Jodorowsky - Herzog. Con Mucho Gusto.

Eccovi due signore zucche da cinema in un gustosissimo confronto che il caso mi consegnò per radio, un torrido pomeriggio di quest’ultima primavera.

Ho trovato ora sulla rete la testimonianza di questo incontro che fu per La Milanesiana e ve ne indico l’indirizzo: http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=220707

E non occorrerà essere “El Topo” per poter apprezzare tutto il succo che qui troverete.

Due visioni, due posizioni culturali che si trascinano dietro gran parte del loro mondo.
Latinità, poesia, saggezza, eccezionale ironia, romanticismo mediterraneo per una visione “calda” delle cose.
Metodo, pragmatismo, essenzialità e teutonicità per un approccio “disincantato” (virgolettato perchè il cinema di Herzog è pieno di incanti pure lui) e completamente mirato all’ottenimento del risultato.

E il bello è che tale è il peso di queste due espressività che si può ben apprezzarle entrambi, l’una e l’altra, al contempo, sebbene alquanto apparentemente distanti: la pennellata ad olio, grassa sudata e coprente a ritrarre mondi assolati, follia e surrealtà e la vernice spray, violenta, vivida ma capace di cromatismi inusitati, per fermare su pellicola il passaggio dell’uomo in questo o altri mondi possibili.

Davvero buon divertimento.