Istintobrass (Massimiliano Zanin, 2013)

https://www.imdb.com/title/tt3644778/

2 dischi (io ho preso i br) editi da Koch Media, contenenti il documentario Istintobrass del 2013 presentato alla 70° Mostra del Cinema di Venezia, materiale inedito come il film del ‘71 La Vacanza (con la Redgrave e Nero), estratti da DNA (il film londinese con Proietti, girato con due lire avanzate da La Vacanza ed infatti mai terminato per esaurimento dei fondi), nonché diversi backstage e fuori scena da un po’ di film brassiani, vedi La Chiave, Fermo Posta, Trasgredire, Monamour, Paprika. Poi un’intervista a Zanin, suo sceneggiatore e aiuto macchina di fiducia (nonché autore del documentario), trailer, teaser, varie ed eventuali. Una messe di materiale abbondante e molto curata per un totale di 433 minuti. Impressionanti in tal senso i titoli di testa del documentario, lussuosissimi ed eleganti (al netto del culo che ondeggia ipnoticamente in primo piano al rallenty) con musiche altisonanti, pare l’inizio di un film metafisico russo.

Il piatto forte naturalmente lo fa il documentario, con tante testimonianze da Helen Mirren a Franco Nero, da Proietti a Ken Adam, il parere di diversi critici, eccetera eccetera, il tutto con un tono celebrativo e affettuoso, nell’intento di riabilitare il paria Brass. La parte di carriera “seria”, quella anarchica, contestataria, spalmata tra Londra e Parigi, ha ampio spazio. Fino a Caligola il cinema brassiano è esplorato in lungo e largo, poi si corre un po’ a rotta di culo… pardon, di collo. Alcuni titoli sono totalmente ignorati (vedi Snack Bar Budapest, Action, Monella, per dire). Per altro, per chi segue da sempre Brass e ne è un suo CULtore, non ci sono vere grosse novità, se non il sentire dai diretti protagonisti i tanti aneddoti, elogi ed attestazioni di stima nei confronti del regista. C’è pure un booklet fotografico di 23 pagine. Nel complesso un bel documento su un regista spesso perculato oltre il dovuto.