Lamu Beautiful Dreamer
Mamoru Oshii
1984 JP
animazione
~101 minuti
Mamoru Oshii, reduce dalla direzione degli episodi della serie
televisiva dedicata all’affascinante aliena viene incaricato di
subentrare alla regia del primo lungometraggio dedicato a Lamu e,
successivamente, gliene viene commissionato anche un secondo; appunto
quello che ho appena visto: “Lamu Beautiful Dreamer”.
Cercavo di poter avere tra le mani una edizione homevideo da quando non
riuscii a comprare la VHS parecchi anni or sono, avevo anche alte
aspettative e stranamente -al contrario di quanto spesso mi accade-
non sono state deluse stavolta.
In pratica il regista stravolge i canoni della serie animata e fa un
film tutto suo (e non si potranno non notare dei collegamenti tematici
con altre sue opere tipo “Avalon” e “Ghost in the shell”, il tema del
doppio e il rapporto tra realta’ e illusione).
Niente equivoci, pochissime gag, anzi la commedia lascia posto ad
inaspettate incursioni in un cinema piu’ “intimista” (vedasi la scena
della chiacchierata durante la preparazione del te’) per virare nella
sperimentazione visiva pura e semplice (Lamu che naviga dentro le
illusioni ottiche, per esempio).
Avrei pensato che l’animazione avrebbe mostrato il tempo che passa e
invece non e’ per niente datata (vale anche per le musiche, eccettuato
il brano sui titoli di coda) ma ha mantenuto una certa freschezza
anche se -come dice il regista nel commento al film presente nel DVD-
sembra “venire da un altro mondo” (ma non e’ un difetto).
Nel film sono presenti molti riferimenti a svariati film tra i quali
un bel omaggio a “Gozilla” (un film viene proiettato in un cinema,
e compare anche il “cigarette burns” all’angolo )
In questi tempi difficili e’ stato bello incontrare ancora la ragazza
dello spazio!
Ciao!
C.
PS: Non e’ indispensabile per capire il film, ma l’opera prende spunto anche da
una leggenda del folklore giapponese che credo sia questa:
E’ il più famoso ed apprezzato dei cinque lungometraggi di Lamù (più un sesto “postumo”), forse anche perché si differenzia dagli altri ed è molto più “autoriale”, per così dire.
Assieme a “Lupin III - Il castello di Cagliostro” e “Akira” è forse uno dei titoli più famosi dell’animazione giapponese, escludendo le produzioni dello Studio Ghibli.
E’ recentemente uscito per la prima volta in bluray, ma il formato video è quello cinematografico 1,85:1 e quindi risulta tagliato in alto ed in basso rispetto alla versione 1,33:1 già uscita anni fa in VHS e DVD.
Un vero peccato perché la qualità dell’immagine nel bluray è nettamente migliore.
Sì, più o meno è la stessa cosa, fra 1,78 e 1,85 cambia poco.
Il formato 1,33:1 è quello dei vecchi televisori “quadrati” a tubo catodico, è detto anche “4/3” ed è il rapporto fra il lato lungo e quello corto dello schermo.
I televisori moderni a schermo piatto hanno invece il formato “16/9” che a volte è indicato come 1,77:1 o 1,78:1 (sarebbe 1,77777… :1).
I formati video dei film usciti al cinema sono diversi, ma 1,85:1 è uno dei più diffusi: nei bluray di Lamù probabilmente saranno in questo formato con delle sottili strisce nere in alto e in basso per arrivare ad 1,78:1.
Ho controllato l’immagine e non mi pare di vedere barre orizzontali ma invece ci sono delle colonne laterali nere lungo i lati verticali, possibile che in questo modo abbiano evitato di tagliare l’immagine ma invece l’abbiano solo scalata per adattarla agli schermi 16/9?
Se ci sono delle fasce verticali nere ai lati e l’immagine è in 4:3 allora sì, potrebbe essere così. Che dvd hai? Quello uscito anni fa effettivamente era fatto così, ce l’ho anch’io. Quello nuovo uscito di recente dovrebbe invece essere in 16/9.
Ho il DVD della yamato uscito questo mese.
Confuso e mosso piu’ dalla disperazione che dal sacro fervore della conoscenza ho preso un righello e ho misurato il rapporto: 1.79:1 (ovviamente e’ 1.78:1 ma avro’ sbagliato di un millimetro da qualche parte ).
Peccato che l’immagine sia tagliata
Pero’ mi consola che il film sia proprio bello!
Ciao!
C.
).
