Io non scappo... fuggo (Francesco Prosperi, 1970)

Colmata questa lacuna ultramezzosecolare grazie alla munificenza di un grande forumista.

La premessa è che un film invecchiato malissimo. Sottoscrivo ogni singola parola di @Frank_n_Furter in merito alla comicità elementare che non strappa neanche una risata se non ad un bambino (a dire il vero, secondo me neanche ad un infante se è dei giorni d’oggi). Eppure all’epoca andò abbastanza bene, com’è possibile?

L’esercizio necessario è quello della contestualizzazione. Siamo all’ingresso degli anni ’70 ed il film comico “puro” iniziava ad andare in crisi. La golden age dei film di Totò era già finita da tempo ed anche i film di Franco e Ciccio iniziavano a perdere colpi. Quel pubblico che rideva piuttosto ingenuamente iniziava a pretendere altro. Ancora non erano maturati i grandi talenti di Villaggio e di Lino Banfi, i due che hanno rivitalizzato il film comico italiano prima della sua morte definitiva con i cinepanettoni. Questo primo film della coppia Noschese – Montesano è evidentemente un film fuori tempo massimo ma che ha funzionato grazie all’espediente utilizzato a mani basse dai produttori dell’epoca: il traino televisivo. Si prendeva un programma RAI di successo (ed all’epoca se era di successo, era un successo bulgaro), se ne ingaggiavano i protagonisti e si buttavano in fretta e furia sul set usandoli come specchietti per le allodole. All’epoca Alighiero Noschese era un re della televisione grazie alla sua indiscutibile bravura mentre Montesano era il comico della next generation che faceva ridere la casalinga di Voghera. In questo film si vede che sono stati sfruttati come se facessero un enorme sketch televisivo ed ho fatto fatica a riconoscere la mano di Castellano e Pipolo nella sceneggiatura (?). Cioè, dico, il trait d’union del film sono “le osterie”…

Certo fa impressione vedere buttati lì D’Angelo, la Melato, Banfi, Crocitti senza utilizzarli come si deve ed in questo credo che Prosperi abbia la sua parte di responsabilità. Satta Flores l’ho tolto dal mazzo perché è l’unico che mi abbia divertito.

Diciamo che per quanto mi riguarda questa visione è stata un’esperienza nostalgica ma finisce lì. Mi è però venuto il dubbio che magari il successivo Io non Spezzo, Rompo che al bambino era piaciuto meno forse al babbione attuale possa dire qualcosa di più. Lo recupererò.

P.S.: sono rimasto colpito dall’integrazione delle immagini di repertorio. Davvero ben fatta;

P.P.S.: fantastica la location bellica dell’ex Dinocittà. Ricordo quando ci passavo per andare al mare ed in lontananza c’erano ancora i carri armati ed altri mezzi di guerra.

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