In Time - Andrew Niccol, 2011

http://www.imdb.com/title/tt1637688/
http://www.cinematografo.it/pls/cinematografo/consultazione.redirect?sch=55089

Il regista Niccol ha sempre fatto/scritto roba interessante, da Gattaca a Truman Show, da Lord of War a The Terminal. E anche sta volta ci presenta una storia che in molti aspetti ricorda Gattaca (e infatti mi ha preso subito), una fantascienza da futuro prossimo mica tanto impossibile da realizzarsi. Non è perfetto, ci sono un sacco di pecche e qualche buca di sceneggiatura, ma la somma totale è di molto gustosa e piacevole. Justin Timberlake va bene per la parte, Cillian Murphy fa molto Neo, Amanda Seyfried mora attizza ancora di più (se possibile), e Vincent Kartheiser è l’unico che potesse interpretare quella parte. Anche sa dal punto di vista estetico non è così gratificante come Gattaca, le origini sono quelle, è un po’ meno sofisticato ma rimane affascinante ed interessante.

Il film mi è piaciuto per il suo ritmo, perché Timberlake poteva essere moooolto peggio, e perché l’idea della “gestione del tempo” è interessante (benché presenti analogie con Absolon e La Fuga di Logan). Tuttavia altri aspetti non mi sono piaciuti affatto, su tutti la Seyfried, caruccia quanto si vuole con i suoi occhi da gatta, ma quasi sempre fuori contesto nel film. Tralasciando il look super fashion (d’accordo, appartiene all’upper class, ma pure quando si veste con “quello che trova” nel ghetto, i vestiti della madre di Timberlake, sembra sempre appena uscita dalla boutique), il capello stilosissimo e i tacchi vertiginosi con i quali per tutto il film corre, scappa, capitombola come niente fosse (molto credibile), la “maturazione” interiore del suo personaggio è ridicola, anzi assente.

Viene rapita da Timberlake, rischia la vita, un attimo prima è spaventatissima, un attimo dopo è in reggiseno sul letto che mugola, alla faccia della sindrome di Stoccolma. Nel volgere di tre scene diventa la sostenitrice più accanita di Timberlake e della sua revoluciòn. Vabbè che i due sono super fighi e si dovevano piacere per contratto, però manco in un videoclip…!

Tutto lo “stile” impresso al film comunque mi ha convinto poco, le ambientazioni proletarie sembrano l’Inghilterra della Tatcher (altro che futuro prossimo, quello è addirittura passato prossimo), le auto finto/vecchie-finto/nuove, le pistole e le mitragliette vintage…bah! Nei film di fantascienza ambientati nel cosiddetto “futuro prossimo” non si capisce mai quanto ha influito l’estro dell’autore e quanto il budget della produzione (anche se in questo caso, con Timberlake di mezzo, dubito che si sia mirato al risparmio).

Imho il miglior film del 2012.

Legittimo, ma magari elaborare un po’ la motivazione?

perchè “i poveri” son troppo impegnati a sopravvivere che a pensare e soprattutto inventare mentre “i ricchi” con una vita illimitata non hanno fretta di innovare e nemmeno interesse a creare qualcosa di nuovo che non si sa mai possa modificare in peggio il loro status privilegiato.

Anche a me è piaciuto soprattutto per il ritmo frenetico che non ti da troppo tempo per pensare ai difetti, infatti tempo non ve n’è perchè si è troppo presi a vedere come volgerà l’azione e come andrà a finire.Qualche sequenza fenomenale e qualcuna strappalacrime, la morte della madre in corsa è una scena forte poi chiaro che Timberlake li conta come i cavoli a merenda ma per il resto non stona neppure tanto. Corri scappa fuggi fuggi scappa corri.

Mi è piaciuto tantissimo per la prima mezz’ora, poi l’interesse è scemato progressivamente fino al finale del quale, francamente, non mi interessava poi tanto.
Però l’inizio mi ha davvero folgorato, seppur non inedito l’assunto di base è davvero angosciante e disturbante (ci ho pure fatto un incubo la notte che ho visto il film) e ho trovato tutto molto ansiogeno.
Per me il film, che ha comunque un buon ritmo, non ha mantenuto le promesse iniziali.
Timberlake mi è piaciuto, per me è bravo e l’ha dimostrato anche in altri film. Mi è piaciuta molto meno la Seyfried, invece.

Molto buono il blu ray.