Infinite (Antoine Fuqua, 2021)

Tra gli umani esistono gli “infiniti” una categoria di eletti con la peculiarità di vivere una vita eterna, passando di corpo in corpo mantenendo inalterati nel tempo doti e ricordi delle vite passate. Ovviamente come in ogni cosmo, c’è il bene rappresentato dai Credenti e il male rappresentato dai Nichilisti.
La nostra storia si svolge nel presente e ruota attorno a Evan unico custode di un importante segreto, ignaro delle sue doti e convinto di avere allucinazioni da schizofrenia…

Tratto dal romanzo The Reincarnation Papers di Eric Maikranz che credo non sia mai stato tradotto in italiano, la storia che ha portato il film dalla carta alla celluloide è abbstanza singolare, tramite crowdsourcing inserendo un annuncio nella prima pagina del libro, dove offriva un premio in denaro a chi avrebbe portato il film all’attenzione di Hollywood, il caso a voluto che nel 2010 il produttore Rafi Crohn leggesse il libro per caso mentre era in vacanza in Nepal… e fu così che la Paramount comprò i diritti.

Tornando al film, lo metterei a metà strada tra Matrix e Highlander, se come mix vi può intrigare, il film fa per voi.
Da quello che leggo non ha avuto un grande apprezzamento, ma onestamente si lascia guardare, una volta entrati nel meccanismo della storia, vi regalerà quasi due ore di puro intrattenimento, disponibile su primevideo:

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L’ho visto l’anno scorso, pessima impressione, un guazzabuglio di cose già viste senza arte ne parte.

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