Visto ieri sera il film originale, non il remake di Nolan, nel discreto dvd Criterion. Gran bel film che ricorda Dostoevskij, il presonaggio principale, un gran Stellan Skarsgård, in completa distonia con l’ambiente circostante, vuoi perché straniero, vuoi per l’insonnia causata dal sole di mezzanotte norvegese; spesso il giudizio sul suo personaggio rimane in dubbio. Bel thriller con atmosfere asciutte e secche, molto scandinave (ovviamente), consigliatissimo.
Ricordo male o skarsgard è il “traditore” del gruppo di assalto di ronin, quello che si frega la famosa valigetta? Quindi è meglio l’originale, che non ho visto e non conoscevo, del remake con al pacino (evento per altro non raro, quasi sempre l’originale è superiore al rifacimento)?
Buon film, ma ritengo il remake di Nolan nettamente superiore. Merito anche, ovvio, di due “attorini” come Pacino e Williams. Ho comunque una copia dell’edizione Criterion, secondo me un master pregevole. Un consiglio: se prendete il dvd nostrano, evitate con cura il doppiaggio italiano. È piattissimo e poco curato, una vera schifezza…
Non ho ancora visto il remake, aspetto un po’ e quando lo vedo ti saprò dire.
Considera che il dvd che ho ha 15 anni, è uno dei primi Criterion e il primo anamorfico realizzato da loro, oltre al comparto extra scarsino non è granché manco come master, considerando la label. Vedi un po’ che popo di cosa che hanno realizzato per il bluetto:
Per curiosità lo ricontrollerò, ma ti ripeto che il master mi era piaciuto. In quanto al br: già sapevo che avevano fatto un lavorone. Ma finchè faranno dischi solo per il mercato yankee, o non troverò un sistema per dezonare il lettore, i br Criterion non li considererò. Al massimo, li ammirerò “a distanza”…
Rivisto il film: effettivamente il master non è granchè, ma il livello è comunque buono. Il film è però un pò peggio di quanto ricordassi: a parte Skarsgard, misurato e sottilmente ambiguo, gli attori sono proprio da minimo sindacale (il personaggio della poliziotta e il villain della situazione…imparagonabili rispetto a Hillary Swank e Robin Williams), compreso il tizio che fa il collega del protagonista. Regia e messa in scena piattine, da telefilm “di molto nordico”: poco sopra un medio episodio di Derrick, tanto per essere chiari. Dimostrazione come a volte soldi e attori “made in Hollywood”, accoppiati con un regista in ascesa (Nolan all’epoca, nel 2001, era appena al suo terzo lungometraggio), facciano proprio bene ad un soggetto interessante. Che nel '97 ha prodotto invece un filmetto, o poco più…
