandino Visconti (che si conferma come uno dei miei registi kult assieme ad altri come Luigi Bazzoni o Corrado Farina, ad esempio) è quantomai attenta anche nei minimi dettagli: il “gioco di squadra” tra direttore e cast sembra molto buono e tutti, figuranti compresi, collaborano alla piena riuscita di questo piccolo gioiellino ideato, credo, principalmente per il mercato estero. Buonissimi anche i duetti tra il veterano Martin Balsam e Terence Hill agevolati da testi di impronta realistica piuttosto che teatrale. A voler trovare un difetto, proprio la prova di Terence Hill appare un po’ troppo fredda e distaccata mentre intenso e azzeccato è il personaggio interpretato dalla brava Paola Pitagora che riesce a trasmettere un senso di profonda amarezza e rabbia. Ma c’è da dire che durante il film si alternano diversi momenti molto belli durante i quali si viene catturati e si “entra” davvero nella storia. Sceneggiatura interessante - costruita in buona parte attraverso dei flashbacks con vaghi accenni di influenze alla Rashomon e finale tragico - che sfrutta l’occasione per puntare il dito verso un certo modo di “fare giustizia” e gestire i processi ad uso e consumo di magistrati e giuristi in carriera facenti parte di un ambiente borghese ipocrita e pronto a fare carte-false pur di soddisfare il proprio tornaconto personale, argomento ancora attuale e che fa certamente discutere. Locations “contate” ma efficaci (d’altronde parliamo di un B-movie), assolutamente perfette le musiche di Giorgio Gaslini mentre velata, quasi crepuscolare la fotografia.
In sostanza: se vi va di vedere un buon film vecchia-scuola, ricco di atmosfera, ben recitato e attento alle relazioni tra i personaggi, questo film fa al caso vostro. Viceversa, se siete in caccia di forti emozioni, colpi di scena e di revolver, inseguimenti vertiginosi, sangue, urla e frattaglie, dirottate altrove la vostra ricerca.

Dal punto di vista tecnico poco o nulla da segnalare: il DVD Medusa presenta un master pienamente vedibile anche se con qualche difettuccio qui e là, ma che non fa certo impazzire dalla meraviglia. Non ho ascoltato la traccia rimasterizzata in 5.1, quella mono è nella norma.