Intervista a Paolo Bianchini

Questa intervista mi è piaciuta molto.

Se avete un po’ di tempo libero, investitelo guardandola!

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Intervista deliziosa. Comunque non mi stancherò mai di sottolineare quanto sia stato ricco il nostro cinema di genere. Improvvisato, povero ma con una quantità di idee che hanno fatto da modello per il mondo. Non conoscevo nulla della storia di Bianchini e questa che ha raccontato mi ha commosso.
Credo che vedrò sotto altrà luce anche i suoi film.

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Uno così lo starei a sentire per ore. Il ricordo di lui bambino con quello stramaledetto nazista (mi auguro che abbia speso tutti i soldi in medicinali tra dolori lancinanti nel resto della sua immonda vita sempre che, come spero, non l’abbiano fatto fuori prima), mi ha fatto venire veramente i brividi.

In compenso il giovane fa un’affermazione abnorme considerando Per un pugno di dollari il primissimo film di Leone.

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Mi unisco anche io nel dire che persone così sarebbero da ascoltare per ore e dovrebbero trovare uno spazio -pur piccolo- in tv, a spezzare l’egemonia di molti programmi spazzatura ma ahimè…

Unica cosa che personalmente avrei da obiettare è questo parlare in malo modo dei propri film.

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Probabilmente si tratta di aspettative non realizzate. Però, comunque li ha fatti. Ci ha messo la sua professionalità e il pubblico ha gradito. Sicuramente non sono dei capolavori ma a volte bisogna pure sapersi accontentare.

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Ho provato a cercare velocemente online il film di cui Bianchini parla nell’intervista, La grande quercia, ma non lo trovo da nessuna parte.

È reperibile? Ha avuto edizioni home video?

Il suo film più recente che ho visto è Il sole dentro (che ha realizzato in qualità di ambasciatore UNICEF) che però devo dire è obiettivamente bruttarello… Confido che La grande quercia sia migliore!

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