A questo aggiungiamo due genovesi come Moana e Eva.
Ma appunto, al di là del fattore pornografico, “Inside Napoli” va visto per il fatto di non aver doppiato gli attori (?) e attrici (?) presenti, a prescindere dalla loro nazionalità. Il risultato è obiettivamente spassoso. E forse Salieri stesso, ne era perfettamente cosciente…
Credo che ‘Inside Napoli’ rappresenti l’apice della prima fase di Salieri, con uno stile di regia ancora acerbo ma godereccio. Il regista però è un po’ ingeneroso nel giudicarlo oggi, per me resta capace di intrattenere per quell’ora e mezza di durata a episodio. Certo che il sentirlo doppiato in tedesco, francese o russo è quanto di peggio possa accadere, visto che viene mortificata la spigliatezza dell’audio in presa diretta. A questo proposito, peccato per la sua decisione di ricorrere sistematicamente al doppiaggio per tutti i film successivi, scelta professionale comprensibile ma che toglie quel quid genuino e ruspante. Per capirci, sarebbe stato strepitoso un audio ‘dal vivo’ in ‘Sceneggiata napoletana’ o ‘Concetta Licata’ tanto per fare un esempio.
A partire dal 1994 Salieri diventa però un mastermind molto rigoroso da questo punto di vista e non solo. Basta pensare che per ‘Divina’ allestisce anche una versione in inglese e manda a lezioni di canto Zara White per interpretare una canzone scelta per il film, in vista di un possibile passaggio su MTV poi non avvenuto (siamo però già nel 2002, se non erro).
Curiosamente, i doppiaggi del primo ‘Inside’ visibili in rete sono tratti dalla versione vhs e non da quella DVD, che differisce in quanto non ha l’elenco degli attori su sfondo nero.
7 messaggi sono stati uniti a un argomento esistente: Sex Camorra (Mario Salieri, 1987)
A proposito di Salieri. Da qualche parte lessi un intervista al proprietario del primo sexy shop e videoteca hard di Milano ( Giuseppe Sbarra). Se non sbaglio, diceva che Salieri era uno dei suoi clienti sin dall’apertura (1978)
Senza dubbio si, Sbarra è stata presenza polarizzante dell’intero settore, un punto di riferimento a cui fu affidata anche l’organizzazione della prima edizione della fiera di Delta Di Venere nel 2004. Lo sforzo fu ingente e il successo d pubblico limitato, causa anche qualche assenza eccellente e un biglietto non proprio ‘popolare’, ma è sempre stato difficile mettere insieme una manifestazione italiana in questo ambito.