C’è praticamente tutto, oltre ad una tonnellata di contenuti speciali e ad un libro di 248 pagine che fa venire l’acquolina solo a vederlo. I film (39 in tutto) sono organizzati come se fosse un festival dedicato a lui, con la serata d’apertura, di chiusura ecc… Dice che è anche region free. Non l’ho ancora letto ma sicuramente ci sono i sottotitoli in inglese (per forza) quindi… mi sa che ho trovato il mio regalo di natale. Certo, costa veramente tanto, porca troia, ma per quello che c’è dentro, la qualità e la quantità… cazzo, non è male. Forse più in là si potrà trovare a qualcosa di meno.
È una delle uscite più belle della criterion, in assoluto.
Molto bello, è un pò che ci guardo, ma il prezzo è veramente proibitivo per le mie tasche. Non discuto che valga ogni singolo euro del suo prezzo, ma quasi 400 euro mi tagliano le gambe.
Considerando che ci sono 39 film tra cui Fanny & Alexander sia nella versione cinematografica che in quella televisiva, diversi making-of, documentary, un libro e quant’altro, il prezzo non è nemmeno eccessivo. Se non li avessi già quasi tutti ci farei un pensierino.
Mancano giusto alcuni dei primi film, la versione TV di Scene da un matrimonio, l’episodio di Stimulantia e fra i film più recenti “Face to face” (L’immagine allo specchio) del '76, che esiste anche in versione più lunga per la televisione, credo ancora inedita in home video.
Però forse, quello che m’attira di più è quel cazzo di librone! Io mi sa che comincio a mette da parte i soldi. Faccio il salvadanaio come da piccolo quando volevo il gameboy!
Come per il Chaplin “privato”, altrettanto e forse più ci sarebbe da dire sul Bergman lontano dai set. Ma non lo faccio. Chi vuol sapere, cerchi. Chi vuol continuare a venerare l’uomo di cinema, e ignorare com’era l’uomo tout court, liberissimo. Io, sto zitto. Perché, parafrasando il Cheyenne di “C’era una volta il west”, “non sono la carogna che si dice”…