Jimi: All Is by My Side - John Ridley (2013)

http://www.imdb.com/title/tt2402085/

Mi ci ero approcciato con la pazza idea di poter vedere un bel film su uno dei miei musicisti preferiti, mi sono purtroppo ritrovato, dopo due ore di quasi totale noia, di fronte ad un polpettone pseudo sentimentale che narra una piccola frazione (un solo anno) di una già di per se breve vita e carriera, dove non si ascolta nemmeno una sola nota della produzione Hendrixiana, e per di più infarcito di situazioni direi per lo più inventate, almeno per quel che ho potuto apprendere documentandomi sul vissuto del protagonista. Ma andiamo con ordine.

Si parte con l’infatuazione artistico/sentimentale per il nostro giovane chitarrista allora di base in America, da parte della modella (gatta morta) Linda Keith, famosa solo per essere stata in quel periodo la compagna di Keith Richards (che nel film si vede menarsela di brutto per le possibili corna…bah…). Dopo una bella sfilza di dialoghi inutili e scontati la bella Linda lo presenta finalmente al bassista degli Animals, in via di scioglimento, che ne riconosce il talento, gli propone di diventare suo manager e di trasferirsi nella “Swinging London”. Cambio di scena ed eccoci a Londra la cui magnifica forza vitale dell’epoca ci viene mostrata con trenta secondi di immagini di repertorio montate a cazzo di cane. A Londra avviene l’incontro con Kathy con la quale Jimi comincia una relazione (due palle…) adombrando di parecchio “gatta morta Linda”…di musica nel frattempo non se ne parla, se non con qualche frase fatta decisamente scontata. Intanto Jimi assolda i due Experience e nel mentre umilia pubblicamente Clapton sul palco dei Cream, almeno una schitarrata di un minuto ce la siamo sentita. Poi il regista piazza una inopinata scena di razzismo contro il nostro da parte di 4 Bobby che lo fermano e lo insultano in mezzo alla strada, un paio di scoppi di violenza in cui Jimi mena Kathy (per quanto a questo punto del film chiunque avrebbe voluto menarla, non mi pare di ricordare Hendrix come un violento, anzi tutt’altro), il tentativo di tale Michael X di convincere Jimi ad essere attivo sul fronte delle rivendicazioni razziali (ovviamente per convincerlo gli offre uno spino e lo fa circuire da una bella figa, sia mai che si abbassi il tasso di banalità) e infine si vedono The Jimi Hendrix Experience suonare “Sergent Pepper…”. Il film poi si chiude con una frase che doveva essere il suggello a cotanta arte, ma che mi perdonerete, me la sono dimenticata, ma probabilmente la ritroverete sul muro del cesso dell’autogrill più vicino a voi.

Bravino il cantante (?) André Benjamin degli Outkast (?) nella parte di Jimi. Scopro che questo John Ridley è lo sceneggiatore di “12 anni schiavo”, film che ancora non ho visto, ma che dai commenti che leggo sembra un poco meglio di questa sua merdosissima opera prima. Recuperato (ahimè) da Sky Cinema.