JCVD - Nessuna giustizia (Mabrouk El Mechri, 2008)

molto, molto gustoso.
Mockumentary à la “Essere John Malcovich” sul belga più famoso di hollywood

http://www.ecodelcinema.com/jcvd-jean-claude-van-damme-si-confessa-.htm

Visto in dvd, devo ammettere di non essere mai stato un fan del body builder belga, ma questo film è una rivelazione. In un bianco e nero raffinato, con una situazione simile a Dog Day Afternoon, il nostro si comporta magistralmente, accettando con molta autoironia di interpretare la sua situazione attuale, possibilmente pure peggiorata. E prende in giro i suoi cliche con molta eleganza, complice anche il cast di supporto, creando situazioni comiche a ripetizione. Un oscar, gli dovrebbero dare. Chissà che altri film avrebbe potuto fare JCVD se non si fosse stereotipato nel bmovie bellico/azione. Assolutamente da vedere.

praticamente dagli inizi , questo film non mi è assolutamente piaciuto , ma , devo dire che come per Steven Seagal , oramai è da tempo che ho smesso di vedere i suoi film , in quanto , da amante delle arti marziali ( che ho praticato per un po di anni ! ) , oramai nei loro film , complice anche l’età non piu’ " verde " , le mosse ed i combattimenti verosimili , sono sempre piu’ sporadici e sostituiti da sparatorie , anche se , ho apprezzato l’idea un po diversa , di fare un film che si staccasse dai soliti , per cui , se lo si guarda da questo punto di vista , allora sono d’accordo con chi mi ha preceduto !!! :oops::rolleyes:

io c’ho provato a vederlo 2 o 3 volte ma niente … troppo trash!
dopo 10\20 minuti cambiavo film…
magari in futuro ci riuscirò-- non si sa mai…

Visto su Sky domenica sera.OVVIAMENTE,fra le 2-3 cose migliori in assoluto che Van Damme abbia fatto nella sua carriera,incrocio fra “Quel pomeriggio di un giorno da cani” (evidente) e un mockumentary (meno scontato).Il protagonista non risparmia autocritiche (“Girerò il film in un magazzino in Bulgaria”),e-miracolo dei miracoli-riesce a recitare,perfino bene (il lungo monologo rivolto alla m.d.p.,senza stacchi di montaggio).A volte spiazzante,sempre sincero,forse un tantino furbo,sicuramente da vedere.Vergognoso che abbia saltato una minima uscita nelle sale,giacchè di Van Damme hanno distribuito in pellicola anche le cose più nefaste (per l’intelligenza dello spettatore)…

Intanto non è un mockumentary, ma è dichiaratamente un film di fiction, con uno spunto metacinematografico di fondo, ovvero fare interpretare a Van Damme sé stesso.

In realtà non è in b/n ma a colori, per quanto la fotografia sia molto fredda e si avvalga di una color correction poco satura che mette in risalto le tonalità grigio-bluastre

Ma qui veramente neanche ci si prova a metterci dentro quel tipo di azione…

Ma pino che stai a 'ddì? Se questo è trash allora tutto il resto che Van Damme ha fatto come lo cataloghiamo?!?!

Leggendo i vari commenti trovati in questo topic mi sono chiesto per un attimo (sul serio) se Van Damme avesse fatto un film omonimo che non fosse quello che avevo visto io.

In realtà però concordo pienamente sia con @almayer (questioni cromatiche a parte :joy: ) sia con @Zardoz; il film è davvero particolare ed originale, e rilancia alla grande la credibilità (dandogli spessore attoriale e carisma di un certo tipo) di Jean Claude Van Damme, che io ho conosciuto da ragazzino per i suoi action stereotipati degli anni '80/'90 per i quali non ho mai provato la minima attrazione.
L’attore si mette in gioco con molta autoironia e comunica molto di sé e del suo modo di vedere ed interpretare il mondo del cinema che l’ha in qualche maniera fagocitato.
Ho apprezzato il fatto che per tutto il tempo si attende che ad un certo punto scatti qualcosa ed il protagonista inizi a fare degli interventi “alla Van Damme”, ma quel momento non arriva mai (salvo il breve calcio volante che sferra alla fine al bandito che lo tiene in ostaggio, salvo poi rivelarsi che era una fantasia e che le cose non sono andate davvero così). Insomma, qui Jean-Claude è molto umano, e lo resta fino alla fine, non è un personaggio dei suoi film

Il doppio dvd francese della Gaumont è estremamente interessante, poiché nel disco di extra contiene il documentario di Canal+ Dans la peau de Jean-Claude Van Damme, che è stato la molla che ha ispirato il regista El Mechri a cercare Van Damme per realizzare un film che prendesse spunto direttamente dalla sua vita privata e dalla sua esperienza di luci e ombre con lo star system hollywoodiano. Sempre nel disco bonus anche una bella e lunga chiacchierata tra El Mechri e Van Damme mentre passeggiano in lungo ed in largo per le strade di Bruxelles.

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