Interface (Justin Tomchuk, 2022)

Film d’animazione estremamente suggestivo, che mi ha colpito. È intrigante innanzitutto la tecnica utilizzata, praticamente sembrano dei disegni fatti utilizzando il software paint, animati però con grande cura, con l’inserimento discreto di modelli 3D, con l’utilizzo di inquadrature inusuali e molto creative.
La visione è una vera e propria esperienza audiovisiva, la trama è estremamente complessa da seguire ma in fondo non è neppure importante, ti proietta in un’atmosfera distopica e futuribile in cui l’umanità si è evoluta in maniera divergente in seguito all’apparizione, al termine della WWII, di una sorta di energia “grigia” potentissima e misteriosa che modica il mondo fisico e le interazioni tra esso e gli esseri viventi. Tra surrealismo, fantascienza e psicanalisi, un film in cui, grazie anche alla colonna sonora destabilizzante (in certi frangenti cacofonica e quasi industrial), si viene risucchiati un uno stato di fruizione davvero particolare, totalmente avvolti da questa dimensione profondamente poetica e al contempo dissonante, dissacrante, annichilente quasi.

Insomma, sto cercando le parole per descrivere con esattezza l’esperienza ma non le trovo.

L’ho visto in bluray ma l’autore ne ha realizzato anche una versione su supporto vhs, che ha poi messo su youtube per chi voglia vedersi il film completo con questo ulteriore “filtro distorcente”.

Un’esperienza filmica potente, che consiglio.

Qui lo shop ufficiale, dove comprare il merchandising oppure il film e la colonna sonora su supporto fisico:

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appuntato tra le prossime visioni prioritarie magari in double bill con screamerclauz, un altro che di animazione deviatissima la sa lunga continenti

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