J'accuse - L'ufficiale e la spia (Roman Polanski, 2019)

L’ufficiale e la spia
Roman Polansky
2019
132’ colore

Giusto un segnaposto per questo film di Polansky che, forte di una sceneggiatura cristallina, una regia da invidia, una fotografia affascinante (soprattutto gli interni mi sono piaciuti) e una storia attualissima ed universale (lo spunto di un evento storico preciso e’ usato per una storia sul conflitto tra giustizia e potere), da’ i punti ad un po’ di autori che hanno anche un terzo dei suoi anni.

Ciao!
C.

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Visto al cinema, uno degli ultimi prima della pandemia.

Tutto vero quello che dici; vorrei segnalare però una piccola sfumatura negativa, ovvero una scena in cui viene ricostruito in CG una grandissima piazza d’armi dove avviene una cerimonia militare. Sicuramente sarà una spianata famosissima che io non conosco. Purtroppo la CG era mal fatta ed era molto evidente l’artificio, e devo dire che se ormai nei film action/fantasy il ricorso a queste tecniche digitali ormai l’ho digerito ed interiorizzato, in un film storico come quello di Polanski mi ha dato davvero fastidio. Capisco che non siamo più in un’epoca da scene di massa con centinaia di comparse, ma credo che si sarebbe potuto realizzare la sequenza diversamente, ricorrendo ad altri artifici.

Dici quella dove viene degradato Dreyfus?

Ciao!
C.

Si esatto, proprio quella.

Ora sara’ suggestione, ma adesso che me lo hai detto mi ricordo che mi parve di aver notato qualcosa di stonato in quella scena, ma non ero riuscito a dire cosa. :slight_smile:

Effettivamente il film da il meglio negli interni.

Ciao!
C.

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Probabilmente mi risultò evidente perché lo vidi su grande schermo, magari in tv la resa è diversa. Ma ricordo che mi diede fastidio :stuck_out_tongue_closed_eyes:

Convincente affermazione! Il mio televisore e’ piccolino infatti! :sweat:

Ciao!
C.

Lo vidi l’anno scorso, notevole film su notevole soggetto, non posso non pensare che la vicenda di un ingiustamente accusato serva a Polanski a togliersi qualche sassolino dalla scarpa, anche se la sua situazione è diametralmente opposta. Che poi, lo è?

Nelle note iniziali al libro “La Strana Morte del Tenente Generale Alberto Pollio” (di Giovanni D’Angelo, Gino Rossato Editore, 2009):

Poco prima di morire nel 1935 Alfred Dreyfus si trovava a giocare a un tavolo di bridge. Improvvisamente uno dei giocatori, Marcel Abraham, disse che un tal dei tali era stato arrestato per spionaggio ma poi, ricordandosi che stava parlando di corda in casa dell’impiccato, aggiunse subito di non ritenere fondata l’accusa. Distribuendo le carte Dreyfus freddamente interloquì: “oh, non so; dopotutto non c’è mai fumo senza fuoco”. Testimonianza data a Nizza nel dicembre 1953 da Abraham a Guy Chapman storico dell’Affaire.

Ritengo Polanski troppo intelligente e meticoloso per aver trascurati tanto importanti “dettagli”. Ottimo cast e attori diretti come sempre impeccabilmente.

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L’ho visto anch’io in sala e mi era veramente piaciuto, Polanski continua a sfornare film di altissimo livello che purtroppo a mio parere non riscuotono il successo che meriterebbero.
Nella scena di cui parlate io onestamente non avevo notato nulla di particolare, meglio per me perché non mi ha distratto dalla visione.

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Concordo pienamente. Polanski è uno che è “invecchiato bene”.
Questo film mi era sfuggito in sala e l’ho visto mesi fa sulla RAI. Su schermo TV non ho colto neanche io dettagli fuori posto ma ero troppo preso dalla vicenda. Secondo me, infatti, il grande merito di Polanski è proprio quello di essere un grandissimo narratore.

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Visto al cinema ed apprezzato tantissimo, Polanski è un grande, ha fatto un film in costume in modo realistico e composto, affrontando temi ancora attualissimi. Non mi sono accorto di forzature tecniche nella visione.

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