Sono passati forse anche più di 10 anni dall’ultima visione ed oggi per una combinazione di pensieri decido di rivedermi questa controversa pellicola dopo tanti rimandi.
Alla sua presentazione a Cannes aveva destato molto scalpore come è consuetudine del regista argentino, in effetti Irreversible che è il film che ha fatto conoscere a tutto il mondo Gaspar Noé non è un lavoro che passa inosservato e riesce a piantarti in testa senza andare più via.
È una storia forte, anzi fortissima e violenta, un vero pugno nello stomaco che fatica ad andare via e che costringe i più sensibili a distogliere lo sguardo dallo schermo. Il senso di disorientamento viene amplificato dal montaggio che propone la trama secondo uno schema a rovescio, le scene finali sono montate all’inizio e così via creando un corto circuito emotivo notevole e singolare. Un viaggio epilettico, virtuoso e malato che farà venire il mal di mare ai sentimenti ed al piacere sessuale, si mostrano scene di una sensualità molto accesa ma che a causa della sua forma inusuale non diventano un mero pretesto erotico.
Fotografia rossa come un retto insanguinato, attacchi violenti di musica e luci, a mio avviso un capolavoro moderno di cinema che ha generato commenti e polemiche a non finire.
Dupontel nonostante tutto rimane il personaggio e l’interpretazione più riuscita, la Bellucci all’apice della sua bellezza è veramente da sturbo negli abiti discinti della festa. Forse è un termine inadeguato ma a mio avviso Noé ha scelto questa mise per generare una serie di emozioni discordanti.