Da ieri disponibile in edicola al prezzo di 7.90 euro “Il volatore di aquiloni”,film inedito della collana “Tutto il cinema di Renato Pozzetto” della Fabbri Editori.
Non conoscendo il film (e avendo visionato rapidamente il Dvd) mi limito a riportarvi solo la trama e i dati tecnici del Dvd
Trama: Urca, un giovane lombardo che vive sulle montagne, decolla con il suo deltaplano per andare finalmente a vedere il mare. Durante la traversata sorvola Milano, ma proprio mentre sta ammirando la città dall’alto ha un attacco di tosse ed è costretto a un atterraggio di fortuna nello stadio San Siro. Scopre così la metropoli che la sua anziana madre gli aveva raccomandato di evitare ad ogni costo, innamorandosi dei suoi pregi e notando i suoi difetti.
…intanto scopro che la lista dei dvd di Pozzetto continua…io la credevo terminata!
Il suddetto film, io l’ho in vhs e posso dire che si tratta di un film commissionato dal Comune di Milano e dall’allora giunta socialista.
Come ha scritto precedentemente il forumista ninomartino è una specie di documentario in stile commedia surreale, non propriamente riuscito a parer mio e a tratti un po’ stucchevole.
Più che di un film, come già riportato da altri, si tratta di un documentario con tanto di product placement infarcito della solita vena surreale pezzettiana.
La trama è ben esile per non dire inesistente, si mostra la bellezza di Milano si pone l’accento sulla laboriosità sul suo essere una città in perenne movimento con tanto di marchettone ai due sponsor principali: Fondazione Cariplo e Metropolitana Milanese; una tenue critica sociale e vari accenni all’ecologia completano i 60 minuti scarsi di questo strano prodotto.
Bella la carrellata dei soliti caratteristi presenti nei film di Pozzetto: Boldi, Andreasi, Mazzarella, Pongo e il mitico “pennello grande” De Toma. Piccola parte per il mitico Karl Heinz Rumenigge in una delle scene più surreali del film.
è una sorta di candido di voltaire dal vangelo secondo renato per dichiarare il suo amore verso milano. sono abbastanza d’accordo che sia un po’ irrisolto e fallace nei suoi intenti comici, però su un piano eminentemente surreale non si scherza niente. la scena quasi lustighiana dei manichini parlanti vale da sola tutta la tratta. ho anche trasecolato nel rivedere pongo, che avevo rimosso e non rivedevo dall’88 quando a drive in cantava piopiopio