Eh lo so, ma ieri stavo smadonnando pure io mentre lo registravo. Però è meglio appurare se questo difetto era generale, no? Così se lo rimandano in onda lo si può provare a registrare di nuovo.
Nella prima mezz’ora era tutto ok anche da me: il problema dovrebbe essere nella seconda mezz’ora, perché era poco prima che andassi a nanna. Comunque se dici che il problema c’è stato anche per il film di Nichols che lo precedeva il sospetto è che sia un problema relativo alla fonte di trasmissione di Rai Movie.
Se davvero mancano dei minuti di film, proprio non riesco a capire cosa possano avere tagliato: ad esempio la scena della masturbazione, cui si fa riferimento nel visto censura della versione VM18, non solo è presente, ma è assolutamente identica a quella della versione di youtube.
Dovrò mettere a confronto la copia rai e la copia da vhs svizzera… sai che voglia, però
Ok anche ad uso e consumo di chi ci legge da fuori (:D) posso confermare che la copia Rai è monca di una scena di 4’ circa che avrebbe dovuto stare dopo circa 55’: Merenda viene inseguito e picchiato da 4-5 tizi, prima 2 in moto, poi un altro, quindi altri 2 tra i quali Nello Pazzafini. La copia Rai salta invece direttamente alla scena successiva, quella della masturbazione di Franchetti al cesso.
Beh, sappiamo tutti cosa conservano in cineteca.
Comunque 90’ in pellicola a 24 fps corrispondono circa a 86’ PAL a 25 fps, se la matematica non è un’opinione.
E già la durata della VHS Centauro (105’) riportata su kultvideo appare quantomeno il primo dato “strano” da verificare…
Ho specificato “in pellicola” non perchè a qualcuno potesse venire il dubbio che al CSC conservino i film su carta igienica, ma solo perchè nel tuo post hai tirato in ballo durate riferite a versioni su supporti eterogenei senza aver fatto la dovuta “trascodifica”, tutto qui.
Lo sanno anche i sassi che i film durano di meno se proiettati in televisione che non al cinema (e dove se non in un forum che tratta di cinema di genere?!?), anche per tagli arbitrari per farli rientrare nei palinsesti (code tagliate come in questo caso del film di Pirri) o negli obblighi stabiliti dalle regolamentazioni della censura o legislative. E’ un’esperienza che ci capita spessissimo o no?!?
Ok, ribadita per l’ennesima volta questa cosa in modo pedestre, mi aspetto un contributo sostanziale riguardo al film e alle sue versioni e durate, non riguardo ai frames per seconds.
Ho solo enucleato degli elementi base per una buona filologia, che tornano sempre utili, cioè sottoporre dei dati a delle verifiche in ogni caso, tutto qua.
Ci sono loghi nel tuo riversamento da VHS?
Nel mio no.
E’ noto che il montaggio trasmessoci dalla video C.I.V. è spurio; quello originale, visibile su un raro nastro della Centauro, era stato pensato di concerto con Kim Arcalli e prevedeva che la storia iniziasse dal momento immediatamente successivo all’attentato, per seguire le vicende dei due terroristi Luc Merenda e Marcella Michelangeli in fuga attraverso la città fino a un appartamento dove attendere ordini e lo svilupparsi degli eventi.
L’avevo visto tanti anni fa in vhs, non so neppure se fosse una copia della Centauro o della CIV, e non ci avevo capito un granché.
Rivisto ora in un master decisamente migliore (un composite che ha come base la versione Raimovie e che inserisce la lunga sequenza tagliata con Merenda che scappa all’aggressione presa dalla vhs Centauro).
Il film rende bene l’atmosfera pesante e claustrofobica degli anni di piombo, probabilmente anche esagerando un po’ in alcuni passaggi (mi auguro), pare davvero che all’epoca nella grandi città italiane il rischio di una sparatoria fosse sempre dietro l’angolo.
Rispetto ad altri film sul terrorismo rosso risulta meno statico e didascalico, eppure è vero che i dialoghi sono un po’ ingessati, così come certe dinamiche tra i personaggi.
Ciò che ho apprezzato è la volontà di descrivere diverse tipologie di adesione alla lotta armata di matrice politica, mostrando in modo particolareggiato il percorso di avvicinamento all’azione terroristica sia di chi è idealista e convinto, sia di chi è solo proletario e disilluso, privo di valori e con tanta rabbia da sfogare.
Mi è piaciuta anche la presa per il culo nei confronti dello spettatore: quando la terrorista entra in un bar e il vecchio barista continua a ripetere che quello è il suo ultimo giorno di lavoro e a partire dall’indomani comincerà a godersi la pensione, penso che tutti abbiamo sentito odore di proiettile vacante che lo colpiva in pieno mandandolo a miglior vita, e invece non succede un cazzo
Un appunto e una considerazione in merito al taglio (o ai tagli?) del master rai.
L’appunto: non capisco il senso di eliminare così d’emblé l’intera sequenza della tentata aggressione a Merenda, che invece ha un ruolo narrativo significativo, dando un chiaro quadro della spaccatura interna e della divisione presente all’interno della cellula terroristica. Oltretutto hanno in questo modo eliminato completamente l’apparizione di Nello Pazzaffini, e ciò basta a rendere inequivocabilmente scriteriato questo taglio.
La considerazione invece è la seguente: quando la Marcella Michelangeli, dopo aver ritirato il furgone, si parcheggia a bordo strada, sale nel retro e si mette a frugare nel doppiofondo del cassone, qualcuno la tampona e lei giustamente si allarma. Si passa però alla scena successiva e non si viene più a sapere nulla di quella vicenda. Che senso ha? Siamo sicuri che non si tratta di un altro taglio del master televisivo che nel composite cosiddetto integrale non è stato reintegrato? Nei due master delle vhs questa faccenda ha un seguito?
arrivare in fondo è stata una vera impresa ma, nonostante l’indubbia bruttezza, va detto che un certo fascino ce l’ha, quantomeno per l’estetica e l’ambientazione
purtroppo ci sono moltissime scelte incomprensibili che sembrano fatte apposta per scoraggiare lo spettatore
già l’inizio è respingente, non si capisce un cazzo e le scene sono quasi tutte buie
inoltre c’è una quantità industriale di immagini di repertorio il cui unico fine è azzerare i rari momenti di coinvolgimento
occasione sprecatissima insomma, anche se l’impressione è quella di un film fatto con due lire