Italiano Medio (M. Macchia aka Maccio Capatonda, 2015)

http://www.imdb.com/title/tt4142022/?ref_=fn_al_tt_1

Con tutta la simpatia per Maccio Capatonda, il suo mondo e la sua cricca mi spiace davvero dover dire che questo film è completamente sballato ma, soprattutto, non è un film, non è cinema, non è nulla.
È un pasticcio a volte divertente ma spesso noioso, eccessivamente autoreferenziale. Non è un film stupido (alla fine lascia un messaggio potente, lucido e agghiacciante) ma non è cinema, non è una roba che ha senso in una sala cinematografica. C’è molto più cinema in uno dei film di Zalone, tanto per capirci, e questo la dice lunga.

Visivamente è di una bruttezza assoluta, girato e fotografato con una sciatteria forse voluta (ma forse no, mi sa) che lascia il segno in negativo. Intendiamoci, è un film di Maccio Capatonda, nessuno si aspettava Storaro alla fotografia ma qui siamo sotto lo zero assoluto. E pure il montaggio è una roba davvero amatoriale.

Peccato perché Maccio/Macchia è bravo, è intelligente e in tv ha fatto cose molto belle, però il cinema è un’altra cosa, non c’entra nulla con quello che fa lui.
Il film infatti paga una durata eccessiva (dura circa 100 minuti e almeno 40 potevano essere eliminati), una serie di gag che girano a vuoto e una bruttezza visiva che se in tv può funzionare al cinema è deleteria. Mai visto uno scope usato peggio, tra l’altro.

Se fossero stati 7 episodi da 20 minuti per la tv sarebbe stato completamente diverso, sicuramente più accettabile e riuscito, ma ieri mentre vedevo il dvd ero davvero a disagio se pensavo che era un film prodotto e concepito per le sale.

Personalmente ho riso pochissimo (una o due volte), ho sorriso ogni tanto ma il più delle volte ero perplesso.

Spero che questo film resti una parentesi nella carriera di Maccio e che continui a fare tv perché quella la sa fare, il cinema è un’altra cosa.

Completamente d’accordo, è roba che c’ha senso in tv e su youtube, sul grande schermo mostra subito la corda. Conoscendo l’episodio originale da cui ha preso spunto, vederlo poi sotto forma di film dà la sensazione che tutto il resto sia stato aggiunto solo per arrivare ad una durata da film, sembra non entrarci niente con l’episodio. La critica alla società che fa è sacrosanta, ma qua alla fine è ripetitiva e paradossalmente raggiunge lo scopo opposto, quasi; sembra accodarsi al resto della merda di oggi anziché criticarla. Cioè, ce ne sta troppa, alla fine stufa vederla in un film.

Siamo sempre lì: è roba che va forte in tv e su youtube e quindi ci si fa il film, ma la maggior parte della gente che lo va a vedere magari della critica manco se ne accorge, basta che vede lui che dice SCOPARE! ed è contenta.

Ammetto che però alla scena di lui che fa i pesi e che dice: “le venature!” ho riso di brutto! Alla fine è sempre maccio, è bravo, ma coi film sta formula purtroppo non regge. Il cinema è, ridiciamolo, dài, un altra cosa…

Mi trovo d’accordo sul fatto che il film sia trascinato, e che davvero 100 minuti siano troppissimi, considerato che di idea veramente buona ce ne sono solo due o tre. Considerate però le terribili commedie con cui si trova a competere nel panorama italiano mi sembra che il tentativo di portare avanti il modo di fare comicità sia apprezzabile. Vero che il film ha una serie notevole di momenti di noia, ma, insomma, quando fa ridere fa ridere sul serio. Soprattutto, mi pare che il film non sia mai stupido. Goffo sì, in alcune circostanze. Stentato per via della fatica di riempire l’ora e quaranta. Preferisco però mille volte incoraggiare Macchia che i soliti idioti (pietosi) o Pio e Amedeo (imbarazzanti). E stendiamo un pietoso velo su quel che è costretto a fare Raoul Bova.

Non trovo invece fuori luogo l’uso dello scope, soprattutto perchè non si tratta di scope, ma di semplice cropping verticale che consente di riempire gli schermi della sala 1 dei multisala. Alla fine della fiera, non essendoci di mezzo la lente anamorfica e gli aggiustamenti connessi (luci, profondità di campo etc.), perchè non sfruttare tutto lo schermo? Certo, non si è stupiti dalla composizione dell’immagine, ma neanche se ne patisce l’interferenza con la narrazione. Si guarda, ecco tutto.

Il ragazzo si farà. Diamogli un pò di tempo. Anche se per ora non è ancora Cinema, per me è comunque cinema.

Nota a margine: non è uscito il blu-ray. Che paese del cazzo che siamo.

Beh, certo che non è un vero scope (e ci mancherebbe pure…) così come non sono veri scope tutti quelli dei vari film girati in digitale. Ovviamente mi riferivo all’aspect ratio 2.35:1 che in questo film non ha senso. Certo, riempire lo schermo del cinema fa sempre figo ma bisogna anche saperlo fare. E se uno sa cosa vuole fare può fare un ottimo lavoro anche senza anamorfico e tutto il resto, semplicemente componendo l’immagine con gusto e criterio per un quadro con le proporzioni tipo quelle dello scope.

Ma in questo film non ha senso, è sfruttato male, anzi, non è proprio sfruttato. Sembra girato nel classico 16:9 da digitale con l’aggiunta di due bande nere sopra e sotto solo perché “fa cinema”. A me questo uso sconsiderato e modaiolo del formato da molto fastidio perché non rispetta le regole più basilari della grammatica cinematografica, è proprio una roba usata a caso, tanto per dare una parvenza più cinematografica a certe cose che vengono girate.
Per me il cinemascope (ma anche il semplice rapporto di 2.35:1) è proprio linguaggio cinematografico e non mi piace quando viene usato a caso per scopi “fighetti” e, appunto, non di linguaggio.
Qui non c’entra nulla, si poteva tranquillamente lasciare il film in 1.85:1 ma ovviamente lo si è evitato perché è un formato troppo simile all’1.78:1 delle nostre tv 16:9 e questo film non voleva essere televisivo, voleva essere spacciato per cinema… quindi vai di 2.35:1!

Mi sembra davvero una cosa ridicola, per me lo scope (e il suo relativo rapporto delle dimensioni del quadro) è una cosa seria. Quando è nato il cinemascope negli anni ‘50 era bellissimo vedere come si cercasse sempre di sfruttarlo al massimo (a volte anche in modo un po’ goffo), di inventarsi qualcosa per giustificare narrativamente e visivamente questo nuovo formato. Poi col tempo è stato usato sempre meglio finché non è diventato una specie di moda ridicola perché, nella testa di chi fa i film senza saperne nulla, “più lo schermo è schiacciato e più si sta facendo cinema”. E nessuno però spiega a questa gente che non è così, che ci deve essere tutto uno studio dietro, che non basta mettere due barre nere sopra e sotto per fare un film.

Per me Macchia/Capatonda ha davvero cannato e, ci tengo a precisarlo, critico il risultato e non l’intenzione. Perché se da una parte capisco che voleva cercare di fare una roba che assomigliasse quanto più possibile a un film, dall’altra gli contesto il fatto di non aver fatto nulla per giustificare quella scelta, aggiungendo ulteriore sciatteria a un film che già di per sé è girato e montato con i piedi.

Quindi io personalmente non riesco a guardarlo senza esserne infastidito.

io l’ho visto quando è uscito e mi ha suscitato sentimenti abbastanza contrastanti

ero convinto che come film inteso come cinema non reggesse e difatti così è

l’ultima generazione con un verso di commedianti italiani, come Troisi, Verdone o pure Benigni venivano tutti dalla tv e dal cabaret e il passo verso il cinema fu persino naturale e riuscito, poi il baratro

grosso merito loro senz’altro, ma non solo, forse avevano ancora dietro Cinecittà che li supportava in una certa maniera o anche era forse la tv che li aveva lanciati a essere profondamente diversa

diciamoci la verità anche i tentativi cinematografici di autori del calibro di Corrado Guzzanti che per me è un mezzo dio in terra sono stati patetici

poi detto questo sono stato abbastanza sorpreso dal battage pubblicitario che è stato fatto per lanciare Italiano medio, in modo peraltro del tutto trasversale, perchè inondava le partite di calcio di Mediaset premium e comparsò addirittura da Santoro con un mezzo monologo

mi ero fatto una certa idea di dove sarebbe andato a parare col film, però dopo averlo guardato mi sono ricreduto (piacevolmente)

un paio di persone che l’hanno visto con me, convinti di gustarsi l’apoteosi del gentismo, antiberlusconismo, antirenzismo, antivendolismo, anticivatismo sono rimasti spiazzati e delusi perchè a Maccio benchè chietino gli riconosco appieno il merito di essere probabilmente l’unico degli emergenti a essere profondamente anarchico e sul pezzo, inteso come occhio attento sulla società attuale, senza la paura di affondare il colpo anche contro quello che probabilmente è in maggioranza il suo pubblico, e senza alla fine voler farti una morale o doverti indicare la strada giusta

e questo mi si consenta è un grosso merito, unito al fatto che io sono convinto che resti un grandissimo nerd, che come quelli del film della rivincita ha moltissima stoffa

però mi sa che è meglio che se ne resti in tv, con la sua banda di folli totalmente sotto il suo controllo

piuttosto potrebbe essere interessante vedere cosa riuscirebbe a fare con qualche soldo in più e magari su un canale meno seppellito di reclames di mtv

Per me, invece, più soldi possono solo danneggiarlo.
Le sue cose che preferisco sono, appunto, quelle più pezzenti, fatte senza un soldo ma con un sacco di idee.
L’ultima cosa di cui ha bisogno è un grosso budget, almeno credo. Con un budget più importante il senso della sua comicità sarebbe completamente stravolto.

beh, considera anche che in un modo o l’altro pure lui cercherà una sua evoluzione

non è che può continuare all’infinito con la sua banda di sconclusionati a fare programmi su una rete che il 90% della popolazione l’ha cancellata dalla tv

L’evoluzione l’ha tentata col cinema e gli è andata male. Per me gli conviene tornare proprio alle origini (e tornare ad essere visibile su un canale decente, quello sì. Come quando ha iniziato a farsi conoscere, appunto)